RAPPRESENTANTE CO.BA.R. PUNITO...

 

 

IL COMANDANTE L'HA FATTA FUORI DAL VASO......

 

Purtroppo e' questa la classe dirigente che sdirige le forze armate....

 

Pregiatissima Redazione del GIORNALE DEI MILITARI, sono la Sig.ra Mariarosaria FORTE (moglie del Maresciallo Ordinario dei Bersaglieri Luca TARTAGLIONE - Professione Casalinga e madre a tempo pieno di tre figli minori) con la presente Vi ringrazio, anche a nome dei miei figli, per l’attestato di solidarietà riconosciutomi con la pubblicazione del 27 maggio 2002. E’ DETERMINANTE IL VOSTRO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA DEMOCRATICA DEL MONDO MILITARE.

Grazie a Voi non mi sento più sola anzi ritengo a questo punto che anche noi MOGLI e/o FIDANZATE e Figli possiamo e dobbiamo dare un contributo alla difficile crescita democratica del mondo militare soprattutto nel comparto non direttivo, devo ammetterlo adesso mi sento più coinvolta nella tutela dei diritti dei militari, e mi sto informando sull’attuale legislazione che regola il mondo dei militari in particolare ho letto con non pochi dubbi alcune Leggi esempio l’art. 3 della 382/78 e cioè: “Ai militari spettano i diritti che la Costituzione della Repubblica riconosce ai cittadini. Per garantire l'assolvimento dei compiti propri delle Forze armate la legge impone ai militari limitazioni nell'esercizio di alcuni di tali diritti, nonché l'osservanza di particolari doveri nell'ambito dei principi costituzionali. Lo Stato predispone misure effettive volte a tutelare e promuovere lo sviluppo della personalità dei militari nonché ad assicurare loro un dignitoso trattamento di vita”??????. A tal proposito ricordo un aneddoto del 1995, all’epoca mio marito era pari carriera con un mio cugino dei Carabinieri, ebbene con l’attuazione dell’allora riordino delle carriere mio marito passo Maresciallo Ordinario e mio cugino lo fecero Maresciallo Capo??????????? Capisco bene che non è cosa semplice tutelare anche i più elementari diritti dei militari poiché dovrebbero essere loro stessi a tutelarsi nel miglior modo possibile, ma chi e in che modo? Chi può vietare ad un C.te X di infierire sull’onda dei propri sentimenti con le note caratteristiche? Chi può vietare ad un C.te di infangare la nomea di un dipendente anche nel passaggio di consegna al proprio successore?. Chi può vietare ad un C.te di irrogare sanzione semplicemente citando un articolo e avendo dalla sua parte tutto uno STAFF di dotti (anche legali) che ovviamente deve pensare a tutelare solo il C.te nell’ infierire sul malcapitato di turno? Che forma di tutela può avere un Maresciallo o un VSP X chiamato in privato, senza testimoni neutrali, ma solo alla presenza dei componenti dello STAFF (presumo che il C.te faccia le note anche a lo STAFF?). Lasciamo stare è troppo difficile e non mi sento appropriatamente preparata e credo che mai lo sarò, devo pensare soprattutto alla conduzione della casa e della mia nutrita famiglia.

Ho ricevuto con piacere molte attestazioni di stima da parte di chi ha letto il Nostro Articolo e non nascondo che mi sono chiesta: ma come? queste persone degne d’ogni forma di rispetto hanno atteso lo sfogo di una casalinga per uscire fuori dal guscio con frasi come “era ora!” “ben fatto” “ci voleva” ecc. ma veramente esiste tutto questo timore di mostrarsi?, ma sono così terrorizzati da eventuali ripercussioni? o sono ormai vittime incurabili di un preciso volere di chi ritiene che solo con il bastone e le pubbliche manifestazioni di potere si può dirigere? Ma no, non voglio credere a questo! Siamo nel 2002 e siamo in ITALIA alias la culla delle civiltà, figli di quei Romani che hanno inventato “IL DIRITTO”, io modestamente penso che non bisogna temere se si è in giustizia e in pace con la propria coscienza, esiste una giustizia DIVINA, ed io credo che il mio DIO sia lo stesso dei militari e non faccia distinzioni.

Nella commedia “MISERIA E NOBILTA’” TOTO’ diceva “EVVIVA L’IGNORANZA!” I tempi stavano cambiando già allora, il livello culturale medio cresce, i mezzi d’informazione sono sempre più efficienti ed efficaci. Si è vero ancora oggi di Rappresentanza Militare sì PERISCE, ma il passaggio inesorabile del tempo gioca a favore di chi fondamentalmente crede che “Ai militari spettano i diritti che la Costituzione della Repubblica riconosce ai cittadini”, il gong è suonato, il tempo per chi crede che in virtù della sua posizione tutto gli è consentito, E’ TERMINATO!

Questo è il tempo di quei Signori Comandanti, (e grazie a Dio so’ che c’e né sono tanti), dotati di leadership ed umanità.

Un mia vecchia compagna di scuola laureata in legge, leggendo l’articolo, si è resa edotta in materia e spontaneamente e gratuitamente mi ha dato i seguenti consigli da far adottare a mio marito com’eventuale ricorso al Capo dello Stato, che preventivamente sottopongo al vostro più pertinente e autorevole parere, precisando che non posso (e mio marito non vuole) sprecare tempo e soldi per gli Avvocati:

  • L’inflazione notificata in data 09 maggio 2002 concernente una presunta violazione del Regolamento di Disciplina Militare si fonda esclusivamente su DICHIARAZIONE DEL Sig. Luca TARTAGLIONE, evidentemente interpretata apoditticamente. Invero, il punto 51 dell’allegato “C” all’art. 65 del RdDM stabilisce un divieto di “PROPAGANDA ELETTORALE al di fuori dei luoghi militari prefissati a ciò”. Nel caso di specie, giammai al predetto militare si può contestare di aver violato il prefatto articolo in quanto non vi è traccia alcuna di comportamento propagandistico in spregio alle normative vigenti atteso che, un’eventuale responsabilità andrebbe PROVATA nelle opportune sedi;
  • si appalesa ingiustificata, la sanzione notificata in data 17 maggio 2002, in quanto la stessa poggia su di una personale considerazione del Comandante di reggimento, il quale ha ritenuto, le considerazioni esposte dallo scrivente, con la dichiarazione formale del 15 maggio 2002 , di cui si allega, “altamente lesive sulla figura dello stesso”. Va precisato che mai il Sig. Luca TARTAGLIONE ha avuto l’intenzione di ledere la figura del proprio comandante di corpo, inoltre, il provvedimento inflitto rende necessario precisare che:

ü     il termine “temerario”, nella sua comune accezione, suffragata dai piu’ accreditati dizionari della lingua italiana non e’, ne’ puo’ essere in alcun modo lesivo della reputazione e della figura di chicchessia;

ü     se fosse vero il contrario, e cio’ in dispregio di ogni supporto linguistico, il sottoscritto sarebbe verosimilmente incorso in reati contemplati nel Codice Militare Penale di pace (libro secondo), considerando anche che il termine “lesivo”, (tralasciando “altamente”) è un aggettivo che stà a significare un atto che lede, che danneggia, che offende sia materialmente sia moralmente.

Forse vi è stato un momento in cui ho pensato “MALEDETTA RAPPRESENTANZA” causa della mia interrotta serenità familiare, ma mi sono ricreduta anche in virtù di quanto letto nella Sentenza n. 449 del 13 – 17 dicembre 1999 della Corte Costituzionale, ebbene loro (i Delegati) ci provano e danno l’anima ed io non so veramente cosa pensare della RM così fragile e limitata e non certo per colpa di quei pochi “TEMERARI” (inteso come coraggiosi) che rischiando in prima persona subendo i superiori e di chi oramai vittima di una strana forma di masochismo rema contro corrente, ma la RM è l’unica cosa che abbiamo. È un po’ come quando mi lamento con mio marito per il suo stipendio ma poi mi rimbocco le maniche e penso “è quello che abbiamo”.

Consentitemi un sorriso, ma la Storia di mio marito ha due aspetti che definirei TRAGICOMICI e cioè:

1.      mentre si infieriva sulla presunta e innocua propaganda di mio marito in tutta la Città impazzava una sfrenata e disinibita propaganda elettorale per rinnovo del Sindaco e della Giunta Comunale di CASERTA;

2.      possibile che nessuno ha doverosamente valutato l’aspetto che, l’origine di tutti i provvedimenti sono le oramai famose pubblicazioni di propaganda su di un sito web privato ebbene, su questo sito privato vi erano due propagande non autorizzate, quella di mio marito, e sappiamo come è andata a finire (pugno duro con 12 gg. di consegna in 8 giorni), e quella di un altro suo collega in servizio a ROMA (credo si tratti di tale Pasquale VARONE) e non vorrei sbagliare ma e possibile che, giustamente, NESSUN PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE E’ STATO ADOTTATO a carico del Maresciallo Pasquale VARONE. Ma come funzione? Ma la legge non è uguale per tutti? Possibile che non esiste un’ organo preposto a garantire l’equità di questi atti della Pubblica Amministrazione?.

Forse scopro l’acqua calda, ma o si trova qualche forza politica che di fatto ci tuteli a 360° oppure a NOI familiari dei militari (non io, ho i bambini troppo piccoli) ci tocca prenotare qualche poltrona a MONTECITORIO? Magari qualcuna lasciata libera da qualche PORNOSTAR?

                                                                                                f.to

                                                                                    Mariarosaria FORTE
 

 


 

 

 

 

 

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