Provvedimento di concertazione

biennio economico 2002-2003

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Il governo ci "invita" all’accattonaggio sui fogli di viaggio.

 

                        Con il rinnovo contrattuale 2002 il governo ha fatto fare due passi indietro, uno a noi militari l’altro all’istituzione intesa lato senso.

                        Invece di fare un salto di qualità e di metterci finalmente al passo con gli altri in un paese che da anni parla di semplificazione ed autocertificazione, questo documento sembra una patetica parodia interpretativa dei predetti obiettivi dettata molto probabilmente dalla convinzione da parte del nostro Organo di Rappresentanza - vuoto d’idee oltre che di potere contrattuale - di poter racimolare soltanto delle briciole dalla compagine governativa guidata dal cavaliere "nero" che sbandiera all’etere un fantomatico aumento contrattuale pari a 180 euro (chi l’ha visto?).

               Esaminiamo insieme cosa saremo costretti a fare per sbarcare il lunario:

1.      Art. 7 comma 6: al personale che dichiari che per motivi di servizio non ha consumato il pasto ha diritto al 100% del limite vigente. Ve lo immaginate il tenentino di turno fermarsi alla prima pizzicheria del paesino sperduto per consumare un frugale panino imbottito e poi dichiarare di non aver potuto pranzare per poter recuperare una ventina di euro di differenza?

2.      Art. 7 comma 9: l’Amministrazione può autorizzare in luogo del pernotto e della diaria un rimborso forfetario di pari ad Euro cento ogni 24 ore di missione … ecco stagliarsi a casa della vecchia zia di cui si erano persi i contatti dieci anni orsono  la figura del vecchio maresciallo che, con la scusa di una visita a sorpresa, chiede ospitalità di una notte per poter quindi accedere all’elargizione dalla munifica Amministrazione …

 

         Questi sono solo due dei tanti casi eclatanti che una pedestre normativa siffatta può determinare …

         Risulta tanto difficile stabilire un rimborso forfettario commisurato alla durata della missione, sulla scorta di uno studio serio e neanche troppo complicato dell’attuale costo di ogni singola missione, invece di costringere il militare a funambolici salti tra autocertificazioni umilianti, ricerca di scontrini fiscali tra i secchi dell’immondizia, richieste ai ristoratori in merito ai motivi per i quali non sono in grado di emettere ricevute fiscali ovvero se abbiano qualche ricevuta in avanzo (vedi in proposito circ. DGPM/IV/12/14505 del 06.02.2002 di Persomil) … occorre andare oltre? Io credo di no!

           Con un rimborso fortettario si risolverebbero d’un colpo molti problemi:

-      S’introdurrebbe una normativa che ridarebbe al militare la dignità di scegliere come meglio crede lo svolgimento della la missione lui affidata;

-      Si realizzerebbe in pieno la semplificazione amministrativa sgravando inoltre i servizi amministrativi dall’incredibile ed inutile lavoro derivante dall’attuale normativa sui fogli di viaggio (qual è l’albergo di prima categoria che non è di lusso?? Come si calcola la tariffa media degli alberghi convenzionati ubicati nella stessa sede? Perché hai pranzato a quell’ora in quell’autogrill facendo questa strada che è più lunga di dieci cm?) ;

-      Si faciliterebbe il controllo da parte degli organi preposti nonché il monitoraggio della spesa e la relativa programmazione dei fondi!

Purtroppo è talmente facile ed innovativo che non può essere attuato.

A meno che qualcuno non sia indotta a pensare che non essendoci fondi adeguati per un serio adeguamento dello stipendio ai parametri Comunitari si debba indurre il personale a tali sotterfugi per poter racimolare quei pochi euro per arrivare alla fine al mese …

 

F.to Antony&Roby
 

 
 

 


 

 

 

 

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