Sette casi tra le
famiglie dei militari nei Balcani
Dal Giornale La Repubblica
del 27/04/2002, pag. 14
Nuove
denunce dalle forze armate: danni al sistema riproduttivo per radiazioni.
No comment della Difesa - Appelli per una commissione d'indagine
parlamentare.
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di ANAIS GINORI
BAMBINI
malformati, con grossi difetti scheletrici, mancanza di arti, problemi
motori, lesini celebrali. L'ultimo sospetto sull'uranio impoverito pesa
come un macigno: sarebbero almeno sette i figli di soldati italiani in
missione nei Balcani e in Somalia nati con difetti genetici.
L'indiscrezione
č contenuta in un'inchiesta giornalistica di Rainews 24 che andrā in
onda oggi 27/4/2002 lle ore 18.00 - "Polvere maledette" č il
titolo del servizio in cui viene approfondito un nuovo, possibile effetto
delle armi fabbricate con l'uranio impoverito.
L'inalazione
delle polveri del metallo esploso oltre a provocare leucemie e forme
tumorali come il linfoma di Hodgkin, avrebbe anche conseguenze sul sistema
riproduttivo. <<Certo, č possibile che l'ossido di uranio danneggi
anche le cellule germinali>> spiega l'ematologo Pasquale Angeloni
che ha partecipato a un gruppo scientifico di studio sul Du, il depleted
uranium.
Dopo anni
di denunce e accuse, non e' stata fatta ancora chiarezza sugli effetti del
"metallo del disonore" che le forze Nato hanno iniziato a
utilizzare massicciamente dalla guerra dell'Iraq.
L'osservatorio
italiano per la tutela delle forze armate e di polizia ha giā segnalato
143 soldati ammalati, di cui 15 morti. L'esercito ha preso in
considerazione soltanto una quarantina di casi. <<Anche noi abbiamo
avuto delle segnalazioni di bambini nati con malformazioni, figli di
soldati in missione>> conferma Domenico Leggiero, responsabile
dell'osservatorio. Quel che č certo č che i sette bambini di militari
italiani hanno malformazioni in tutto simili a quelle di piccoli iracheni:
palato molle, malformazioni scheletriche, spina bifida. <<Abbiamo
riscontri molto puntuali, ma i militari coinvolti non vogliono ancora
apparire ufficialmente. Nessuna denuncia č stata sporta alla
magistratura>> dice Sigfrido Ranucci, l'autore dell'inchiesta Rai.
In un filmato esclusivo viene mostrato come i soldati italiani in Bosnia
abbino lavorato senza le necessarie garanzie per la salute. Durante
l'operazione di bonifica "vulcano" del 1996 centinaia di armi
sono state fatte brillare all'aria aperta, con nuvole di polvere che hanno
coperto i militari e le loro abitazioni. Dei quindici soldati italiani che
hanno partecipato a "vulcano" - a mani nude, privi di maschera -
due si sono ammalati, altri due hanno avuto figli con malformazioni.
La Difesa
non ha voluto commentare i nuovi sospetti. <<Li abbimo contattati
senza risposta>> precisa Roberto Morrione, direttore di Rainews.
Ieri, il vicepresidente della Commissione Difesa Lorenzo Forcieri ha
chiesto al Ministro Martino di riferire al Senato con urgenza. <<Non
c'č piu' tempo di minimizzare come č stato fatto finora. Si tratta di
assumere iniziative coraggiose per la ricerca della veritā, anche se
scomoda o imbarazzante>> ha detto il senatore Ds che ha riproposto
una commissione parlamentare d'inchiesta.
Nel 1999 il
portavoce della Nato aveva detto: <<L'uranio impoverito č piu'
innocuo di un pila di orologio>>. La commissione del professor
Franco Mandelli sta ancora indagando sulla <<sindrome dei
Balcani>> di cui la prima vittima e' stato Salvatore Vacca, ucciso
nel 1999 da una leucemia fulminante al suo ritorno dalla Bosnia. In un
primo tempo la commissione parlamentare aveva escluso un nesso tra
inalazioni di uranio e comparsa di violente forme tumorali. <<Ma era
un lavoro fortemente viziato dai dati forniti dal ministero della
Difesa>> sostiene Falco Accame, l'ammiraglio che da anni conduce una
battaglia per la veritā sul Du.
Entro
aprile, Mandelli dovrebbe consegnare una nuova relazione. Intanto, una
commissione dell'Onu ha messo al bando le armi con tracce di uranio
impoverito perche' pericolose per la salute. L'organizzazione mondiale
della Sanitā ha individuato i principali organi danneggiati
dall'inalazione di uranio: polmoni, linfonodi, ossa e midollo osseo,
fegato e sistema riproduttivo. E, per la prima vota, un gruppo di
ufficiali medici italiani ha riconosciuto la nocivitā delle radiazioni.
zzNel sangue di quaranta militari che assistiamo c'č tanto mercurio che
č come se ne avessero bevute diverse brocche>> commenta l'Avvocato
Giovanni Tartaglia che pensa di chiedere un risarcimento di almeno 2,7
milioni di euro per ogni soldato vittima dell'uranio.