Salve a tutti.
Anch’io sento di dover dire qualcosa; sono un sottufficiale
del corso 1974 e quindi con 29 anni effettivi sulle spalle di stellette e
doveri.
Oggi parliamo di riallineamento dei gradi dei
sottufficiali, sento parlare di riforma della rappresentanza militare, sento
parlare dell’assegno funzionale, sento parlare parlare parlare e poi basta ma
non vedo agire e né sento parlare della dignità del Sottufficiale.
Una dignità calpestata dagli ufficiali sia nel loro falso
rapporto che hanno con noi dando ordini chiamandoci con il tu come se fossimo i
loro camerieri o ironicamente dandoci del lei per poterci offendere
maggiormente.
La dignità non ha prezzo, non si quantifica con l’assegno
funzionale , non si quantifica con l’intasamento del grado senza darne la giusta
funzione.
In fondo tutti siamo Marescialli , tutti siamo al top e
soddisfatti di aggiungere alla nostra divisa una striscetta nel grado ma nessuno
si pone il fatto che ciò che abbiamo fatto continueremo a fare, ma per gli
ufficiali non è così, per loro oltre al riconoscimento economico (vedasi i 14
anni nel grado di capitano) hanno il riconoscimento della funzione .
Loro assumono incarichi nuovi , anche se molti lo sono
inventati, pur di dare loro un ruolo ed una dignità e la nostra che fine ha
fatto???????.
Continuiamo a chiederci dei soldi che possono elemosinarci
ma non ci chiediamo perché per una stupida qualifica di primo maresciallo
luogotenente dobbiamo essere messi in valutazione, perché così è anche se ne
hanno cambiato il nome, e magari dal giovane ufficialetto di prima nomina che
sino al giorno prima abbiamo accudito ed istruito come delle vere chioccie; ed è
solo una qualifica perché non vogliono darci il grado altrimenti dovrebbero
inquadrarci ad un livello superiore che non vogliono assolutamente perdere o
vederselo toccare.
E’ veramente vergognoso, dov’è la nostra dignità, come
possiamo accettare passivamente la volontà delle alte sfere degli ufficiali nel
decidere arbitrariamente la nostra sorte.
Ovunque un ufficiale presiede qualsiasi commissione,
qualsiasi rappresentanza qualsiasi cosa insomma.
Perché?????????
È più bello ed aitante di noi????
È forse più intelligente di noi???????
No di tutto questo, allora perché deve essere deciso
automaticamente il ruolo dell’ufficiale in qualsivoglia commissione e non possa
essere decisa democraticamente e soprattutto per reale capacità senza alcuna
sottomissione.
Vogliamo cambiare le norme per la rappresentanza dei
militari e non si parla di libera votazione della nomina del presidente della
rappresentanza, che sia cobar coir o cocer , affinché l’ufficiale ed il
sottufficiale abbiano pari diritto e responsabilità e quindi reali incarichi di
qualità.
La nostra dignità potrebbe nuocere a molti ufficiali perché
dovrebbero confrontarsi con la nuova “ intelligenza “ del Sottufficiale.
Abbattiamo le barriere che insormontabili ci separano da
una vera crescita militare, nell’ambito della società e ci mantiene succubi alle
intemperanze e stupidità di tracotanti ufficiali che, magari con qualche gran
gancio in alto, sono riusciti ad ottenere compiti di rilevante importanza al
disopra delle loro stesse possibilità e che superano le difficoltà grazie alla
professionalità di vari Sottufficiali che amano il loro lavoro ma che vedono il
loro status calpestato. (Quello di Berlino è stato abbattuto ma questo chissà se
lo sarà mai).
Il malcontento aumenta e nessuno si interessa, tanto il
Sottufficiale è sempre sotto all’ufficiale e ciò va bene, per me no!!!!!!!!!!!!
Non sopporto più queste nefandezze da parte loro e pertanto
chiedo che la mia categoria istituisca un organo collegiale competente che
valuti la promozione ai gradi superiori dei Sottufficiali e che possa
contrattare con le alte sfere dei comandi, a parità di diritti e riconoscimenti
e senza alcuna sottomissione.
I ruoli, le funzioni, le movimentazioni devono essere
concordate con i rappresentanti della categoria dei Sottufficiali e che la
decisione sia fatta con delibera su libera votazione.
Inoltre le rappresentanze e gli organi collegiali diano
l’opportunità alla persona più qualificata a presiedere compiti che possano dare
benefici a tutti senza che gli interessi siano diretti verso un unico senso
ovvero a quello di chi comanda.
s.g.