Passo avanti decisivo nell’eurodifesa

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BRUXELLES.

Mentre il gen. Mosca Moschini presiederà il Comando militare Ue
 

BRESCIA OGGI
20/05/2003
 

Passo avanti decisivo nell’eurodifesa

Varati dieci progetti comuni. All’Italia la guida della protezione bio-nucleare
 


Bruxelles. Per fare fronte alle crescenti sfide internazionali sul piano della sicurezza e del mantenimento della pace (nel vertice ministeriale di ieri a Bruxelles si è parlato anche della possibilità di inviare una forza militare europea nella Repubblica democratica del Congo) è sempre più urgente che l’Unione si doti di una politica comune di difesa. Nella riunione nella capitale belga è stato deciso di accelerare i tempi per lo sviluppo della capacità militare dell’Unione. A tale scopo sono stati varati dieci progetti, la cui guida è stata affidata ad altrettanti Stati membri. L’Italia curerà quello sulla protezione nucleare, biologica e chimica e la prima riunione operativa avrà luogo a Rieti il prossimo 6 giugno. La Francia sarà a capo del settore satelliti e aerei senza pilota, mentre la Germania si occuperà dei trasporti strategici militari e la Gran Bretagna seguirà l’organizzazione dei quartieri generali. I reparti speciali saranno di competenza del Portogallo.
Secondo il ministro della Difesa Antonio Martino si tratta di un risultato di portata storica. La riunione di ieri è stata «molto importante», ha affermato. «A distanza di mezzo secolo, ci sono ora le condizioni per realizzare l’Europa della difesa». Ormai «si può procedere sulla strada dell’eurodifesa senza grandi difficoltà».
A questo hanno contribuito l’accordo realizzato fra Ue e Nato sull’utilizzo da parte dell’unione delle strutture alleate, «l’ottimo metodo» dei "gruppi progetto" avviati per colmare le lacune in settori sensibili, riducendo inoltre doppioni e sprechi. Questi, ha affermato Martino, spiegano perché l’Ue «spendendo il 50% di quanto investono gli Usa nella difesa ottiene solo il 10%».
Ieri si è avuta conferma del fatto che l’Italia svolge un ruolo importante in questo campo. A Bruxelles è stata infatti ratificata la nomina il generale Rolando Mosca Moschini, attuale capo di stato maggiore italiano, a presidente del Comando militare dell’Unione per tre anni, a partire dal 9 aprile prossimo al posto del finlandese Gustav Hagglund.
Al Comitato militare della Ue spetta la direzione di tutte le attività militari svolte dall’Unione europea; offre inoltre consulenza militare e formula raccomandazioni al Comitato politico e di sicurezza. Si tratta dunque di un organismo di importanza strategica, soprattutto nel momento in cui si punta a dare maggiore concretezza ed impulso all’esercito europeo e, al suo interno, alla Forza di reazione rapida di 60.000 militari, pronti ad intervenire subito in aree di crisi.
Mentre la Ue tiene i conti pubblici nel mirino, spunta intanto l’ipotesi di escludere le spese militari dal calcolo dei parametri di Maastricht, fissati nel Patto di Stabilità. Anche di ciò hanno discusso i ministri della Difesa a Bruxelles. La proposta, avanzata dal ministro Martino, ha ricevuto il sostegno di Francia, Germania e Belgio.
Si tratta, comunque, di «una decisione condizionata e parziale», spiega il ministro invitando alla prudenza. «L’Europa ci chiede di fare di più per la difesa. Quindi ha senso chiedere all’Europa di fare qualcosa per facilitare gli investimenti in capitale fisico ed umano». L’esenzione potrebbe riguardare le spese militari a lungo termine come l’acquisto di sistemi d’arma e l’addestramento del personale. Oggi l’Italia investe nella Difesa l’1,05% del Pil occupando l’ultimo posto nella graduatoria continentale. Ma l’obiettivo è quello di elevare l’impegno all’1,5%.

Bresciaoggi

http://www.bresciaoggi.it/storico/20030520/nazionale/C.htm
 

 
 

 


 

 

 

 

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