OMOGENIZZAZIONE,  PARAMETRIZZAZIONE 
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OMOGENIZZAZIONE,  PARAMETRIZZAZIONE 
E CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA…

(Scusate se la penso diversamente)

     KRONOS il Lupo della Sila
tratto dal mio libercolo Dietro Le Quinte
panaculis@kataweb.com

Ultimamente[1], sento sempre di più parlare della parametrizzazione come della panacea dei mali militari. Si tratterebbe di un sistema vecchio antecedente al 1980, che rinnovato sostituirebbe gli attuali livelli retributivi a favore dei parametri.  Un sistema che ci svincolerebbe nella contrattazione  dal pubblico impiego per renderci ancor più atipici. A favore di questa soluzione tutti elogiano i benefici, contano i vantaggi e non intuiscono effetti negativi. Tutti sono d’accordo, politici, rappresentanti militari, stati maggiori, salvo poi fare ognuno dei piccoli distinguo. Gli Stati maggiori vogliono legare il parametro al grado per un presunto principio di meritocratico. I rappresentanti, viceversa, al grado ed all’anzianità, i politici con i soldi che ci mettono dentro la finanziaria non pagano ne i gradi ne l’anzianità!! Piccole cose, direbbe qualcuno, ognuno può fare le proposte, chiunque essere d’accordo ma Nessuno percepire niente!! Secondo i più, il parametro risolverebbe tutti quei problemi legati all’appiattimento, accertato nel corso degli anni, della busta paga. Addirittura si afferma che questa dinamica stipendiale è più snella e più confacente a professionalità non comparabili a quelle del pubblico impiego. Ma come, abbiamo più di trenta tipologie di indennità che ci differenziano dal pubblico impiego e forse non bastano? Indennità di marcia, di tiro, operativa, supercampagna, disagiata, ecc..,  per non parlare delle recente alta valenza operativa, che ancorché una tantum, seppur destinata  a chi avrebbe dovuto svolgere attività fuori area, poca o tanta ne hanno usufruito quasi tutti, forse ciò non ci differenzia abbastanza? Sicuramente saranno da rivedere queste indennità o eventualmente aggiungerne altre ma lamentarsi che manca l’atipicità mi sembra pretestuoso.

Come mai questo sistema non si applicherebbe a tutto il corpo militare e ci si ferma al tenente con 13 anni di servizio? Siamo o no tutti militari, come qualcuno abilmente ricorda a prescindere dalla categoria, oppure alcuni di noi sono già al disopra del pubblico impiego? Forse il capitano con 13 anni di servizio non ha bisogno di sganciarsi dal pubblico impiego perchè non soffre il problema dell’appiattimento. Anzi è proprio il contrario, egli è pagato da dirigente ma la maggior parte delle volte non è neanche laureato e i livelli, nel PA, sono legati al titolo di studio e il dirigente lo è sempre.  Come mai, nelle varie proposte, si parte con il parametro 100, assegnandolo al più basso grado ed andiamo a salire fino al capitano e viceversa non diamo il parametro 1000 al generale e a scendere definiamo gli altri parametri? Sembra inesistente la differenza ma è così sottile quanto subdola. In effetti se si parte dal valore più alto, definendo i successivi valori, otterremo due cose, la prima  che tutti i parametri inferiori vengono tirati verso l’alto, la seconda, che il tetto massimo non può essere innalzato se non contestualmente a tutto il resto.

Altra stortura che ho rilevato nella  bozza di parametrizzazione il fatto che tra un M.llo ed un Luogotente ci fosse troppa forbice troppo grossa e non accettabile. Soprattutto alla luce del recente riordino delle carriere che vede solo 1/22 di 1/22 accedere al grado di Luogotente. A meno che non si prevede di inserire lo stesso  principio di omogeneizzazione utilizzato nell’ambito degli ufficiali.

Penso che tutta la parametrizzazione sia una grossa montatura presentata ad arte dove i per lo più di noi non adocchiano i pericoli.  Questo vecchio sistema, rivisto è corretto, è stato presentato come una grossa anfora, un pozzo senza fondo, dove verranno riversate risorse che altrimenti non si potrebbero far sgorgare. Sembrerebbe che, al di fuori di questa soluzione,  il pubblico impiego non accetterebbe mai che queste enormi, future risorse siano riversate sugli stipendi dei militari(?!).   Il politico stenterebbe altrimenti a giustificare la benevolenza nei nostri confronti. Ma davvero pensiamo che le accortezze destinate ad un ministero, nell’ambito di una società, dipendono da sotterfugi e scappatoie? Come mai quelle trenta e più indennità, che ci contraddistinguono, sono lustri che non vengono ritoccate? Forse qualcuno avrebbe avuto da ridire per l’aumento dell’indennità di tiro o di marcia di un militare? E se si ripristinasse la famosa Indennità Militare, oltretutto pensionabile e liquidabile? Oppure inserire l’indennità di alloggio? Sono forse queste proposizioni meno valide o da motivare meglio della parametrizzazione? Non sono forse tutti questi elementi peculiari che ci contraddistinguono e che volendo potrebbero veramente fare la differenza con l’attuale busta paga?

Il problema, a mio avviso, è un altro e che legato al livello vi è uno status del lavoratore. Quali titoli deve avere, cosa può e non può fare, quali i diritti e quali i doveri. In assenza di una legge quadro con ruoli e funzioni, legati direttamente al parametro, qualcuno ci sguazzerà gestendo il personale con libera discrezione. Non dimentichiamoci che legato al livello vi è l’orario di lavoro ottenuto su emulazione del P.I. Come del resto tutta la parte relativa alla trasparenza amministrativa. Quando parliamo di orario di lavoro molto spesso mi capita di sentire che ciò è stata la rovina dello status militare una sorta di ritornello con l’intento, neanche velato, di significare “si stava meglio quando si stava peggio”. Se così fosse non si spiega perché al tempo dei parametri si faceva la corsa ai Livelli e le buste paga di allora non erano affatto migliori degli altri comparti. Non solo questo aspetto, ma legato all’orario di lavoro si è affermato un altro principio quello della sfera privata fuori dall’opera di prestazione di servizio. Si potrebbero citare tante sentenze dove diverbi tra militari fuori dall’attività lavorativa assumono oggi una veste del tutto privata e non il comodo rapporto superiore / inferiore. Dove la colpa era sempre e comunque di quest’ultimo.

Se a tutto ciò aggiungiamo che qualora, all’interno della parametrizzazione, non dovesse passare quel distinguo proposto dalla rappresentanza, di legare il parametro anche all’anzianità (molto probabile), capite bene che a fronte di uno stipendio che si differenzia  pesantemente, all’interno dello stesso ruolo M.lli, la meritocrazia diventerà guerra civile per non dire linguacrazia.  Per non parlare di un'altra stortura che si creerebbe congelando la situazione attuale data vita dai decreti di riordino. In effetti, a seguito delle assurdità creatisi con il riordino delle carriere, cristallizzare queste posizioni sostituendole con i parametri, porterà a risentire gli esiti per tutta la vita.

Sono convinto che per risolvere il problema dell’appiattimento della busta paga, non v’è bisogno di annullare gli attuali livelli retributivi, basta semplicemente reintrodurre Classi e Scatti[2]. Con questo sistema, attualmente goduto dalla dirigenza, il problema dell’appiattimento nell’ambito dello stesso grado si sanerebbe.

Gli ufficiali, con soli 13 anni, sono agganciati ai dirigenti del pubblico impiego mentre per il restante corpo militare sarebbe meglio la parametrizzazione. “Loro”, oramai, sono considerati dirigenti tanto quanto gli altri del pubblico impiego  e potranno gestire, questa sorta di castello medievale, con dubbia trasparenza e regole che ci riconducono alla vita civile, che in qualche modo, ci confronta con il resto del mondo.

Tempo fa’ un commentatore politico riassumeva il crollo dell’Argentina dovuto all’intreccio accordo tra la politica, l’imprenditoria e le forze dell’ordine, militari e forze armate. Un trittico di assoluta efficacia poiché gli imprenditori corrompevano i politici, affinché vi erano leggi a loro favore e le forze dell’ordine, appunto, tenevano in ordine la situazione. Forse è utile rammentare le dichiarazioni di alcuni militari nazisti durante i processi per lo sterminio degli ebrei. A parte quelli, che in prima persona uccidevano e davano disposizioni che si limitarono a dire che eseguivano un ordine, la maggior parte degli altri militari non era a conoscenza di cosa stava accadendo. Addirittura, alcuni di coloro che stavano nei famosi campi di concentramento, erano convinti che quegli ebrei, che loro stessi gasavano, erano affetti da malattie contagiose e che quella era l’unica soluzione possibile.

Se oggi la politica e la società civile non vede quei pericoli perché il progresso ha portato  garanzie anche in questi termini, allora scusate la fantapolitica e come non detto.

 (Tratto dal Libro Dietro Le Quinte)

                                                                                                                             KRONOS il Lupo della Sila

panaculis@kataweb.com

 

 

“..In assenza di una legge quadro con ruoli e funzioni, legati direttamente al parametro, qualcuno ci sguazzerà.



[1] Delega al Governo Legge 29/03/2001 N.86, Art.7

[2] Legge 312/80 – Con la L.468/87 è stata sospesa la progressione temporale di Classi e Scatti.
 

 


 

 

 

 

 

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