NOTIZIE DAL COCER?
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le notizie dal cocer... mai viste...!

 

Treviso – Mi è capitato, nelle ultime settimane, di leggere sul web un diario virtuale, dove qualcuno lamentava la mancanza di notizie dal Cocer.

Ecco qui le notizie dal Cocer: un bell’incontro con il Presidente della Commissione Difesa della Camera, On. Ramponi. Una bella Delibera, la n° 1 del 17 luglio 2003. Tanti contatti, scambi d’opinione con la base e lavoretti che qui non cito.

La cosa che mi preme maggiormente, è l’allegato alla Delibera n° 1 del 17 luglio 2003, nella quale si propone di presentare alla Commissione Difesa della Camera una bozza di riforma della Rappresentanza Militare (RM).

 

Tralasciando il preambolo, veniamo subito al “dunque” discutendo l’allegato punto per punto:

1. «Si chiede di ottenere una legge di riforma della rappresentanza che risponda pienamente alle aspettative di tutti, compreso il diritto associativo». Deve essere una legge e non un decreto, in modo tale da aprire un dibattito in parlamento e nell’opinione pubblica. Deve rispondere alle aspettative di tutti i cittadini alle armi. Il diritto associativo deve essere garantito, dato che come ho scritto poche settimane fa, già esiste.

2. «…sulla non perseguibilità degli obiettivi sindacali purché vi sia una rappresentanza in ambito militare regolata con responsabile realismo, affinché i diritti fondamentali siano garantiti e le istanze del personale trovino soddisfacente tutela, pur nell’immancabile rispetto dei limiti imposti, per evidenti ragioni organizzative e funzionali, a quanti prestano servizio in armi per la sicurezza del Paese.». Chi ha detto che gli obiettivi sindacali non sono perseguibili? Forse perché fra di noi c’è chi pensa che il sindacato non serve a nulla? Non sono d’accordo sulla inservibilità del sindacato, sia in campo civile che militare. Questa estate in vacanza, ho conosciuto un vecchio operaio della Fiat il quale, quando gli ho chiesto a cosa serve il sindacato, lui ha risposto così: «se il sindacato non fosse esistito, noi saremmo ancora qui a lavorare dall’alba al tramonto per un tozzo di pane». È chiaro che questa è un’affermazione un pò negativa, però alzi la mano chi non si è dovuto arrangiare con avvocati o associazioni varie per vedere tutelati i propri diritti all’interno delle Forze Armate.

Nessuno nega che i limiti imposti per legge devono essere rispettati (ci mancherebbe) ma le ragioni organizzative e funzionali si possono superare, se c’è la volontà di farlo.

3. Passiamo ora alle linee guida che il Consiglio ha presentato, analizzandole singolarmente:

- «riconoscimento della personalità giuridica alla rappresentanza militare e della posizione giuridica degli organismi di rappresentanza ad ogni livello con conseguente rafforzamento della rappresentatività degli stessi». Concordo ma, come si rafforza la rappresentatività degli organismi di rappresentanza? Forse con la “rappresentanza forte”? Finchè la RM farà parte dell’ordinamento militare, non sarà mai forte, perché i suoi rappresentanti saranno facilmente “ricattabili”. E per non essere polemico ma, qualcuno mi sa dire che differenza c’è fra la rappresentanza forte e il sindacato?

Parliamo ora della partecipazione alle attività di concertazione/contrattazione, il famoso “tavolo”: perché la RM dovrebbe trattare anche con le autorità gerarchiche? Non mi risulta che queste autorità ci passino lo stipendio, né possano legiferare per eventuali contratti o altro, infine le stesse hanno i loro bei rappresentanti all’interno del Cocer, quindi l’interlocutore della RM deve essere unicamente il Governo (qui mi puzza di sindacato, siete d’accordo?).

L’On. Accame ha sempre sostenuto che: «Da sempre, a capo dei COCER ci sono Generali e Ammiragli, insomma i gradi più alti delle Forze Armate. Come se, Umberto Agnelli fosse il capo del sindacato della FlAT...un'assurdità...». Sono d’accordo con lui, è una vera assurdità, tanto è vero che in 25 anni di RM, siamo arrivati al 2003 con un diffuso malcontento nelle Forze Armate.

Parliamo delle procedure elettorali della RM: una domanda che mi turba le notti da almeno vent’anni: perché l’attuale regolamento di attuazione della RM prevede che il presidente sia il più alto in grado? Secondo me il presidente deve essere eletto fra i delegati stessi, a maggioranza dei 2/3.

- «libero diritto d’assemblea». Bene, nulla da dire ma, come si fa a parlare di “libero diritto d’assemblea” e poi scrivere: «Gli Organismi di rappresentanza ai vari livelli, convocano assemblee con i delegati, con gli stessi organi di rappresentanza, con il personale rappresentato, o in alternativa con una o più categorie interessate, anche durante l’orario di servizio, concordandone preventivamente le modalità di svolgimento con i rispettivi comandi in modo da non pregiudicare le fondamentali esigenze di operatività dei reparti.»? Voglio vedere quante volte questo “libero diritto” sarà calpestato.

- «ampliamento delle materie di competenza degli organismi di rappresentanza». Qui c’è veramente qualcosa di “osceno”: «…al tavolo della contrattazione i Comandi Generali e gli Stati Maggiori devono assumere una funzione di "supporto tecnico" del Governo lasciando la contrattazione alla rappresentanza.». È quello che succede oggi ad ogni rinnovo del contratto, in pratica al personale contrattualizzato finiscono solo le “briciole”. Quindi con la futura RM non cambierà nulla. Fra le varie materie (tante) che potranno essere trattate, due hanno attirato la mia attenzione: 1^ «consultazione periodica con i comandi su tutte le materie non di competenza, che possano comunque avere riflessi sulla condizione, sul trattamento e sulla tutela del personale.». Qui in pratica sarebbe, ad esempio, se ti trasferiscono e tale trasferimento ha dei riflessi (e ne ha) sulla tua condizione, sul trattamento e sulla tutela del personale, la RM potrà consultare periodicamente i comandi. E il risultato quale sarebbe? A voi la risposta.

2^ «partecipazione a convegni e congressi nei limiti consentiti.». Scusate un attimo ma questo a me fa venire da ridere, vogliamo la libertà di associazione (che già abbiamo) e poi chiediamo la possibilità di partecipare a convegni e congressi NEI LIMITI CONSENTITI? E chi stabilirà questi limiti? Quante volte ci sarà negata tale possibilità? A voi la risposta.

- «Tutela effettiva del delegato e delle sue prerogative assicurando strumenti idonei a garantire piena libertà d’espressione, di opinione e di esercizio del mandato.». Signori, non mi stancherò mai di ripeterlo, finchè la RM farà parte dell’ordinamento militare, questa specie di “immunità” per i delegati, non solo sarà impossibile, ma sarei curioso di sapere cosa ne pensa la Corte Costituzionale circa l’eventuale incostituzionalità di una norma che preveda tale “immunità”.

- «Tutela individuale e collettiva.». Qui c’è un’altra assurdità: «La rappresentanza deve occuparsi di problematiche di natura generale e può affrontare tematiche relative al singolo, in quanto aventi un rilievo generale. È proprio il singolo militare, infatti, ad aver bisogno di maggiore tutela e lo stesso dovrebbe rivolgersi all’esterno solo dopo aver consultato le rappresentanze ai vari livelli.». Per capire facciamo un esempio: tu hai un problema, se la RM decide di aiutarti bene, anche perchè se non riescono ad aiutarti sei autorizzato a rivolgerti all’esterno. E se decidono di non aiutarti non puoi rivolgerti fuori per tutelare un tuo diritto?

Un altro esempio: se il tuo problema non ha «…ha un rilievo generale.»? Sono cavoli tuoi?

Begli esempi di tutela. Ma come, se ho problemi e la RM decide di non aiutarmi, non posso neanche rivolgermi all’esterno?! Non ho parole. Certo è che se venisse approvata una cosa del genere e dovessi avere problemi di qualsiasi tipo, non esiterei un attimo a rivolgermi all’esterno. Altro che tutela da parte della RM.

 

Riflessione.

Cari amici del Cocer. Non ci siamo. Rispetto l’esito della votazione effettuata per approvare questa delibera ma credo che, dopo 25 anni di RM, sia giunta l’ora del sindacato.

Il sindacato è necessario, per almeno cinque motivi; proviamo ad analizzarli insieme:

 

1. Indipendenza.

Il sindacato è una forma di associazione non soggetta a vincoli di alcun genere, salvo quelli previsti dalla legge. Tale indipendenza, chiaramente, ha un costo che va ripartito tra tutti gli affiliati.

Contrariamente a quanto succede ora che, per le attività della RM, vi è una spesa a carico del cittadino contribuente.

 

2. Autonomia.

La capacità di autogovernarsi nel miglior modo possibile, dipende dalle persone affiliate; risulta chiaro che l’uomo, con tutte le sue debolezze, è parte attiva in questo. Ad esempio: parlando con parecchi colleghi, questi mi citano esempi di cattiva gestione, clientelismo e abusi nei sindacati civili. È vero, ma la RM “sembra non avere questi difetti” ma, è vincolata da una legge che le nega perfino la concertazione.

Ricordiamo infine che il sindacato - quando ci sarà - saremo noi stessi, pertanto avremo il diritto/dovere di proporre, accettare, controllare e intervenire nella eventualità di problemi causati da un qualsiasi rappresentante.

 

3. Democrazia.

Spesso mi capita di vedere negli uffici, dei cartelli posticci dove si legge: «noi siamo qui per difendere la democrazia, non per applicarla». Tempo fa ho letto sul web una persona che scriveva: «chi non applica la democrazia, non ha il diritto di ergersi a difensore di essa». Parole sante. Uno Stato come il nostro, con la Costituzione che si ritrova, è un valido esempio di democrazia a livello mondiale. Provate a leggere alcune carte costituzionali dei paesi cosiddetti “civilizzati”; ne leggerete delle belle.

Io penso che il sindacato è un validissimo esempio di democrazia. Ricordiamo infine che la nostra Costituzione prevede, all’art. 39, quanto segue:

«L'organizzazione sindacale è libera.

Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.».

Che ne pensate di quest’articolo?

 

4. Pluralismo.

Ognuno di noi la pensa in modo diverso. Chi è di sinistra, chi di destra, che di centro e chi di altre correnti politiche. Cosa c’è di male in questo?

Ho sempre sostenuto che si impara di più da chi la pensa in modo diverso da te.

Non siete d’accordo?

 

5. Controllo.

Secondo me è questo il punto che più fa paura alle alte gerarchie.

Noi dobbiamo ricordare una cosa: prima di tutto siamo cittadini Italiani e, in quanto tali, siamo contribuenti; pertanto abbiamo tutto il diritto di porci delle domande, come quelle di seguito indicate: che fine fanno i nostri soldi? Come vengono spesi? Chi decide di spenderli in un determinato modo? A chi si deve segnalare un eventuale abuso?

Credetemi, cari amici, a nessuno piace che qualcuno gli faccia i conti in tasca.

 

Antonio Gubellini, Treviso.

antonio.gubellini@katamail.com
 

 


 

 

 

 

 

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