I militari disertano la mensa Sottufficiali. |
LA SICILIA - 31/05/2003
I militari disertano la mensa Sottufficiali.
La protesta per il mancato adeguamento del contratto
NOSTRA NOTA.
E’ da due giorni che la tv di stato, radio e giornali ci bombardano di
informazione “confezionata” ad arte per spiegarci che il Governo ha approvato un
decreto sui parametri concedendo ai militari circa 160 euro. Ovviamente questo
non e’ vero. Infatti i parametri porteranno si e no 65 euro, che solo a regime
del 2005 potremmo percepire appieno. Per farci “felici” il Governo dice che i
160 euro sono formati dai 65 euro che forse entro il 2005 ci daranno e il
vecchio contratto di lavoro, gia’ percepito in busta paga, e gia’ metabolizzato
dal cosato della vita. Ora cosi’ vanno le cose… Si fa propaganda svendendo alla
pubblica opinione un’informazione sbagliata e tranquillizzante. Di tranquillo
invece non c’e’ nulla, c’è il forte disinteresse politico e verticistico delle
forze armate verso solo due categorie: sottufficiali e volontari. Mentre per gli
ufficiali ci sono tutte le attenzioni possibili che ha reso fattibile la
concessione di uno stipendio mensile netto di oltre 2.000 euro agli ufficiali!
Rimane scandaloso come certa tv,
radio e giornali danno la notizia, senza sentire la controparte o quantomeno
spiegare bene come stanno le cose! Superficialità studiata a tavolino?
Di seguito pubblichiamo un articolo
apparso sul giornale La Sicilia, che almeno riequilibra l’informazione, mediando
quelle Governativa, con quella vera del Cocer.
LA
SICILIA
31/05/2003
I militari disertano la mensa Sottufficiali.
La protesta per il mancato adeguamento del contratto
Sono sessanta i sottufficiali del Distretto militare
che da circa due settimane disertano la mensa per il pranzo. Mensa che, per chi
veste la divisa ed è in «carriera permanente ed effettiva», è obbligatoria. Ma
attenzione, non si tratta di uno sciopero della fame, perché i militari
provvedono in altro modo, ma di una protesta per la mancata applicazione del
contratto di lavoro e per alcuni aumenti di stipendio giudicati inadeguati.
Questa forma di contestazione, che potremmo definire una sorta di «sciopero
bianco», viene attuata non soltanto a Catania ma in tutto il Paese.
E proprio ieri il Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza militare dello
Stato maggiore dell'Esercito) ha diramato una nota, con la quale viene
sconfessato un servizio giornalistico andato in onda giovedì 29 maggio su una
rete nazionale, in merito ai provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri
e in particolar modo per il nuovo sistema retributivo per le Forze Armate e le
Forze di Polizia. «Esprimiamo disappunto - si legge sul comunicato dell'Esercito
- per aver affermato che il provvedimento incrementerà le retribuzioni in media
di 160 euro. Il provvedimento, in realtà ancora non noto nei dettagli per le
eventuali rettifiche proposte dalle Commissioni parlamentari e che dovrebbero
essere state recepite dal Governo, comunque non consentirà a regime nel 2005 un
incremento netto massimo mensile pari a: "capitano" con meno di 13 anni di
servizio 85 euro; "primo maresciallo" con 40 anni di servizio 32 euro;
"sergente" con 15 anni di servizio 21 euro; "caporal maggiore scelto" con 10
anni di servizio 11 euro; "primo caporal maggiore" con 5 anni di servizio zero
euro».
«La necessità di una corretta informazione soprattutto nei confronti e nel
rispetto dei colleghi rappresentati - si legge ancora sulla nota - uomini e
donne appartenenti per la quasi totalità alle figure professionali più
penalizzate, e che operano incondizionatamente in tutti i teatri del mondo ove
l'Esercito Italiano è stato chiamato a operare, ci portano a chiedere alla
testata giornalistica un correttivo al servizio trasmesso prendendo atto che il
provvedimento in questione è stato subito contestato sin dalla presentazione
presso il Dicastero della Funzione Pubblica e successivamente in tutti gli
incontri sia istituzionali che non». Il Cocer avverte dunque che è in atto una
astensione dall'alimentazione (lo sciopero bianco di cui sopra, ndr.) che si
protrarrà «sino a quando il presidente del Consiglio Berlusconi non incontrerà i
rappresentanti per un chiarimento sulla politica militare che il Governo intende
perseguire nel futuro».
LA SICILIA 31/05/2003
http://www.lasicilia.it/giornale/3105/cronaca_catania/cr04/38.htm
|