Lettera
aperta all’Onorevole Filippo ASCIERTO
Riceviamo
e pubblichiamo
A
cura di Ermanno PESCHIULLI
(Presidente COCER A.M.)
Onorevole
ASCIERTO,
mi
scuserà per aver ricorso a questa forma di comunicazione che ritengo in questo
momento la più sicura per contattarla, giacchè il suo recente cambio di
domicilio non dà certezza del suo effettivo recapito attuale.
Ho
appreso, infatti, la sua dichiarazione di voler coabitare presso l’alloggio
demaniale di un Generale in congedo che, dopo oltre undici anni di occupazione
senza titolo, pare non abbia alcuna intenzione di rinunciarvi per far posto ad
uno dei numerosissimi miei colleghi militari, trasferiti per esigenze operative
nella Capitale, che da lungo tempo aspirano ad una dignitosa sistemazione
alloggiativa per la propria famiglia, solitamente rimasta lontana.
Certamente
Lei non ha assolutamente bisogno di un alloggio, nè tantomeno (lo spero
vivamente!), avverte la necessità economica di condividere le spese
alloggiative, anche perchè ciò configurebbe una forma illegale di sub-affitto,
che renderebbe ancor più grave l’irregolare situazione del suo coinquilino
abusivo.
E’
evidente che il suo atteggiamento vuol essere prettamente provocatorio,
apparentemente finalizzato al solo scopo, socialmente apprezzabile, di tutelare
il debole sfrattato, rimasto vittima
dell’arroganza e della cecità dell’autoritarismo militare, che lei dichiara
apertamente di biasimare e di voler contrastare con tutti i mezzi a disposizione
acquisiti in virtù del suo mandato parlamentare.
Tuttavia,
non riesco a capire perchè abbia scelto di coabitare con un Generale in
congedo, titolare di un reddito personale di circa 65.000 Euro, e proprietario
di altra abitazione, che obiettivamente non può essere ritenuto misero, e non
invece con un Sottufficiale, categoria alla quale apparteneva prima della sua
elezione parlamentare, il cui reddito è solitamente inferiore alla metà del
primo.
Non riesco a capire la sua sfida decisa, forte e quasi minacciosa
all’autorità militare colpevole, a suo dire, di mettere in atto (per dovere
istituzionale!), le determinazioni politiche assunte da tempo dal Ministro della
Difesa, e recentemente rimarcate anche dallo stesso Sottosegretario BOSI, che ha
ribadito l’esigenza improcrastinabile di cancellare il privilegio di quanti,
pur essendo titolari di redditi elevati, continuano ad occupare abusivamente gli
alloggi militari, ostacolando gravemente la mobilità e quindi l’efficienza
operativa., e mortificando, nel contempo, le aspettative di un numero di gran
lunga maggiore di militari in attesa di avere un abitazione dignitosa.
Non riesco a capire perchè in merito alla gravissima carenza degli
alloggi, da tempo denunciata in diverse occasioni dalla Rappresentanza Militare,
oggetto di fervide discussioni anche in seno alle Commissioni Parlamentari,
neppure Lei, nonostante la sua esperienza non remota di delegato COCER, abbia
avvertito la sensibilità di ascoltare, sia pure informalmente, i legittimi
Rappresentanti dei Militari, mentre mi risulta che hanno avuto udienza e, a
quanto pare anche forte sostegno, i Comitati degli occupanti sine
titulo.
Non riesco a capire se il patrocinio del suo benestante coinquilino
abusivo si prefigga l’obiettivo finale di garantirgli, in un immediato futuro,
anche il diritto di prelazione (a buon mercato!), in relazione all’eventuale
vendita dell’immobile sito in una ambita zona di sviluppo residenziale,
perseguendo in tal modo uno oscuro progetto politico, decisamente speculativo,
di alienazione del patrimonio abitativo della Difesa ritenuto irrecuperabile.
Non riesco a capire perchè lei pur facendo parte della coalizione
di maggioranza, non condivida, anzi si dissocia, dalle scelte politico/militari
del suo stesso Governo; non riesco a
capire soprattutto, il suo atteggiamento di scendere in campo, armato fino
ai denti, per contrastare l’attività puramente amministrativo/militare anzichè
cercare, quale parlamentare, di dare battaglia nelle sedi appropriate ove si
assumono le decisioni politiche.
Come
vede, Onorevole, sono diverse e marcate le mie incomprensioni, forse
giustificate in parte dal mio modo semplicistico e lineare di vedere le cose del
mondo, in parte dalla mia innata passione di rapportarmi con le problematiche
dei militari non secondo logiche e/o calcoli politici e partitici, ma piuttosto
secondo quegli ideali di equità giustizia, di pari dignità e di irrinunciabile
vocazione di tutela del personale veramente più debole; principi che sono
l’origine e la ragion d’essere della stessa Rappresentanza Militare e che
lei stesso ha certamente condiviso quando, insieme a me, è stato delegato COCER
7° Mandato.
Mi
permetta però di dissentire apertamente dalla sua individualistica posizione di
alfiere difensore dei privilegiati benestanti abusivi.
Spero
fortemente che il Ministro della Difesa non accetti le sue provocazioni ed
esprima tutta la determinazione necessaria per procedere agli sfratti di quanti
hanno finora lungamente approfittato della complicità delle trasversali lobbies partitiche per usurpare il diritto abitativo ad altri
militari probabilmente più bisognosi.
Se,
invece, malauguratamente, il suo barricarsi all’interno dell’abitazione
dell’illustre coinquilino dovesse vanificare le buone intenzioni del
Sottosegretario BOSI, allora veramente ci troveremmo di fronte ad un serio
problema di credibilità e di fiducia nell’attuale classe politica dirigente.
Invero,
se un solo parlamentare, sia pure della maggioranza, riesca a bloccare
l’acclarato intento governativo di liberare finalmente gli alloggi occupati sine
titulo, mi chiedo come potremmo aver fiducia nella soluzione positiva delle
altre tematiche che sono a cuore a noi militari.
Come
possiamo sperare che venga attuato entro maggio l’impegno governativo di
legiferare una parametrazione stipendiale
veramente proiettata verso retribuzioni europee, senza timore che venga invece
complottato un sistema retributivo involutivo, mortificante per i gradi e i
ruoli inferiori?
Che
cosa pensare poi del formale impegno di rivedere (entro la prima decade
dell’anno prossimo!) il sistema di sviluppo di carriera dei Ruoli non
Direttivi delle Forze Armate, rimasto sperequato rispetto a quello del Comparto
Sicurezza a causa di una iniqua equiordinazione?
Come
possiamo sperare che tale impegno, oltrechè tardivo, non nasconda anche il
rilancio contestuale di un ulteriore riordino del personale militare, Ufficiali,
dirigenti, direttivi, e non direttivi, limitatamente però al solo Comparto
Sicurezza?
Mi
creda, Onorevole ASCIERTO, ciò di cui oggi hanno estremamente bisogno i
militari, soprattutto le categorie più deboli, è una seria e concreta
dimostrazione di coerenza e credibilità politico/istituzionale. Il tempo delle
barricate, all’interno degli alloggi demaniali o nelle pubbliche vie, non solo
appartiene ad un passato ormai superato ma è espressione di un linguaggio
estraneo al mondo dei militari, soprattutto dell’attuale Rappresentanza
Militare, ormai matura di confrontarsi apertamente e lealmente con i Vertici
Istituzionali, certamente capace di valutare pienamente e dovutamente le scelte
politico/governative.
Colgo
l’occasione per esprimerle anche, sempre a titolo strettamente personale, i
migliori auguri di festività Pasquali.
Ermanno
PESCHIULLI
(Presidente
COCER A.M.)