Uranio
"Eccesso di linfomi"
tra i soldati |
Nuovo rapporto della
commissione Mandelli
La
Repubblica del 30/5/2001
ROMA -
Rivisto e corretto il secondo rapporto della Commissione Mandelli sui casi di
"Sindrome del Golfo" ammette che «vi è un eccesso statisticamente
significativo di linfomi di Hodgkin», tra i 39.309 militari sottoposti a
esame.
Il
gruppo di studio creato dal ministero della Difesa in dicembre per stabilire che
tipo di correlazione vi è tra patologie tumorali e l'uranio impoverito
contenuto nei dardi lanciati in Bosnia e in Kosovo dalla Nato, ha pubblicato un
nuovo documento dopo l'indicazione da parte di esperti statistici che hanno
rilevato nel primo rapporto (pubblicato a marzo) un errato metodo di calcolo per
stabilire il tasso d'incidenza del male.
I nuovi
risultati portano gli esperti riuniti dall'ematologo Mandelli a dichiarare che
il numero di linfomi è preoccupante, ma che l'incidenza dei tumori resta «inferiore
al numero di casi attesi secondo la media nazionale».
A seguito dei risultati il ministro della Difesa Mattarella ha annunciato che la
sanità militare prosegua gli accertamenti, incaricando la commissione di
continuare l'indagine (i tempi potrebbero essere di 45 anni, ndr). Nei confronti
dei cittadini italiani, civili o militari, che abbiano operato o ancora operino
nell'area balcanica è stato disposto l'accesso gratuito a programmi di
accertamento sanitari.
I
militari colpiti da infermità tumorali potranno essere trattenuti
temporaneamente in servizio alla scadenza della ferma volontaria e potranno
fruire di particolari forme di assistenza economica e di prestazioni sanitarie.
Le associazioni di tutela dei militari lamentavano ieri che dagli esami si
continuasse a escludere il personale - più di 2mila uomini - che ha operato in
Somalia (quando la pericolosità dell'uranio impoverito era già conosciuta).
(s.ci.)
La Repubblica
del 30/5/2001
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