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RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA
di Nicola DI MEO

Delegato Co.i.r. Comsupfoter

 

 

Non è mai abbastanza...  e c'è sempre da stupirsi! 

Relazione di Nicola Di Meo

Documento Coir n° 1 - atto di integrazione

Documento  Coir n° 2 - comunicazione di dissenso

 

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Gentilissimi Colleghi,

è doveroso sottoporre alla V.S. attenzione alcuni documenti di particolare importanza del personale appartenente alla  categoria dei Sottufficiale e Volontari in Servizio Permanente prodotti nell’ambito della riunione  congiunta dei Delegati del Consiglio Centrale e dei Consigli Intermedi cat. A, B e C  sez.  Esercito  tenutasi in Roma nei giorni 7 e 8 c.m. riguardante la partecipazione del personale militare alla tutela dei propri interessi socio-economici: proposte per la “riforma della rappresentanza militare”.

L’incontro doveva essere, per tale punto all’ordine del giorno, un prosieguo a quanto emerso nel precedente incontro congiunto del 4 e 5 Ottobre c.a.  al fine di permettere ai delegati del Consiglio Centrale di acquisire il necessario e preventivo indirizzo dei Consigli Intermedi.

Purtroppo con grande stupore degli intervenuti Delegati dei Consigli inferiori, dopo quasi due ore di un incomprensibile tergiversare ho ritenuto chiedere alla Presidenza, con la contestuale verbalizzazione,  di conoscere i motivi della convocazione e  se questa avrebbe dovuto attenere alle proposte per la riforma della rappresentanza ovvero alla consultazione dei Delegati dei Consigli Intermedi.

Purtroppo dopo alcuni minuti, con grande stupore degli intervenuti Delegati Co.i.r.  si è preso atto  di quanto già approvato e deliberato dai Delegati del Cocer. :una  proposta di riforma della rappresentanza militare  denominata “PROPOSTA DI LEGGE  DI INIZIATIVA DEL CO.CE.R. ESERCITO” allegata al verbale n.14 del  25 ottobre 2001 con delibera nr.4.

Per l’ennesima volta i Colleghi del Cocer “hanno fatto di testa propria”!

Pertanto i Delegati Co.i.r. ed in particolare modo i Rappresentanti dei Sottufficiali,  ritenendo tale proposta di riforma della Rappresentanza

Militare  NON rispondente alla reale volontà di tutto il personale militare  ed inaccettabile il comportamento dei Colleghi Delegati del Consiglio Centrale  di continuare ad operare al “buio”,  svuotando di ogni significato la ragione di esistere dei Consigli Intermedi e di Base, hanno reputato necessario riunirsi per categorie nel pomeriggio del  giorno stesso per realizzare una formale determinazione d’indirizzo per il Co.ce.r.

I delegati cat. B , dopo aver preso atto ed argomentato in merito a quanto già emerso nelle precedenti riunioni congiunte con il Co.ce.r., hanno manifestato la necessità di INVITARE e DIFFIDARE  il Co.ce.r. a ritirare  la cosiddetta “Proposta di Legge di iniziativa del Co.ce.r. Esercito”  in quanto NON E’ UNANIMAMENTE CONDIVISA!

E per questi motivi, unitamente ai delegati presenti della categoria dei Volontari in Servizio Permanente,  abbiamo approvato e sottoscritto i seguenti documenti, di cui si  riporta il testo a margine,  concernenti:

1.   COMUNICAZIONE DI DISSENSO  e RICHIESTA DI RITIRO IMMEDIATO della c.d. “Proposta di Legge di iniziativa del Cocer”  sulla Riforma della Rappresentanza Militare con espressa avvertenza che  in difetto lo stesso documento costituisce un formale ATTO DI SFIDUCIA;

2.   ATTO DI INTEGRAZIONE  che implementi  la sopraccitata proposta di “iniziativa del Cocer” .

Infatti è fuori di ogni dubbio che la proposta in questione :

-          E’ sostanzialmente analoga ad alcune recentissime proposte di legge agli atti delle Camere del Parlamento;

-          E’ testualmente identica alla proposta, contenuta nel documento presentato al tavolo della Presidenza Co.ce.r. durante la precedente riunione congiunta con i Co.i.r. del 4 e 5 ottobre 2001, dal  Delegato dello stesso Co.ce.r. cat. “B”  Mar. Ord. Leggiero Domenico senza il necessario confronto consultivo con i Delegati dei Consigli Intermedi appositamente convocati dall’Organo Centrale;

-          Non risolve la questione “dell’imparzialità politica” dei Delegati eletti nei Consigli Centrali della Rappresentanza Militare, che rivestendo anche cariche di partito,  mettono in dubbio la garanzia di perseguire “l’esigenza collettiva”   a fronte di personali interessi e/o  di partito, ponendosi a danno della stessa coesione ed operatività dello strumento rappresentativo, in una inaccettabile posizione di scontro/confronto con le Autorità di Governo;

-         E’ insufficiente a risolvere le questioni di “conflittualità” riconducibile all’Ordinamento Militare e alle Autorità Gerarchiche costituite da appartenenti della categoria Ufficiali, che riconosciuti  quale unico “corrispondente” di riferimento  non garantiscono, in ipotesi, la certezza di assoluta imparzialità “super partes” nelle trattazioni delle questioni sociali ed economiche per nome e conto anche del personale appartenente alle altre categorie: Sottufficiali, Volontari e Militari di leva;

-         Non garantisce la libertà al personale militare di operare delle scelte  VOLONTARIE e sopratutto ALTERNATIVE che riconoscano la possibilità di aderire ad organismi associativi professionali e, ove possibile, a carattere sindacale, che nel pieno rispetto delle Leggi dello Stato, senza alcun onere a carico della Comunità Pubblica tutelano e OFFRONO SERVIZI DI INDUBBIA E SUPERIORE QUALITA’.

-         Necessita anche di correzioni nella formulazione del testo e dei riferimenti in quanto la c.d. proposta di legge di iniziativa del Co.ce.r. fa menzione all’art.19  quale “regolamento di attuazione” anziché all’art. 21  ed altresì non trova corrispondenza il richiamo di cui al comma 3 dell’art. 19 riguardante “...Le deliberazioni e gli eventuali comunicati... possono essere resi pubblici... senza ulteriori oneri per l’Amministrazione Militare rispetto a quelli previsti dal comma 2 dell’art.14.”  che invece erroneamente concerne “...La propaganda orale per l’elezione del Co.I.R. e del Co.Ce.R. ha durata minima di due giorni e massima di quattro ed è ratificata dal presidente su votazione, a maggioranza, dell’assemblea...”;

... INSOMMA UN DISASTRO!

Non ho potuto fare a meno di esternare che tale  proposta dovrebbe far provare, ai suoi promotori, quanto meno un minimo sentimento di riflessione se non di biasimo. 

E’, oramai convinzione comune, che un qualsiasi organo di tutela e rappresentanza del personale militare, costituito nelle gerarchie dell’Ordinamento Militare ’ quale UNICO STRUMENTO  senza possibilità di alternative per salvaguardare  gli interessi professionali, sociali ed economici  non coincide con una reale ed assoluta rappresentatività del personale di TUTTE le categorie:

rimane uno strumento geneticamente STERILE

che non potrà realizzare alcuna vitale forma di  tutela.

Ne sono una prova gli ultimi interventi legislativi che hanno tentato di dare efficacia a tale strumento di rappresentanza.

Infatti lo stesso decreto legislativo n.129 del 30 marzo 2000, posto in essere dalle Autorità Ministeriali della Difesa,  per dare attuazione a quanto trascritto nella sentenza della Corte Costituzionale n.449/1999, non ha realizzato quell’auspicato strumento di rappresentanza EFFICACE e FUNZIONALE.

E’ pertanto rimasta insignificante la dissertazione della Corte Costituzionale  nella parte in cui afferma che:

“... la declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art.8,... aprirebbe inevitabilmente la via a organizzazioni la cui attività potrebbe   risultare non compatibile con i caratteri di coesione interna e neutralità dell’ordinamento militare. Dall’altra parte, lo stesso Consiglio di Stato  ammette che la legge 382, pur negando ai militari la libertà sindacale, conferisce loro facoltà tipiche di essa per salvaguardare le istanze collettive (...???...) ... A tal proposito, questa Corte non può non ricordare che il legislatore mostra attenzione verso le istanze avanzate dagli organi di rappresentanza delle Forze Armate con riguardo a una più compiuta definizione degli spazi di intervento e di autonomia ad essi riservati; del che costituisce testimonianza l’esame, da parte delle Camere,  di alcuni progetti di riforma della legge 382. E, certo, non a caso la legge 28 luglio 1999, n. 266, all’art. 18 delega il Governo a emanare entro il 31 marzo 2000, un decreto legislativo che integri e corregga il decreto legislativo n.195 del 1995... al fine di ... valorizzare gli organismi della rappresentanza  per quanto attiene al confronto sulle questioni che concernono il rapporto d’impiego ...”

 

E’ sostanzialmente per questi motivi che i Delegati intervenuti della cat. “B” e “C”,  a stragrande maggioranza e all’unanimità dei presenti di categoria, hanno disconosciuto i rispettivi “Colleghi Rappresentanti” del Consiglio Centrale,  privando Loro di qualsiasi fiducia etica e morale, fintanto che non sia ritirata la “ (S)PROPOSTA DI LEGGE  DI INIZIATIVA DEL CO.CE.R. ESERCITO” allegata al verbale n.14 del  25 ottobre 2001 con delibera nr.4.

Per gli elementi di analogia riconducibili al tema sopraccitato ho ritenuto doveroso ed opportuno presentare al tavolo della Presidenza del Co.ce.r una copia integrale del verbale, approvato e sottoscritto dai Delegati di Base rappresentanti dei 52 Enti collegati al Comando dei Supporti delle Forze Operativi Terrestri,   della consultazione generale tenutasi a Firenze presso la caserma “ A. Predieri”  nei giorni 9 e 10 Ottobre c.a.                

Questi i documenti approvati, sottoscritti e presentati dai Delegati presenti della cat. “B” e “C” ai delegati del Co.Ce.R:

 


 

Documento n.1

Riunione dei Delegati del Consiglio Centrale e dei Consigli Intermedi della Rappresentanza Militare dell’Esercito Italiano

Roma 7 - 8 Novembre 2001

 

OGGETTO:               Tutela e Rappresentanza del Personale Militare: ATTO DI INTEGRAZIONE.

 
I Delegati dei Consigli Intermedi della categoria Sottufficiali  dell’Esercito Italiano

PRESO ATTO                                  della proposta di Riforma della Rappresentanza Militare deliberata dal Consiglio Centrale della Sez. Esercito di cui al verbale n.14 del 25 ottobre 2001 nr. delibera 4 ;

RITENUTO NECESSARIO             di fornire il proprio contributo ad integrazione di quanto proposto nella delibera sopra citata

ESPRIMONO

Parere favorevole a condizione che, la suddetta proposta, sia  integrata con il seguente

articolato:  

Tutela del Personale Militare

Articolo Unico

  1. Al personale militare, in servizio e non, è riconosciuta la facoltà di aderire volontariamente ad associazioni professionali anche a carattere sindacale.

  2. La Rappresentanza Militare di cui alla legge 11 Luglio 1978 n.382 cura gli interessi militari di cui agli artt.8, 9 e 10 della medesima legge.

  3. Gli appartenenti alle Forze Armate non esercitano il diritto di sciopero  ne azioni che possano pregiudicare le attività di servizio.

  4. E’ fatto divieto agli organismi di cui al comma 1 e 2 di trattare questioni concernenti l’ordinamento, l’addestramento, le operazioni, il settore logistico operativo, il rapporto gerarchico funzionale e l’impiego del personale.

Il presente atto di integrazione costituisce condizione indispensabile alla qualità del presente parere.

Roma lì  07/11/2001

(seguono firme di approvazione)



Documento n.2

Riunione dei Delegati del Consiglio Centrale e dei Consigli Intermedi della Rappresentanza Militare dell’Esercito Italiano

Roma 7 - 8 Novembre 2001

 

OGGETTO:   Comunicazione di dissenso in merito alla proposta di Riforma della Rappresentanza Militare deliberata dal Consiglio Centrale della Sez. Esercito di cui al verbale n.14 del 25 ottobre 2001 nr. delibera 4. concernente la proposta di legge di iniziativa del Co.ce.r. Esercito. 

I Delegati dei Consigli Intermedi della rappresentanza militare dell’Esercito Italiano

 PRESO ATTO                                  della proposta di Riforma della Rappresentanza Militare deliberata dal Consiglio Centrale della Sez. Esercito di cui al verbale n.14 del 25 ottobre 2001 nr. delibera 4 ;

CONSIDERATO                              che in merito alla suddetta proposta non è stata promossa alcuna formale consultazione dei Consigli Intermedi della Rappresentanza Militare;

 TENUTO CONTO                           che la stessa non rispecchia la reale e totale volontà del personale militare;

CONSIDERATO ALTRESI’            che la proposta in questione risulta abbisognevole di necessarie correzioni in quanto la c.d. proposta di legge di iniziativa del Co.ce.r. fa riferimento all’art.19  quale “regolamento di attuazione” anziché all’art. 21  ed altresì non trova corrispondenza il richiamo di cui al co.3 dell’art. 19 riguardante “...Le deliberazioni e gli eventuali comunicati... possono essere resi pubblici... senza ulteriori oneri per l’Amministrazione Militare rispetto a quelli previsti dal comma 2 dell’art.14.”

 ESPRIMONO IL PROPRIO DISSENSO

 

ed invitano codesto Consiglio Centrale all’immediato ritiro della delibera in questione

avvertendo  che in difetto la  presente è da intendersi quale formale

ATTO DI DISAPPROVAZIONE E SFIDUCIA a Codesto Consiglio Centrale ..

Roma lì  08/11/2001

(seguono firme di approvazione)

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Questo è quanto per Vostra doverosa partecipazione.

Mar. Ord. E.I. Nicola di MEO

 

 


 

 

 

 

 

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