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URLA SOFFOCATE

 

 

Il malessere conclamato della categoria Sottufficiali e dei militari in genere non può essere precluso da ogni possibilità di manifestazione del proprio pensiero.

E' noto che attualmente l'unico organo di espressione che può trattare limitatamente alcune problematiche dei militari con i governanti è il COCER, attraverso i suoi rappresentanti. Cosa succede invece quando quest'ultimi non sono ascoltati o imbavagliati?

La voce di tanti "un esercito", che in silenzio assolvono il proprio dovere non potendo gridare i propri diritti e costretti ad una castità d'espressione, come potrà raggiungere le orecchie sorde con senso civico?

Lo "status di militare" si traduce quindi in un'obbedienza cieca soccombendo a regolamenti applicabili unilateralmente volti a disciplinare soldatini di piombo al servilismo più assoluto? A cosa servirà la professionalità che ci contraddistingue?

Insegnanti, camionisti, benzinai, ferrovieri, agricoltori, piloti, controllori, ecc., appoggiati dai propri Sindacati manifestano la loro protesta, peraltro giusta, in ogni modo avvalendosi anche del "diritto di sciopero", con le conseguenze facilmente immaginabili e riscontrabili per l'utente e per lo Stato.

La pari dignità di rappresentanza tra cittadino militare e cittadino civile forse si raggiunge ed è riconosciuta dal disagio e dal danno che si provoca alla nazione o servendola giurandogli fedeltà?

La volontà dei governanti e forse quella di far fomentare in una pentola a pressione questa categoria di cittadini militari, costringendoli ad urla soffocate dopo essere stati bacchettati nell'orgoglio, nella dignità di uomo e di militare, lasciati orfani d'ogni patria potestà?

Violenza perpetrata a chi in armi non può difendersi!

Sono in tanti i Sottufficiali che con decorose proteste, chiedono l'attenzione dei mass media verso i provvedimenti penalizzanti intrapresi dal Governo sugli sviluppi di carriera e miglioramenti stipendiali, rese inutili da toni minacciosi assunti da superiori ben pagati che nella forma rimanda a principi applicati all'Esercito Borbonico.

Si è letto su diversi giornali l'accusa al COCER di fare politica; forse si è travisata la prerogativa deontologica che caratterizza il militare, "conseguire l'obiettivo".

La nostra solidarietà ai rappresentanti del COCER INTERFORZE affinché sappiano che conosciamo le loro difficoltà di dialogo con il Governo che fa politica demagogica e che noi e le nostre famiglie ricorderemo il loro operato.

 M.O.

 

 


 

 

 

 

 

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