SERVIAMO LA PATRIA;
MA LA PATRIA CI DIMENTICA.....
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Carissimo Fabrizio, ormai si avvicina la
data delle votazioni (13 maggio).
I nostri politici si fanno in quattro
per accaparrarsi gli ultimi stracci di voti
di quegli indecisi che ancora una volta forse faranno la differenza. Ma nessuno
si preoccupa di farci sapere se potremo votare in zona di operazione (teatri
esteri) dove, vorrei ricordare, i nostri colleghi operano praticamente
da un'infinità di anni. Già!
Abbiamo forze militari impiegate in
una miriade di parti nel mondo. Non mi sembra che siano da considerasi Italiani
all'estero?!
Mi pare invece che essi (circa
6.000-7.000 credo,
correggimi se
sbaglio) siano stati COMANDATI di servizio in primis proprio dagli
stessi politici che, forse, si sono dimenticati di considerare la possibilità
di permetterci di votare anche se stiamo assolvendo a compiti fuori
i confini italiani.
Mi sembra che la posizione da noi
rivestita non sia certamente
come quella degli emigrati (senza offesa per nessuno). Stiamo difendendo
i NOSTRI confini, stiamo portando la pace ai nostri simili, stiamo,
comunque, rischiando la vita in qualche caso, stiamo, in ultimo, lavorando
per l'Italia e per la stesso Governo che si è preso impegni doverosi
nei confronti dei paesi della Nato e dell'ONU.
Allora non capisco perché
non si prende anche l'impegno di farci (mi ci metto perché ho già
saltato le mie votazioni varie volte)
assolvere non solo ai DOVERI di militare,
ma anche ai DIRITTI-DOVERI del cittadino (VOTARE). Sì perché mi pare
di aver letto da "qualche parte" che votare è un diritto-dovere?!
Ma forse quello
"straccio" dove l'ho letto è stato uno scherzo di qualcuno che poi
si è scordato di smentirlo alla televisione di Stato.
Perdona il mio sfogo
ma mi pare che dopo aver spadroneggiato sulle nostre pelli e sulle nostre
carriere di lavoro per anni, dopo averci sballottato in giro per l'Italia
con le nostre famiglie al seguito, dopo averci mandato agli antipodi
dell'Italia, dopo averci condannati e mai difesi per fatti sporadici
di guerra e mai elogiati per veri e ripetuti atti di valore, dedizione
e soprattutto pace, potrebbero ricordarsi, ogni tanto, che ci siamo
anche noi.
Il loro stipendio lo pago anche io con
le mie non poche tasse. Vorrei
almeno poter esprimere la mia opinione su chi dovrà governarmi
per i prossimi anni almeno. Non penso che sia una pretesa, penso che
sia un mio-nostro diritto. M
a come al solito il nostro richiamo
sarà una voce nel vento. Non
arriverà mai a destinazione o sicuramente troveranno delle
scuse per confinarci ancora una volta nel silenzio, nello sconforto e nella
paura di essere un "peso" per lo Stato italiano.
Certo è che non mi pare
che siamo di peso quando c'è da prendere lo zaino e partire per una missione
di pace.
Noi amiamo questo lavoro e il nostro
Paese, è una "vocazione"
forse. Non vorremmo dire........"amavamo"!
Subordinatamente (come sempre del
resto) un Sottufficiale dell'Esercito Italiano
.....Saverio |