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      Colombe
      o Cornacchie?
      ...come riconoscerle?
      
      
       
                 | 
               
             
              
             
            
            
              
              Carissimi
      Amici, 
      
       
      in
      merito a quanto discusso durante la riunione congiunta dei Delegati
      del Consiglio Centrale e dei Consigli Intermedi  della
      Sezione Esercito del 7 e 8  Novembre
      c.a., concernente la riforma del sistema di rappresentanza del
      personale militare,  sono venuto a conoscenza attraverso “Il 
      Nuovo Giornale dei Militari” 
      (ed.  n. 47 del 
      3 Dicembre 2001)  che
      il Delegato Co.Ce. R.  Mar. Ord. Domenico Leggiero, dopo aver deciso
      di non partecipare alla riunione con i Colleghi dei Co.I.R.,  
      ha diffuso alcuni giorni dopo una e-mail  tendente a fornire
      la sua "giusta info/trasformazione". 
      
       
      Riservandomi
      di fornirGli, quanto prima,  le 
      appropriate  risposte
      del caso,  al momento non posso fare altro che rimpiangere di 
      averGli consentito con il mio voto di 
      essere eletto, seppur con solo 5 voti quale ultimo dei Delegati
      della categoria Sottufficiali, nel Consiglio Centrale della Rappresentanza
      Militare.
      
       
      Anche 
      io  ho creduto 
      ai  suoi 
      nobili  propositi ed
      alla sua ventilata libertà da condizionamenti di partito! Ci sono
      cascato.
      
       
      Nel
      frattempo ritengo doveroso  riproporVi  
      l’articolo integrativo e le principali 
      motivazioni che hanno indotto all’unanimità i 13 Sottufficiali
      intervenuti quali Delegati di categoria 
      dei Consigli Intermedi della Rappresentanza Militare   
      a dissentire dalla “proposta Leggiero e alleati di bandiera”,
      denominata nell’ambito del Consiglio Centrale “Proposta di Legge di
      iniziativa Co.ce.r.” o scopiazzatura della proposta del senatore MELELEO
      (Atto Senato n. 494)   e
      per un opportuno confronto ritengo
      comunque doveroso sottoporre alla Vostra considerazione la lettera diffusa
      dal “Collega”  (ndr.: vds
      edizione de  Il Nuovo Giornale
      dei Militari n. 47 del  3
      Dicembre 2001.)
      
       
      Ad
      onore di cronaca,   per
      coloro che credono di essere sul trampolino parlamentare per la 
      poltrona di  “onorevole 
      rappresentante” anziché  di 
      “delegato rappresentante” , le 13 firme di sfiducia dei
      delegati Co.I.R.  costituiscono
      nell’ambito della Rappresentanza Militare 
      la maggioranza assoluta  della
      cat. “Sottufficiali”. 
      
       
      E
      se è vero che    il
      maresciallo ordinario dell’Esercito 
      Leggero Domenico , eletto con soli 
      5 voti, poteva  affermare
      che queste bastavano ad  avere
      il diritto di potersi dichiarare  “Rappresentante
      dei Sottufficiali” del Co.Ce.R.  ritengo
      allora che 13  firme di
      sfiducia sopraccitate  siano
      più che sufficienti  per
      poter affermare che  il
      Collega Leggiero è forse rappresentante di qualche altra categoria...  
      ma sicuramente NON di quella a cui appartengono i Sottufficiali. 
      
       
      Si
      pensi poi che fra quei 13  firmatari,
      da Lui definiti “di buona fede”,  
      sono presenti anche  i
      nominativi di coloro che hanno consentito l’elezione del maresciallo
      dell’esercito Leggiero.
      
       
      Quindi
      ognuno sappia trarre le opportune conclusioni e chiedersi a quale titolo,
      senza alcuna fiducia etica e morale, si può continuare ad affermare di
      essere delegato del Co.ce.r. e  rappresentante
      dei Sottufficiali.
      
       
      E’
      vero invece che l’unica fiducia  riconosciutagli
      viene da coloro che appartengono  alla
      categoria di  quegl’Ufficiali
      a cui tanto piace la Rappresentanza Militare in seno alle gerarchie.  
      
      
       
       Il
      resto è sterile chiacchiericcio politichense 
      come  le 4.756 firme di
      cui il “collega” dichiara “già 
      raccolte nei giorni scorsi, poi interrotta per la dichiarata
      disponibilità del Consiglio”  
      
       
      Ma
      di quale Consiglio si parla?  Quali
      firme? Quali nomi e che grado o a quale categoria appartengono questi 
      nomi? Chi le ha viste?  Dove
      sono? 
      
       
      Ma
      stiamo ancora parlando in  qualità
      di Delegati della Rappresentanza Militare? 
      O in qualità di consigliere di 
      partito? 
      
       
      Chiedo
      scusa, ma mi siano consentite  queste
      domande perché  è facile
      confondersi  fra tanti 
      “consigli”  comunali,
      di rappresentanza militare, di  partito 
      e  simpatizzanti di
      associazioni preelettorali per la tutela dei militari.
      
       
      Io,
      invece ritengo opportuno ricordare, che nell’ambito della
      Rappresentanza Militare, costituita dai Delegati dei Consigli di Base (Co.Ba.R),
      dai Delegati dei Consigli Intermedi (Co.I.R.) e dai Delegati del Consiglio
      Centrale (Co.Ce.R.),  la
      determinazione di dissenso dei Delegati dei Co.I.R. è 
      nata da una consultazione con la base ed è anche sostenuta da un
      altro documento di cui mi sono pregiato di lasciare 
      in copia alla Presidenza  dell’Assemblea,
      nelle  proprie mani del Suo
      Presidente, che  purtroppo il
      collega Leggiero ha dimenticato di citare o forse perché è risultato
      comodo non prenderne atto,   contenente
      ben altre 58  firme 
      su 62 presenti  (un’altra
      maggioranza assoluta)   di
      Colleghi Sottufficiali  che
      nel pieno titolo di Delegati di Base Rappresentanti 
      dei 52 Reparti collegati al Comando delle 
      Forze Operative Terrestri (ripeto: << delle Forze Operative
      Terrestri>> e non <<delle poltrone della convenienza>>) 
      hanno sostenuto la proposta  di
      chiedere  il 
      riconoscimento della facoltà di aderire volontariamente ,  
      in alternativa alla Rappresentanza dell’Ordinamento Militare, ad
      associazioni professionali  anche 
      sindacali per la tutela delle questioni non afferenti il 
      “servizio militare” ..
      
       
      Forse
      questa documentazione  è
      “sfuggita” perché conteneva anche una mozione di dissenso per coloro
      che sostenevano di essere favorevoli alla proroga per Legge del mandato
      dei Delegati del Co.ce.r..
      
       
      E’
      vecchia come  il cucco la
      storiella di ogni fine mandato di inventarsi qualche cosa per rimanere 
      in “sella”  anche
      senza il consenso di chi si riteneva di rappresentare.
      
       
      Una
      qualsiasi conferma del proprio mandato di Delegato non può che essere
      accettata se non attraverso una libera espressione democratica delle
      assemblee elettive e non attraverso “favori legislativi”. 
      
       
      Avevo
      sperato che questo documento fosse stato analizzato più attentamente in
      quanto anticipa delle proposte per il  
      prossimo contratto di cui non si conosce di Codesto 
      Co.ce.r. nemmeno la predisposizione di una “bozza di pensiero”
      ! 
      
       
      Nonostante
      che  l’art. 7 
      Dlgs 12 maggio 1995  n.
      195 e succ. modificazioni dispone: “
      … Le procedure per l'emanazione dei decreti del Presidente della
      Repubblica… sono avviate dal Ministro per la funzione pubblica almeno
      quattro mesi prima dei termini di scadenza previsti dai precedenti
      decreti… Il COCER Interforze può  presentare
      nel termine predetto, anche separatamente per sezioni Carabinieri,
      Guardia di finanza e Forze armate, le relative proposte e
      richieste al Ministro per la Funzione pubblica, al Ministro della Difesa
      e, per il Corpo della Guardia di Finanza, al Ministro delle Finanze, per
      il tramite dello Stato Maggiore della Difesa o del Comando generale
      corrispondente …” 
      
       
       
      
       
      Prendo
      atto che ho collaborato ancora una volta all’ennesimo lavoro di “CARTA
      SENZA VALORE”!  
      
      
      A
      nome  mio e dei Colleghi
      Delegati della Base degli Enti delle Forze Operative Terrestri 
      voglio dire ancora GRAZIE !
      
      
      E’
      paradossale affermare nella relazione della 
      cosiddetta  “proposta
      Leggero” o “di iniziativa del Co.Ce.R.” 
      che:
      
      
       “...
      Gli
      Organi della Rappresentanza si sono scontrati con il diffuso atteggiamento
      “paternalistico”  
      degli Stati Maggiori che, di fatto, sono stati delegati dai vari
      Governi a “governare”  la
      Rappresentanza...”  
      
      
      e
      poi... si  propone fra gli
      articoli della (s)proposta  ancora
      una riforma  della
      Rappresentanza Militare  consolidata
      nell’Ordinamento Militare ed ancor più di prima assoggettata 
      alle gerarchie militari, costituite dalla sola categoria degli
      Ufficiali (Dirigenti e cosiddetti “Ufficiali omogeneizzati”).
      
      
      Una
      bella relazione per convincere tutti ad essere d’accordo come uno
      specchio per 
      attrarre anche le “allodole”!
      
      
       
       Caro
      collega Leggiero, sono però compiaciuto che, da quando hai costituito
      “l’Osservatorio per la Tutela dei Militari”, almeno di una cosa ne 
      cominci a parlar bene nelle tue “letterine elettorali” anche se
      ti è  sfuggito di scriverlo
      nella tua “proposta di riforma della rappresentanza militare” : il
      diritto di associazione… che sostenuto soltanto in questi termini non è
      comunque sufficiente.
      
       
      I
      militari possono già aderire ad associazioni, culturali, 
      sociali, di solidarietà ed altro. 
      
       
      E’
      invece necessario il riconoscimento di poter aderire ad associazioni
      che hanno carattere professionale  
      e che pertanto attraverso una propria 
      “personalità giuridica” possono essere riconosciute dalle
      Autorità di Governo per le questioni attinenti il carattere professionale
      rappresentato per nome e conto soltanto della propria categoria di
      appartenenza e non  per conto
      delle altre!  
      
       
      Altrimenti
      ogni militare, in quanto tale, potrà solo iscriversi ed aderire, versando
      la somma di lire 5.000 o più, ad organizzazioni come 
      il tuo  “osservatorio”
      che giuridicamente  può solo
      ricondursi ad una organizzazione associativa di carattere “culturale”
      … quanto basta per parlare un pò di più di “pere e di mele” ed
      organizzare al momento giusto grandi riunione teatrali per indicare chi e
      quale partito votare. Ricordi?
      
       
      Se
      deve esistere una nuova associazione culturale per la tutela dei militari,
      questa  non dovrebbe limitarsi
      a rimanere per sempre di tipo culturale 
      ma dovrebbe creare quella cultura di libertà, di difesa e tutela 
      dei propri interessi legittimi attraverso gli strumenti 
      previsti per Legge in materia di DIRITTO SINDACALE 
      a favore anche dei Militari ed 
      in particolar modo a favore degli “ultimi in grado”:
      Sottufficiali e Volontari  in
      Servizio Permanente. Così da porre fine agli intollerabili ed estenuanti
      inseguimenti dell’amico parlamentare di turno che non potrà mai entrare
      nel merito dei procedimenti che di volta in volta le Autorità
      Ministeriali della Difesa (Ufficiali Dirigenti e/o “omogenieizzati”)
      pongono in essere senza alcun “contraddittorio” anche per quanto
      concerne le materie  di
      carattere non prettamente militare  in
      violazione dei proclamati metodi di reciprocità con le
      “gerarchizzate” Rappresentanze del Personale.
      
       
      Comunque
      sia, se passerà la riforma di una rappresentanza militare 
      consolidata  all’interno
      dell’Ordinamento Militare  per
      il tramite  degli Ufficiali 
      e Capi Ufficio degli Stati Maggiori 
      per la trattazione delle questioni economiche, sociali,
      professionali  e comunque NON 
      prettamente militari,  mi
      ricorderò insieme a  miei
      colleghi di ringraziare   il
      maresciallo LEGGIERO e suoi “seguaci di bandiera” del Consiglio
      Centrale congiuntamente agli altri Colleghi del Co.ce.r. che 
      hanno sostenuto “l’accordo” : 
      1° Maresciallo ABBATE  R.,
      Mar. Capo GAMBINO G. e Mar. Capo MAFFIONE A.. 
      
      
       
      Per
      quanto mi riguarda,  scevro
      da qualsiasi tonalità politica, associativa o altro…,  
      io continuerò  ad 
      affermare che è necessario  riconoscere
      ad ognuno ed  in particolar
      modo ai Sottufficiali e Volontari in servizio permanente 
      
       
       la
      libertà di poter operare delle scelte
      
      
       
      alternative
      a questo anacronistico sistema di “monopolio della 
      rappresentanza”  in
      mano a “pochi e di parte”, che non soddisfa 
      le più elementari esigenze di tutela individuale e collettiva e 
      nè  ha mai realizzato
      alcun soddisfacente risultato a favore della categoria dei Sottufficiali e
      Volontari in Servizio permanente.
      
       
      Basta
      a questa delega cieca di assegni firmati in 
      bianco per prelevare sul conto degli altri!
      
       
      Libertà
      e Diritto di Rappresentanza perché ognuno scelga, nel pieno rispetto
      delle Leggi dello Stato, di  farsi
      rappresentare, tutelare e difendere da chi ritiene più idoneo e
      soprattutto da chi appartiene alla stessa categoria! 
      
       
      E’
      UNA QUESTIONE DI LIBERTA’ E DI DEMOCRAZIA!
      
       
      Soltanto
      così si potrà porre termine alle ingiustificate iniziative di parte di
      quella grande massa di pseudodirigenti militari da palazzo che
      si nutrono di “omogeneizzazioni stipendiali” 
      e si autonominano Dirigenti Sindacali 
      anche per conto di chi non li ha mai eletti.
      
       
      Confido
      al momento nella speranza che “ognuno” abbandoni il comportamento di
      “comodo politico”  poltroneggiando
      comodamente    troppo
      spesso accanto ad altri  invece
      che a difesa della categoria degli “ultimi in grado” : Sottufficiali e
      Volontari in Servizio Permanente... quelli che operano! 
      
       
      Nel
      frattempo, per chi vuole a tutti i costi 
      darmi un colore ed una etichetta di partito, continuo a ribadire di
      essere  rosso/nero, 
      sperare che il Foggia ritorni in seria “A” 
      e rimanere  a
      disposizioni di chiunque vorrà aiutarmi 
      per sapere come
      riconoscere le cornacchie dalle colombe.
      
       
      Ladispoli
      16/12/2001
      
      
       
      
       
      
      
        
      Distinti saluti 
      
       
      
      
      
      Principali
      motivazioni di dissenso e sfiducia  in
      merito alla “ proposta Leggiero” 
      per la riforma della Rappresentanza Militare.
      
       
      
        
       
      
      
      
      
      
      
            
       
      
             
      Testo
      dell’articolo unico che i Delegati dei Consigli Intermedi della
      Rappresentanza Militare hanno deliberato di integrare al testo della
      proposta di iniziativa del Co.ce.r.  
      
       
      
       
      
       
      Tutela
      del Personale 
      
       
      Articolo
      Unico
      
       
      1.    
      Al personale militare, in servizio attivo e non, è riconosciuta la
      facoltà di aderire volontariamente ad associazioni professionali anche a
      carattere sindacale.
      
       
      2.    
      La Rappresentanza Militare di cui alla legge 11 Luglio 1978 n.382,
      cura gli interessi  militari
      di cui agli artt. 8, 9 e 10 della medesima legge.
      
       
      3.    
      Gli  appartenenti alle
      Forze Armate e Forze di Polizia ad Ordinamento Militare non esercitano il
      diritto di sciopero nè azioni che possano pregiudicare le attività di
      servizio.
      
       
      4.    
      E' fatto divieto agli organismi di cui al comma 1 e 2 di trattare
      questioni concernenti l'ordinamento, l'addestramento, le operazioni, il
      settore logistico operativo, il rapporto gerarchico 
      funzionale e l'impiego del personale.
      
      
             
              
             |