Dove
sono i veri Comandanti di uomini? Quelli con cui ci si poteva confidare e
lavorare serenamente. Ormai le Forze Armate sono pervase da tanta
burocrazia che anche i più volenterosi a candidarsi “veri comandanti di
uomini” rinunciano a tale nobile missione anche se, bisogna ammettere,
non è facile formare questo tipo d’uomo poiché il candidato dovrebbe
avere doti innate.
I
C.ti di uomini del 2000 frastornati da mille insidie burocratiche
giornaliere diventano anch’essi burocrati e si specializzano.
Sfortunatamente una folta schiera di adepti a questo nuovo credo
stabilisce che questo, sull’onda della nuova moda new age, è il
nuovo modo di comandare ed anziché interpretare i regolamenti
e le disposizioni a favore del personale, diventano “Cancellieri
certosini” o meglio “Ufficiali sapientini” a tal punto che quando
dicono “castronate” vengono creduti dal solito popolino di ignoranti.
Essi fanno comodo ai Comandanti sfaticati in quanto sovente si
sostituiscono a loro nelle mansioni
più scomode.
Drogati
da insano protagonismo spesso commettono subdolamente reati di abuso di
potere e d’ufficio e per dominare l’ansia non disdegnano l’abuso di
alcool il quale, creando la “famosa atmosfera” li disinibisce.
Queste
genere di persone hanno paura che qualcuno cresca più di loro: in ogni
collega,
inferiore giovane e capace vedono un potenziale concorrente; finchè
possono lo sfruttano poi cominciano a creargli ostacoli e lo perseguitano.
Spesso il “Sapientino” è avvelenato dall’invidia che scatta alla
prima occasione, egli si indigna, declama ma non si espone.
Messi
in uffici “chiave” gestiscono il tutto a mo’ di proprietà privata
facendo pesare ogni prestazione dovuta come una “concessione a titolo di
simpatia” e, a chi non è simpatico alla sua “istituzione”, o meglio
per chi non si assoggetta al suo malcelato dispotismo nulla è quasi
previsto.
Naturalmente
per questi soggetti i superiori sono sacri e sovente quando sono in loro
compagnia si trasformano in allegorici buffoni di corte pronti a qualsiasi
cosa pur di accontentare il superiore di turno.
Al
contrario, gli inferiori di grado sono tali di nome e di fatto, i loro
problemi – spesso anche gravi – sono sottovalutati, anzi infierire sul
malcapitato è spesso un dovere, io direi uno sport.... al quale
partecipano gli sciacalli di terz’ordine – quella sottospecie di
uomini che, pur indossando una divisa, non hanno la spina dorsale e, che
con il Sapientino sono sempre in combutta.
Per
riconoscere tali soggetti provate a raccontare una qualsiasi cosa che non
riguarda loro, ma qualcun altro e parlatene bene. Dopo cinque minuti al
massimo saranno loro a cambiare argomento e a portare l’attenzione su se
stessi e su ciò che hanno fatto. Oppure parlate di voi, della vostra
esperienza di militare, vi diranno cose incredibili sul loro conto e
screditeranno le vostre tesi.
Questo
genere di persone che sono presenti in tutti gli ambienti della società
lavorativa sono un vero cancro quando sono a capo di una organizzazione
specie quella militare. Chi ha la sfortuna di lavorare al loro fianco o
nelle immediate vicinanze deve avere una notevole dose di pazienza per non
vomitare.
Mi
auguro che le Accademie Militari provvedano a convertire al più presto le
loro fucine dando la priorità
per la formazione dei futuri Comandanti ai veri principi che
stanno alla base di una serena convivenza nelle caserme.
Priorità
assoluta: inculcare nella
mente di chi sarà destinato ad assolvere incarichi di comando il
senso pratico e poi i veri e nobili principi della disciplina militare,
disciplina istituita per rispettare,
farsi rispettare ma più di tutto per servire.
1°Mar. Ciccillo CAGACE
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