PESCIAIOLI GIUSEPPE  DELEGATO COCER ESERCITO
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COMUNICATO STAMPA


Ieri 03.01.2001, sono stato denunciato alla procura militare di Roma per aver firmato un articolo sul quotidiano "Liberazione" con data del 21.12.2000, dove denunciavo l'ipocrisia e l'ingerenza sia del Governo sia delle gerarchie militari sulla questione uranio.

L'atteggiamento avuto nei miei confronti dai vertici militari, oltre ad essere un insulto alla manifestazione del libero pensiero sancita dalla Costituzione, rappresenta un grave atto di intimidazione e di limitazione del mandato di rappresentante COCER.

Oltre a dover subire un indagine della Magistratura Militare, subirò anche un processo disciplinare per il medesimo motivo, motivo che trovo del tutto ingiustificato sia sul piano disciplinare sia giuridico o perlomeno non sufficientemente argomentato.

Credo che alla base di questa iniziativa intrapresa nei miei confronti, ci sia una volontà sibillina di far tacere chiunque abbia l'ardire di rivendicare il diritto all'informazione, alla giustizia, alla verità, alla tutela del diritto e della salute, oltre al mantenimento di quell'equilibrio tra poteri attraverso l'esternazione del libero pensiero.

Per tali ragioni, il sottoscritto si dichiara da oggi PRIGIONIERO POLITICO DI UN SISTEMA, QUELLO DELL'ORDINAMENTO MILITARE e della indifferenza istituzionale, che sancisce la morte della partecipazione democratica dei militari alla crescita e all'affermazione del diritto individuale e collettivo nel Paese.

Il Parlamento deve farsi carico di questa ingiustizia che sopprime chi, per amore di verità e di giustizia, si espone per far emergere quelle situazioni di comportamento lesivo della dignità umana che vige all'interno delle FF.AA. italiane, rimaste ancorate ad un concetto di gestione autoritario, intimidatorio e pregiudizievole nei fatti e nelle circostanze che evidenziano gravi situazioni di intolleranza e ingerenza verso i diritti.

I vertici militari, forti della attuale legislazione sulle materie attinenti le FF.AA., della complicità dei Governi nel mantenerla e a non concedere quegli strumenti idonei alla tutela del personale militare, applicano solo la legge, una legge non conforme ai Principi Repubblicani, che schiaccia impunemente tutti coloro che, attraverso le legittime rivendicazioni, cercano di denunciare le angherie subite e perpetrate  nei confronti dei gradi più bassi.

Auspico che, in questo breve  periodo di legislatura rimasta, venga varata al più presto una legge che ristabilisca il giusto equilibrio tra potere militare e subordinati, concedendo la tutela  sindacale alle FF.AA., ora più che mai visto che, avendo eliminato la Leva, non esiste più nessun controllo democratico sulle stesse.

Invito un appello al Presidente della Repubblica che si faccia carico di questa situazione di ingerenza nei confronti dei diritti dei militari.

Caro Presidente il 2 Giugno, invece di vedere marciare degli anonimi burattini, vedrà degli uomini fieri, consapevoli dei propri diritti e per questo ancor più consapevoli dei diritti altrui.

Chi non ha libertà, non conosce libertà! 

                                                                                      

MARESCIALLO ORDINARIO
PESCIAIOLI GIUSEPPE

DELEGATO COCER ESERCITO
 

 

 
 

 


 

 

 

 

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