COMUNICATO STAMPA
Ieri 03.01.2001, sono
stato denunciato alla procura militare di Roma per aver firmato un articolo sul
quotidiano "Liberazione" con data del 21.12.2000, dove denunciavo
l'ipocrisia e l'ingerenza sia del Governo sia delle gerarchie militari sulla
questione uranio.
L'atteggiamento avuto nei
miei confronti dai vertici militari, oltre ad essere un insulto alla
manifestazione del libero pensiero sancita dalla Costituzione, rappresenta un
grave atto di intimidazione e di limitazione del mandato di rappresentante
COCER.
Oltre a dover subire un
indagine della Magistratura Militare, subirò anche un processo disciplinare per
il medesimo motivo, motivo che trovo del tutto ingiustificato sia sul piano
disciplinare sia giuridico o perlomeno non sufficientemente argomentato.
Credo che alla base di
questa iniziativa intrapresa nei miei confronti, ci sia una volontà sibillina
di far tacere chiunque abbia l'ardire di rivendicare il diritto
all'informazione, alla giustizia, alla verità, alla tutela del diritto e della
salute, oltre al mantenimento di quell'equilibrio tra poteri attraverso
l'esternazione del libero pensiero.
Per tali ragioni, il
sottoscritto si dichiara da oggi PRIGIONIERO
POLITICO DI UN SISTEMA, QUELLO DELL'ORDINAMENTO MILITARE e della
indifferenza istituzionale, che sancisce la morte della partecipazione
democratica dei militari alla crescita e all'affermazione del diritto
individuale e collettivo nel Paese.
Il Parlamento deve farsi
carico di questa ingiustizia che sopprime chi, per amore di verità e di
giustizia, si espone per far emergere quelle situazioni di comportamento lesivo
della dignità umana che vige all'interno delle FF.AA. italiane, rimaste
ancorate ad un concetto di gestione autoritario, intimidatorio e pregiudizievole
nei fatti e nelle circostanze che evidenziano gravi situazioni di intolleranza e
ingerenza verso i diritti.
I vertici militari, forti
della attuale legislazione sulle materie attinenti le FF.AA., della complicità
dei Governi nel mantenerla e a non concedere quegli strumenti idonei alla tutela
del personale militare, applicano solo la legge, una legge non conforme ai
Principi Repubblicani, che schiaccia impunemente tutti coloro che, attraverso le
legittime rivendicazioni, cercano di denunciare le angherie subite e perpetrate nei confronti dei gradi più bassi.
Auspico che, in questo
breve periodo di legislatura
rimasta, venga varata al più presto una legge che ristabilisca il giusto
equilibrio tra potere militare e subordinati, concedendo la tutela
sindacale alle FF.AA., ora più che mai visto che, avendo eliminato la
Leva, non esiste più nessun controllo democratico sulle stesse.
Invito
un appello al Presidente della Repubblica che si faccia carico di questa
situazione di ingerenza nei confronti dei diritti dei militari.
Caro
Presidente il 2 Giugno, invece di vedere marciare degli anonimi burattini, vedrà
degli uomini fieri, consapevoli dei propri diritti e per questo ancor più
consapevoli dei diritti altrui.
Chi non ha
libertà, non conosce libertà!
MARESCIALLO ORDINARIO
PESCIAIOLI
GIUSEPPE
DELEGATO COCER ESERCITO
|