L'ORARIO DI LAVORO NON DEVE CAMBIARE
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Sono un sott.le della M.M., da quando è entrata in vigore la legge sull'orario lavorativo, ne ho viste e sentite di tutti i colori. 

Hoconosciuto personalmente Comandanti che hanno dato libero sfogo alla loro fantasia per inventarsi interpretazioni restrittive per togliere ogni forma di beneficia per il personale imbarcato, come per esempio mandare il personale in recupero "obbligatorio" quando la nave effettuava una sosta tecnica in porti lontani dalla "base". Così a Brindisi si potevano osservare sott.li siciliani, passeggiare senza una meta nello ore mattinali, oppure durante il pattugliamento in adriatico, per attuare l'embargo contro l'ex Iugoslavia, potevamo ammirare le bellezze di Ancona o Trieste sempre di mattina. Il risultato era, che al rientro in "base", cioè ad Augusta, per il personale residente a Catania, Siracusa, Messina, Palermo ecc., non era consentito andare a casa in quanto lo straordinario accumulato durante la navigazione lo avevano "sprecato" passeggiando oziosamente lontano da casa.

Attenzione questo vale solo per i sott.li e per qualche giovane uff.le, mentre il comandante, il comandante in 2^ e il direttore di macchina, rimanevano a bordo e si ammazzavano di lavoro, ovviamente senza dimenticare di "segnare" lo straordinario. Al momento di riscuotere il pagamento degli straordinari, guarda caso i primi a presentarsi erano proprio coloro, che a parole, erano e sono contrari alla legge sull'orario lavorativo. La verità è che con questa benedetta legge gli ufficiali hanno perso la possibilità di ricattare il personale, prima dell'entrata in vigore di questa Legge, per avere un giorno di permesso dovevi "umiliarti" davanti al tuo diretto superiore. Posso testimoniare, con nomi e fatti, di come nel passato giovani ufficiali, pretendevano di sapere i motivi, anche strettamente personali, per cui richiedevi un giorno di permesso, Comandanti che facevano durare all'infinito il posto di manovra per ormeggiare la nave e alla fine, incuranti dei familiari che aspettavano in banchina, anzichè chiamare l'inizio della libera uscita davano disposizione affinchè iniziasse il posto di lavaggio, fulgido esempio di arroganza, maleducazione e abuso d'autorità.

La legge  sull'orario lavorativo, gli ha spezzato le gambe, con argomentazioni che non stanno ne in cielo ne in terra, hanno cercato in tutti i modi di modificarla a loro piacimento cercando complicità anche e soprattutto tra i politici compiacenti, alla faccia della neutralità politica delle FF.AA.. Sarebbe interessante sapere quanti sono gli ufficiali che, contrari alla legge sull'orario lavorativo, abbiano rinunciato al pagamento delle ore lavorative effettuate in eccedenza al normale orario di lavoro.

Spero che l'attuale Governo e quello che seguirà non accolga le richieste fatte dagli S.M., personalmente, nel mio piccolo, invierò al Presidente del Consiglio e al Ministro della Difesa una dettagliata relazione su come la "casta" degli ufficiali mette in atto, abusando del grado, atteggiamenti oltraggiosi e lesivi della dignità dei sott.li, che nulla hanno a che fare con il PRESTIGIO DELLE FF.AA..

                                            G.M.

 

 
 

 


 

 

 

 

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