Il Capo di SMD al Co.Ce.R.:
“Vitale modificare il Decreto 112”.
Co.ce.r. Esercito
Dal periodico di informazione nr. 25 del 4/7/2008
Venerdì 4 luglio il Capo di SMD ha incontrato il
Co.Ce.R. Interforze per il primo incontro periodico (il secondo in
senso assoluto) con l’Organismo di Rappresentanza. La prima parte
dell’incontro è stata dedicata al Decreto n.112/08, attualmente in
Parlamento per la conversione in legge, che riporta, come noto, una
serie di provvedimenti di interesse per il personale delle Forze
armate e respinti “in toto” dalla Rappresentanza Militare (quantomeno
dalla maggioranza delle Sezioni) e dalle organizzazioni sindacali
delle Forze di polizia.
Nel discorso introduttivo il Presidente del
Co.Ce.R. ha sommariamente esposto gli esiti dell’incontro con il
Governo in occasione della presentazione del DPEF con specifico
riferimento agli impegni assunti in quella sede dal Ministro della
Funzione Pubblica, On. Brunetta, e inerenti un ulteriore incontro
che il Governo avrebbe concesso per esaminare la situazione relativa
alle concertazioni e ai relativi finanziamenti. Il Presidente ha
chiuso l’intervento chiedendo al Capo di SMD, ove condividesse, di
intercedere nei confronti del Ministro della Difesa per un Suo
intervento nel Governo teso a favorire il promesso incontro.
Il Capo di SMD ha voluto, innanzitutto, dirimere ogni dubbio
sulla posizione dell’Amministrazione in merito al Decreto: “Siamo
tutti sulla stessa barca” ci ha detto, intendendo con questo che non
bisogna avere alcun dubbio sulla posizione dello SMD in merito al
provvedimento in oggetto.
Proprio in relazione ai tagli di bilancio previsti ha evidenziato
come gli stessi incidano in termini rilevanti sia sull’esercizio sia
sugli investimenti sottolineando il rischio che una eventuale
ulteriore spinta verso questi ultimi fa correre il rischio di
acquistare nuovi costosi “giocattoli” e di non poterli poi
utilizzare. Dunque, a fronte di costi che incidono enormemente sul
bilancio complessivo della Difesa (e del Paese) nessuna concreta
garanzia dei risultati. La chiave è, invece, nell’uomo-soldato, un
professionista che ha la necessità di sentirsi realizzato per poter
dare il meglio nel proprio lavoro. E’ in questa direzione che
bisogna andare. In merito al Decreto si è detto in premessa che
non è legge e che, quindi, è possibile apportare delle modifiche. Un
decreto, quest’ultimo, non solo non soddisfacente ma potenzialmente
in grado di “scardinare il sistema”. Improprio, probabilmente, dal
punto di vista giuridico prima ancora che da quello finanziario, in
quanto va ad intaccare il modello professionale, quando per
un’operazione di questo tipo servirebbe una legge specifica con un
adeguato confronto e approfondimento in sede parlamentare.
Se il Paese vuole avere delle Forze armate, se vuole decidere il
modello di organizzazione in funzione dei compiti assegnati, lo deve
decidere attraverso il Parlamento, con la necessaria trasparenza ma,
soprattutto, alla luce delle necessarie riflessioni, considerazioni
e valutazioni. Non può, come invece è stato fatto, essere deciso
tutto in segrete stanze senza dar minimamente conto delle decisioni
prese con le inevitabili conseguenze che compromettono la “Funzione
Difesa” di un intero Paese.
In definitiva, il Capo di SMD ha confermato che si sta facendo
tutto quanto è possibile per modificare il provvedimento e ha
ringraziato il COCER per l’azione sinergica intrapresa nonché per
tutto quanto ha fatto sino ad ora. Ciò anche in considerazione del
fatto che i tagli operati rischiano di compromettere l’attuale
livello di operatività delle Forze armate.
Ha poi parlato degli incontri avuti con il Presidente della
Commissione Difesa, On. Cirielli, e con il Ministro degli Esteri,
On. Frattini, ai quali ha esposto tutte le problematiche con i
dovuti modi ma soprattutto con la necessaria fermezza.
Continuando il Capo di SMD ha espresso amarezza per le numerose
di-chiarazioni “politiche” che rimangono tali senza concretizzarsi
in risultati tangibili per il personale ma allo stesso tempo ha
respinto ogni ipotesi di resa perché la rassegnazione non è propria
del nostro essere soldati, uomini che combattono anche quando non
hanno più speranze.
Infine, ha rivendicato la disponibilità al servizio degli uomini
in divisa che non lasciano le proprie famiglie per soldi (missioni
estere). Per comprendere questo è sufficiente fare riferimento al
personale civile specializzato che pure guadagna molto di più ma non
riesce a soddisfare le necessità. Non è quindi il denaro l’elemento
determinante, come qualcuno vorrebbe far credere, ma la
disponibilità che ogni soldato dimostra verso il proprio Paese.
Il Capo di SMD ha chiuso con una considerazione: il nostro è un
Paese ricco e un Paese ricco che non trova le risorse per le cose
importanti è un Paese che “spreca”. E questo è grave.
La seconda parte dell’incontro si è sviluppata sulle risposte che
il Capo di SMD ha ritenuto dover dare in merito agli argomenti che
il COCER aveva portato all’attenzione dell’Autorità affiancata.
Nel prossimo numero pubblicheremo il documento dello Stato
Maggiore Difesa con le risposte fornite al COCER.
Co.ce.r. Esercito
Dal periodico di informazione nr. 25 del 4/7/2008
PUOI DISCUTERE
L'ARGOMENTO, O LEGGERE I POST DEGLI ALTRI UTENTI, DIRETTAMENTE
SUL
BLOG,
Per ulteriori informazioni, o per eventuali errori su questo argomento, si prega di contattare la redazione di Forzearmate.org - Sideweb chiamando il seguente nr. telefonico 347 2369419, oppure scrivere a: info@sideweb.it
SideWeb s.r.l.,
10/7/2008 Il nostro impegno e la nostra professionalita' al servizio di tutti.
Sostieni le nostre attività! Questo ed altro lo trovi soltanto su www.forzearmate.org - Sideweb.
Abbonati alla nostra organizzazione
Avrai la consulenza telefonica; l'accesso alla banca dati riservata, gli studi legali convenzionati, la raccolta delle pubblicazioni tascabili, ricorsi gerarchici e ai tar facilitati; l'impegno sociale ed economico a favore del personale, ecc...
Scopri come abbonarti...
|