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20/9/2004
Uranio impoverito
Ancora un reduce malato, è
un carabiniere del Sud
L'Unione nazionale arma dei carabinieri porta allo scoperto il nuovo caso
di militare affetto da linfoma di Hodgkin dopo essere stato in
missione in Kosovo e Bosnia.
ROMA
Mentre si avvicina il via libera alla
Commissione d’inchiesta che dovrà fare luce sul fenomeno, arriva la
notizia di un’altra vittima dell’uranio impoverito. E’ l’Unac
(Unione nazionale arma dei carabinieri) a portare allo
scoperto il nuovo caso di militare affetto da linfoma di Hodgkin
dopo essere stato in missione in Kosovo e Bosnia. Si tratta di Ciro
Nastri, 28 anni, di Sant’Antonio Abate (Napoli), carabiniere
scelto del battaglione mobile di Laives. Verdi e Comunisti italiani
chiedono che venga riconosciuta la causa di servizio a Nastri
ed a tutti i militari ammalati della stessa sindrome.
Da un mese e mezzo il carabiniere napoletano è
sottoposto a sedute di chemioterapia. Il tipo di linfoma di Hodgkin
che ha contratto, secondo i medici del Policlinico di Napoli è «ad
alto grado di malignita». «Non so esattamente quando l’ho
preso - racconta il carabiniere - sono stato a Sarajevo tra il 1998
ed il 1999, poi in Kosovo, a Mitrovica, dove c’ è la più grande
miniera del Paese, tra il 2000 ed il 2001». Ora, aggiunge parlando a
fatica dopo sei ore di chemioterapia, «mi sento malissimo, non ce la
faccio a incontrare nessuno».
All’ospedale militare gli hanno concesso una
licenza per malattia di 90 giorni. Allo scadere della licenza, gli
verrà dimezzato lo stipendio. Dopo un anno scatterà la riforma dal
servizio, senza diritto alla pensione, perchè non avrà
maturato il minimo richiesto di 14 anni di servizio.
«Dimezzargli lo stipendio - dice il maresciallo
Antonio Savino, presidente dell’Unac - vorrebbe dire lasciargli 650
euro al mese per vivere. Poi dovrà attendere anni per la pensione di
invalidità. Certo potrà fare causa allo Stato, ma ci vorrà un
decennio». L’Unac chiede quindi un decreto per l’assegnazione con
procedura d’urgenza di un risarcimento sotto forma di
vitalizio ai militari che hanno contratto malattie professionali.
Sono una trentina finora - secondo dati dell’associazione, che ha
attivato un call center per raccogliere segnalazioni - i casi di
militari che hanno contratto il linfoma di Hodgkin nelle missioni
all’estero in Somalia, Bosnia, Kosovo ed Iraq.
Sul nuovo caso di tumore, il verde Mauro
Bulgarelli ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro
della Difesa. «Quel che è più grave - ha spiegato Bulgarelli - è che
questo militare non solo è costretto a curarsi a sue spese ma
sarebbe stato soggetto a pressioni da parte dell’Arma affinchè non
rendesse nota la sua malattia e affinchè non presentasse la
domanda di riconoscimento di causa di servizio».
Per il deputato verde è poi «assolutamente
necessario che la nuova commissione di inchiesta del Senato raccolga
tutte le testimonianze di coloro che sono state vittime delle
medesime pressioni e riconosca un adeguato risarcimento dei
danni a tutte le vittime dell’uranio impoverito e ai loro
familiari». Anche per Pino Sgobio (Comunisti italiani), «il Governo
non può starsene con le mani in mano. Adesso, piuttosto che
indagare sull’eroismo dei ragazzi che scelgono la vita militare, chi
di dovere riconosca la causa di servizio a Ciro Nastri come a
tanti suoi colleghi».
E per dopodomani l’Associazione nazionale
assistenza vittime arruolate nelle forze armate (Anavafaf) ha
organizzato una manifestazione davanti a Palazzo Chigi, «affinchè
vengano ricordati e rispettati i diritti di tutti i militari
di leva e di carriera che sono stati vittime di situazioni in cui
hanno perso la vita o sono gravemente ammalati e per i quali non c’è
stato nessun riconoscimento».
20/9/2004
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