Stipendi troppo bassi, sciopero del rancio nelle caserme 

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IL NUOVO

Stipendi troppo bassi, sciopero del rancio nelle caserme 

 

La riforma degli stipendi di Forze Armate e polizia non piace ai diretti interessati. Penalizzati i volontari, che dal 2005 costituiranno la maggior parte dell'esercito. I militari disertano le mense per protesta.

 

ROMA – Lo stipendio è troppo basso e i militari decidono lo sciopero del rancio. Le nuove paghe approvate venerdì scorso dal Governo per forze armate e di polizia destano sconcerto tra i diretti interessati. Nelle caserme si registrano infatti le prime manifestazione di dissenso. Lo dice il Corriere della Sera.

I nuovi stipendi non piacciono a Carabinieri, Marina, Esercito Guardia di Finanza e Aeronautica. E non incontrano neppure il consenso delle reclute che vedono profilarsi l’appiattimento del salario nel corso di una intera vita lavorativa. Per i militari di grado più basso poi, gli aumenti arrivano solo a 23 euro lordi mensili. Ma solo dal 2005, quando tutto sarà a regime. Va meglio, invece, per gli ufficiali.

La protesta è partita in sordina. Da qualche giorno i militari di alcune caserme di Civtavecchia, di Rimini, di Viterbo, Cesano, Bracciano, Sora e Pordenone, disertano la mensa. Si tratta di manifestazioni spontanee e quanto mai inedite.

Il disagio è tale che Il Cocer Interforze ha chiesto un incontro urgente con il premier Silvio Berlusconi. Solo al presidente del consiglio in persona l’organismo di rappresentanza ribadirà che “il passaggio di parametri” non può “stravolgere le posizioni stipendiali esistenti”, che il decreto “mortifica sergenti e marescialli” e che “riserva un trattamento ancor peggior ai volontari in servizio permanente”.

Con i nuovi parametri i volontari, che costituiranno il grosso del nuovo esercito professionista, hanno la prospettiva, dice Pasquale Marrone, delegato del Cocer dell’Esercito, di arrivare, dopo, 38 anni di servizio, a 1300 euro. I parametri prevedono uno scatto di stipendio solo all’avanzamento di grado e agli scatti biennali di anzianità.

Per il 2005 servirebbero 76 mila volontari solo nell’esercito. Ma, finora, ce ne sono solo 38 mila e gli stessi generali sono scettici sul raggiungimento degli obiettivi. L’unica soluzione al problema, dicono al Cocer Interforze, è quella di bloccare la riforma degli stipendi.

(24 APRILE 2003, ORE 7:45)

http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,177233,00.html

 

 
 

 


 

 

 

 

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