ESPLOSIONE DI BOMBE DI ULTIMA GENERAZIONE!

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ESPLOSIONE DI BOMBE DI ULTIMA GENERAZIONE!


 

Sarebbe un micidiale cocktail di poveri originate dall'esplosione di bombe di ultima generazione la causa reale delle morti di soldati italiani dopo la missione sui Balcani. A sostenerlo è un gruppo di studiosi, fra i quali Maria Antonietta Gatti dell'Università di Modena. La ricercatrice modenese infatti crede che l'uranio impoverito non possa, in tempi brevi, causare decessi per leucemia e linfomi. La magistratura cagliaritana indaga anche sulla Sindrome di Quirra che colpisce soprattutto il personale del poligono militare Perdasdefogu-Salto di Quirra

 

CAGLIARI - La scienza assolve l'uranio impoverito? Sembrerebbe, se riuscirà a dimostrare quanto la studiosa dell'Università di Modena, Maria Antonietta Gatti, sospetta da tempo: che la causa reale delle misteriose morti di soldati italiani reduci dalla missione sui Balcani siano zirconio, ferro, cromo generati dalle esplosioni di bombe di ultima generazione.

Tali polveri infatti sarebbero state trovate nei reperti istologici dei militari scomparsi, anche in quelli del povero Valery Melis caporalmaggiore degli Alpini, morto dopo una terribile agonia per linfoma di Hodgkin. La studiosa modenese ha spiegato la cosiddetta “sindrome da Balcani”, che ha colpito in prevalenza soldati italiani (265 per per la precisione quanti si sono ammalati), con l'inalazione del micidiale cocktail di poveri il quale oltrepassarebbe le barriere intestinale e polmonare restando in circolo nel corpo in quanto l'organismo non sarebbe in grado di metabolizzarle. L'uranio impoverito invece, considerate le sue peculiarità isotopiche, non potrebbe scatenare malattie quali leucemie e linfomi in tempi tanto brevi. Nel frattempo è notizia di pochi giorni quella secondo la quale l'Esercito avrebbe riconosciuto la dipendenza a causa di servizio della malattia di Valery Melis. Nella nota ai genitori la patologia del giovane sarebbe indicata nell'inalazione di benzene e di materiale tossico.

Tuttavia sulla tragica scomparsa del ragazzo prosegue l'indagine della magistratura di Cagliari, chiamata a gettare luce altresì sulla seconda, strana sindrome scoppiata sull'Isola: quella di Quirra, la quale avrebbe colpito e continuerebbe a colpire la popolazione ed il personale del poligono militare di Perdasdefogu-Salto di Quirra e che molti legano alle esercitazioni militari effettuate all'interno del poligono. Più di una settimana fa il professor Francesco Riccobono dell'Università di Siena ha dichiarato di escludere la presenza di uranio impoverito nella zona militarizzata, ma di considerare preoccupante, e di gran lunga, il quantitativo di arsenico, cadmio ed antimonio originati dalle lavorazioni minerarie risalenti al secolo scorso.

http://www.sardegnaoggi.it/notizie.php?notizia=3768
 

 


 

 

 

 

 

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Pubblicato il 02/12/2010 15.48.51