L’UNIONE SARDA
1/6/2003
I sottufficiali per protesta
disertano la mensa
L’hanno ribattezzato “lo sciopero
della mensa”.
È la protesta, silenziosa, dei
sottufficiali dell’Esercito, una protesta che da qualche giorno vede in sintonia
le caserme cagliaritane con quelle del resto d’Italia.
Temendo
rappresaglie, nessuno dei marescialli
accetta di parlare della “rivolta” con un nome e un cognome. «Protestiamo»,
spiega un sottufficiale della caserma “Ederle”, «perché, ormai da otto anni, il
personale del “ruolo marescialli” aspetta un provvedimento del Governo che metta
fine alla disparità, giuridica ed economica, tra le forze di Polizia e il
comparto Difesa».
I sottufficiali dell’Esercito parlano
di aumenti mensili irrisori e di un sistema retributivo che ignora anzianità ed
esperienza. Un esempio: il grado apicale del “ruolo marescialli” è inquadrato in
un parametro inferiore a quello in cui è inserito un giovane ufficiale. «Il
nuovo sistema non tiene conto dell’anzianità di servizio del personale. E manca
la progressione biennale».
La risposta? I marescialli, in
caserma, disertano la mensa.
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