Premesso che:
la legge 26 luglio 1978, n. 417,
attribuisce al dipendente inviato in missione la facoltà di
chiedere, dietro presentazione di regolare fattura, il rimborso
della spesa dell'albergo di 1a categoria;
il decreto-legge 24 novembre
1990, n. 344, all’art. 3, comma 2, stabilisce che “a decorrere
dal 1° gennaio 1990, al personale di cui al comma 1, per
incarichi di missioni di durata superiore a dodici ore, compete
il rimborso delle spese documentate, mediante fattura o ricevuta
fiscale, per il pernottamento in albergo della categoria
consentita e per uno o due pasti giornalieri, nel limite di lire
trentamila per il primo pasto e di lire sessantamila per i due
pasti”;
l'art. 6, comma 4, del decreto
del Presidente della Repubblica 16 marzo 1999, n. 255, recante
il recepimento del provvedimento di concertazione per le Forze
armate, determina che l'amministrazione, solo in caso di mancata
disponibilità alberghiera, ovvero di frequenza di corsi di
durata superiore a 30 giorni, può disporre l'assegnazione del
personale in missione in sistemazioni alloggiative militari che,
comunque, devono essere adeguate e corrispondenti ai criteri per
l'accasermamento;
infine, l'art. 7 del decreto del
Presidente della Repubblica 13 giugno 2002, n. 163, conferma
come al personale inviato in missione in caso di pernottamento
competa “il rimborso delle spese di albergo fino alla prima
categoria con esclusione di quelle di lusso”;
nell'ambito dell'amministrazione
dell'Aeronautica militare, numerose relazioni di servizio da
parte del personale ad essa appartenente, nonché differenti
delibere di Cobar, Coir e finanche del Cocer, hanno denunciato
la mancata applicazione delle predette norme a seguito della
diffusione di una circolare interna a firma del Sottocapo di
Stato maggiore dell’Aeronautica (prot. M_D AAVSMA 0009733 del 14
febbraio 2006) che ne dispone, di fatto, l'abrogazione;
ingiungendo a tutto il personale che si reca, comunque, in
missione ad alloggiare presso strutture militari, in condizione
spesso non decorose, come è accaduto recentemente in occasione
di un avvenimento che ha avuto forte risalto mediatico, quale
l'Open Day tenutosi nei pressi di Roma nella base di Pratica di
Mare, ove il personale era alloggiato presso stanze a 12 posti
prive di armadi e in condizioni igienico-sanitarie precarie (situazione
non episodica, ma frequente, a detta delle relazioni della
rappresentanza militare e che si verifica ogni qualvolta il
personale si trova a soggiornare in strutture militari,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a
conoscenza di tale lettera circolare interna;
se voglia chiarire come sia
possibile che una semplice circolare interna possa abrogare
delle leggi tuttora in vigore, approvate dal Parlamento;