<<RIFORMA
DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE>>
Il perché di un
NO...
Giorno 30
maggio come è ormai noto il Co.Ce.R. Interforze ha approvato con
una “relativissima” maggioranza il documento relativo alla
Riforma della Rappresentanza Militare. Facente parte del
Comitato di Presidenza Interforze, con molta energia ho cercato
di creare almeno un dibattito in merito. Paradossalmente,
viceversa si voleva considerare degli eventuali emendamenti solo
in seguito alla approvazione. Queste sono le mie modeste
considerazioni riguardo la votazione e il merito del documento
presentato dal gruppo di lavoro sul “Nuovo Oraganismo per la
tutela dei diritti del personale militare”:
1)
nello specifico
infatti il punto 2 lettera a) nel paragrafo concernente il “Riconoscimento
del COCER quale parte sociale” non mi trova concorde perché
al suo interno non viene esplicitata chiaramente la possibilità
di avere una concertazione cosiddetta “decentrata”, ma
nell’ultimo rigo è timidamente scritto “sulla contrattazione
decentrata si potrebbe ipotizzare di accordarla”.
Sempre nell’ambito dello stesso punto sarebbe il caso di
specificare che la negoziazione deve essere svolta dai delegati
Co.Ce.R. contrattualizzati e non dai dirigenti, a meno che
quest’ultimi non vengano contrattualizzati per cui la presenza
in ambito contrattuale sarebbe proficuamente reciproca.
2)
Riguardo il comma b) “Riformulazione dell’art.
8 della legge 382/78”, non vedo l’utilità di sancire un
diritto che abbondantemente c’è già ed escludere viceversa ogni
forma di associazionismo (sindacato). Oggi ci sono, infatti,
associazioni come UNSI, ANMI, Ente Circoli M.M., ecc.. di
militari autorizzati dal Ministro e non sindacali come invece
vorrebbe la stragrande maggioranza dei militari.
3)
Nel punto c) “autonomia finanziaria” si
deduce una forma di autolimitazione. Per poter affrontare tutte
le iniziative che si dovrebbero intraprendere come
Rappresentanza Militare e trascritte in questo punto, ci
vorrebbero oneri maggiori di quelli attuali. È un articolo che
va in controtendenza. Con la crisi economica che affronta il
Paese, non si comprende perché di contro non ci debba essere un
risparmio da parte del Co.Ce.R.
4)
Comma d) “Ufficio di consulenza giuridica -
economica” è mio parere che anche in virtù della
professionalizzazione, tutti i delegati crescano ed arrivino
preparati ai vari livelli della rappresentanza militare. Questa
proposta, finchè la Rappresentanza Militare rimarrà all’interno
dell’Amministrazione la farebbe ricadere in una forte
ingessatura che ne limiterebbe ogni movimento. L’esile spazio in
cui oggi ci si può muovere, anche in alcuni casi andando oltre,
diventerebbe una gabbia che non consentirebbe alcun
sconfinamento.
5)
Comma f) “tutela del delegato”. In questa
circostanza, cioè la più delicata, ritengo che debba essere il
punto più chiaro e meno vago di tutti. Deve essere esplicitato
chiaramente che non si devono verificare fatti come quelli di
“Nave Espero” sul quale lo stesso COCER Interforze si è
espresso. Altro esempio è che in Marina il 40% dei delegati
Co.Ba.R. è stato trasferito senza possiblità di tutela.
6)
In ultimo sul principio ritengo che, per onestà
intellettuale nei confronti reciproci fra delegati e nei
confronti dei rappresentati che premono in una direzione di tipo
sindacale, è indispensabile che i delegati Co.Ce.R. si assumano
la responsabilità nell’esprimere un eventuale deciso No, alla
sindacalizzazione delle Forze Armate. Oltre alla contrarietà su
i punti esposti mi vedrei fermamente convinto a non eludere e
deludere le aspettative del personale rappresentato circa un
cambiamento forte e radicale del sistema.
7)
Riguardo invece alle modalità con cui si è svolta
l’assemblea, non mi vede concorde in quanto, nonostante le
apparenti formalità faticosamente eseguite, si è voluto di
fatto procedere forzatamente all’approvazione del documento in
questione ritenendo che eventuali emendamenti possano essere
apportati successivamente in un’eventuale futuro. Tutto ciò,
metodo e documento, che invece non era condiviso per circa la
metà dei delegati, che non ha partecipato al voto abbandonando
l’aula proprio in considerazione del clima che si era venuto a
creare intorno a questa forzatura.
Sempre in tal senso esprimo, inoltre, la mia
contrarietà al documento presentato dal gruppo di lavoro perchè
oltre tutto risente della forza egemonica del Co.Ce.R. Esercito.
Quanto sopra descritto e accaduto, purtroppo, ha
fatto in modo che non si sia creato, invece, il clima di
serenità richiesta per la trattazione di un argomento così
delicato e molto sentito dalla totalità del personale che gli
stessi delegati rapresentano. Personale che è ormai cosciente
della scelta che la vita militare comporta in particolare quando
abbraccia le armi per compiere il proprio servizio alla nazione
anche e coumunque in situazioni “limite”. Proprio questo
spessore e maturità acquisiti dalla maggior parte del personale
fà sì che il sindacato, oggi, sia la via nauturale di
rappresentatività.
Antonello Ciavarelli
Delegato Co.Ce.R
antonellociavarelli@libero.it
SideWeb, 5/6/2007
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Tessera 2007/08
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