Rappresentanza Militare… “Voltare
pagina”!
a cura di marcello miceli
“Voltare pagina”, questo è quanto statuito dall’assemblea
generale di Loreto.
Tutti, o quasi, i rappresentanti del personale dell’Aeronautica
militare hanno espresso con forza il proprio convincimento circa
la strada che si dovrà percorrere per conseguire libertà
sindacali anche per i cittadini che indossano le stellette, che
non hanno più intenzione di tollerare di essere considerati
ancora acerbi e non all'altezza di ordinarsi su questo
strumento.
Non v’è più tempo per gli indugi, le discussioni, i confronti,
che ne rallentano oramai l’inevitabile processo.
La scelta è stata fatta. Basta con la Rappresentanza Militare,
affermano i delegati a Loreto, strumento che si conferma sempre
più superato ed inefficace, fino ad aver convinto persino i
suoi più accesi sostenitori, oggi “pentiti”, che si dicono
persuasi e consapevoli della necessità di cambiare strada.
L’assise si è mostrata matura e coscienziosa e con la massima
serenità e democrazia ha deliberato a favore di una estensione
anche ai militari di quanto previsto in materia per le Forze di
Polizia ad ordinamento civile. D’altronde, anche se i colori
delle uniformi cambiano, le esigenze non possono essere
certamente differenti.
Sindacato dunque, “in barba” a quanto proposto da una sigla
sindacale che, unitamente ad alcune associazioni, si è mostrata
contraria alla concessione di pieni diritti, proponendo di
riconoscere i diritti associativi e riformando l’attuale
rappresentanza conservandola nell’alveo dell’ordinamento
militare. Tale offerta, infatti, sembra non aver sortito alcuna
emozione a Loreto, ritenuta stranamente cauta nei contenuti e di
difficile interpretazione, in particolare se si considera il
soggetto che l’ha suggerita, compagine che ha sicuramente
contribuito nel tempo a salvaguardare ed a far riconoscere ai
cittadini italiani i più elementari diritti che i nostri padri
costituenti dichiaravano imprescindibili.
Tra l’altro, spiace constatare che stesse forze politiche, che
si ergono da sempre a “modelli” di espressione democratica, non
intendono concedere tali diritti, come se i lavoratori in
divisa, con il sindacato, divenissero “demoni” per la
democrazia. Grottesco inciampo che ci vede sempre più
allontanarci dall’Europa.
La cara politica, che si mostra spesso disattenta ignorando
questi uomini, dovrà farsene una ragione e prendere atto che
aprire spazi di democrazia rimane unica via per garantire
rispetto, dignità e considerazione, da tempo rivendicati anche
dai lavoratori con la divisa.
Marcello
Miceli
– per www.forzearmate.org
22 aprile 2007
SideWeb, 22/04/2007
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