Diritto allo studio: applicazione
difforme.
Dal periodico di
informazione settimanale nr. 21 del 6/6/2008
del Cocer Esercito.
L’introduzione di norme volte a favorire il diritto allo studio è, di fatto,
una estensione al personale militare di norme già esistenti nella Polizia di
Stato. Infatti, l’art. 18 del d.P.R. n.394/95
“Diritto allo studio” così recita: ”Nei confronti del personale, per quanto
applicabile, è esteso il contenuto dell'art. 78 del decreto del Presidente
della Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782.”
Le problematiche connesse a tale istituto sono diverse ma
quella presa in esame dal COCER in questi giorni è quella della difforme
applicazione dell’art. 16, del D.P.R. n.163/02 “Recepimento dello schema di
concertazione per le Forze armate relativo al quadriennio normativo
2002-2005 ed al biennio economico 2002-2003.”
Tale norma prevede che, per la preparazione ad esami
universitari o post universitari e nell'ambito delle 150 ore per il diritto
allo studio, possono essere attribuite e conteggiate le quattro giornate
lavorative immediatamente precedenti agli esami sostenuti in ragione di sei
ore per ogni giorno e che il personale in tali giornate non può comunque
essere impiegato in servizio. L’art.16 del d.P.R n. 171/07 “Recepimento del
provvedimento di concer-tazione per il personale non dirigente delle Forze
armate (quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007)” ha
poi esteso tale trattamento anche per la preparazione all'esame per il
conseguimen-to del diploma della scuola secondaria di secondo grado.
Dunque, a parere di Questo Consiglio che ha partecipato ai
lavori della concertazione e ha sottoscritto il provvedimento, la norma in
oggetto prevede la possibilità del dipendente di assentarsi sino ad un
massimo di quattro giornate lavorative ( immediatamente precedenti agli
esami) e con un addebito di sei ore forfettarie per ogni giorno di assenza
da detrarre dal montante previsto per il “Diritto allo Studio” di 150 ore.
In alcuni Enti della Forza armata, invece, la norma risulta
applicata in modo difforme in quanto oltre alle sei ore giornaliere,
detratte dal montante delle ore previste per il diritto allo studio, ne
vengono decurtate ulteriori due che danno luogo ad un debito di ore nei
confronti dell’Amministrazione sottratte ai recuperi maturati o da maturare
o alle ore da retribuire con l’indennità per lavoro straordinario. Dunque,
in alcuni enti al personale vengono complessivamente addebitate sei ore ed
in altri otto ore. Difforme applicazione, appunto. Altrettanto ci risulta
stia accadendo nelle altre Forze armate. Alcuni enti hanno diligentemente
interessato Persomil della questione che non ha mancato di rispondere nel
senso che l’addebito delle sei ore è forfetario (quindi anche il venerdì,
per esempio) e che, quindi, vanno decurtate solo dal montante disponibile
per l’esercizio del “diritto allo studio”.
Le risposte di Persomil (di cui siamo stati informati per
vie brevi) sono state indirizzate esclusivamente agli enti interroganti per
cui non esiste una disposizione generale cui fare riferimento. Probabilmente
perché secondo Persomil (e noi condividiamo) la norma in questione era così
chiara che per l’applicazione non necessitava di ulteriori chiarimenti.
Al di là delle considerazioni che possono essere più o
meno soggettive lo stato delle cose è un fatto ed impone un atto
chiarificatore, atteso anche che tale comportamento dell’Amministrazione
ingenera disorientamento tra il personale e comporta disparità di
trattamento. Il COCER ha, dunque, ritenuto di dover
deliberare una richiesta all’Autorità affiancata affinché, ove lo condivida,
disponga un approfondimento sull’applicazione della disposizione in oggetto
in ambito Forza Armata, e ne garantisca una uniforme applicazione attraverso
le iniziative ritenute più opportune.
E’ stato inoltre interessato il Co.Ce.R. Comparto Difesa
affinché venga richiesta la emanazione di univoche disposizioni in materia
in ambito interforze (dunque da Persomil).
In conclusione non ci possiamo esimere dall’esprimere
apprezzamento per quei Comandanti che, nel dubbio, hanno sollecitato gli
organi competenti (Persomil) al fine di avere un chiarimento. Parimenti,
esprimiamo un forte disappunto nei confronti di coloro i quali hanno agito
con superficialità e noncuranza applicando una disposizione in modo
penalizzante per il personale senza avere la certezza della correttezza del
proprio operato dimenticando che non è quella la strada per avere il meglio
dai proprio uomini. Cocer Esercito
Dal periodico di informazione settimanale nr. 21 del 6/6/2008
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