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Indennità di Comando: il Capo di SME
condivide le aspettative dei sottufficiali.
DAL CO.CE.R. ESERCITO
Periodico di informazione nr. 23 del 20/6/2008
E’ a tutti noto
che la corresponsione dell’indennità di Comando comporta una serie di
problematiche, ovviamente tutte riferite alla mancata corresponsione, che
sono effetto o di una differenzazione in funzione della Forza armata di
appartenenza o dell’Area di impiego o dell’incarico ricoperto.
Una su tutte, però, ci è sembrata essere quella nata da
una risposta dello SMD a PERSOMIL in merito alla possibilità di
corrispondere l’Indennità di Comando ai sottufficiali che ricoprono un
incarico previsto dalle Tabelle Organiche per Ufficiale. In particolare è
stato evidenziato che il Decreto Interministeriale applicativo ha suddiviso
gli aventi diritto in ufficiali e sottufficiali e, nell’ambito di tali
categorie, ha individuato i singoli incarichi che danno titolo
all’indennità.
Quindi, due criteri, uno soggettivo (categoria di
appartenenza) e l’altro oggettivo (l’incarico ricoperto). Secondo lo SMD
tale disposizione impedisce l’attribuzione dell’indennità di comando a
favore dei Sottufficiali che ricoprono un incarico da Ufficiale. Pertanto,
non è l’espletamento di funzioni e responsabilità comunque prestate a dare
titolo all’indennità ma lo svolgimento della particolare attività da parte
di quel personale appositamente individuato dalle Tabelle Organiche.
PERSOMIL, al fine di definire la problematica nei giusti
limiti, ha ritenuto dover evidenziare che il D.Lgs. n.196/95 prevede solo
per i Primi Marescialli /Luogotenenti l’esercizio di funzioni che implicano
maggiori livelli di responsabilità con la possibilità di sostituire il
superiore gerarchico in caso di impedimento o di assenza.
Inoltre, è demandato all’ordinamento di ciascuna Forza armata
l’individuazione degli incarichi di più rilevante responsabilità da
conferire ai primi marescialli luogotenenti.
In tale quadro, continua PERSOMIL, in presenza di situazioni di impiego
impreviste e contingenti può verificarsi la possibilità di conferire ai
predetti Sottufficiali l’incarico individuato dalle Tabelle Organiche per un
Ufficiale. Tale ipotesi, sempre secondo PERSOMIL, non può che configurarsi
come eccezionale e temporanea, limitata a momentanee carenze tabellari. E’
evidente però che, per quanto le argomentazioni tecnico-giuridiche possano
trovare fondamento la disparità esiste. Non appare, infatti, assolutamente
equo che un incarico se ricoperto da un Ufficiale possa far maturare il
diritto alla percezione dell’indennità di comando e, viceversa, se ricoperto
da un Sottufficiale tale diritto non si concretizzi.
Si tratta sicuramente di una problematica a chiara connotazione
interforze ma a volte è sempre bene vedere prima l’opinione in casa propria
e, con delibera n.33/08, il COCER aveva chiesto un incontro urgente con il
Capo di SME. Il 16 giugno il Capo di SME risponde condividendo le
aspettative rappresentate e sottolineando che in passato lo SME si è già
espresso formalmente in senso favorevole all’attribuzione dell’emolumento in
parola e che, ad ogni buon conto, saranno perseguite, in ogni sede, idonee
linee di azione per risolvere la problematica nel senso auspicato.
A questo punto il COCER Esercito porterà la problematica in ambito
interforze con l’obiettivo di interessare il Capo di SMD nel più breve tempo
possibile.
DAL CO.CE.R. ESERCITO
Periodico di informazione nr. 23 del 20/6/2008
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24/6/2008
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