<<VOLONTARI
CONGEDATI, IN FERMA BREVE>> |
Esclusione dai
concorsi.
Riceviamo e pubblichiamo
una lettera di un genitore di un volontario congedato senza demerito,
dalla Marina Militare.
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Antonio Dore
Alghero, li 16.01.2008
Gent.mo Direttore,
Le faccio pervenire
questa mia lettera con l’auspicio che Lei voglia concedermi un po’ di
spazio nel suo pregiatissimo portale.
I recenti concorsi banditi sia dal
Ministero della Difesa che dal Ministero degli interni, riservati ai
soli volontari in ferma
prefissata di un anno, escludendo i volontari congedati in ferma breve
(VFB),
riaprono la triste piaga di quanti, come mio figlio, sono stati
congedati dopo aver prestato servizio per anni nella Marina Militare.
Ancora una volta
questi ragazzi devono subire un’ulteriore disparità di trattamento.
Per questo, non posso,
ma soprattutto non voglio, nascondere tutta la mia indignazione, con
la consapevolezza di interpretare il pensiero sia dei genitori che dei
ragazzi che come mio figlio hanno subito l’ennesima ingiustizia.
Mi domando, come può
lo Stato sbattere via questi ragazzi come cenci e ignorare la
situazione di chi ha operato anche in territori stranieri, esponendosi
a mille rischi per accrescere l’immagine di uno Stato, che li ha già
dimenticati?
Come può lo Stato
collocare in congedo migliaia di persone senza le garanzie previste
dalle norme sulla tutela dei diritti dei lavoratori?
Queste sono le domande
che mi pongo ogni giorno, alle quali non posso dare nessuna risposta.
Vedo negli occhi di
mio figlio, e degli altri ragazzi tanta amarezza e tanta delusione.
In che cosa ed in chi
devono credere, se viene a cadere l’unica certezza, che è quella di
credere in uno Stato che garantisca uguali diritti per tutti?
Quando hanno deciso di
vestire l’Uniforme pensavano di entrare in una delle poche
organizzazioni dello Stato dove non può esistere il precariato.
Ed invece….
Mentre da una
parte, giustamente, si parla di stabilizzazione dei lavoratori precari
dall’altra ci si scorda dei militare che da qualche anno sono andati
ad ingrossare il numero dei disoccupati.
Molto rumore è stato
fatto quando si è stabilizzato il personale precario storico di altri
ministeri o delle Pubbliche Amministrazioni, ma quando si parla del
personale delle Forze Armate scende un penoso silenzio.
Queste persone oggi si
trovano in un avvilente stato di disoccupazione.
Per bloccare la
"fabbrica dei precari" creatasi in conseguenza della
professionalizzazione delle Forze Armate bisogna trovare accorgimenti
efficaci.
Sicuramente sono
stati sottovalutati gli "effetti collaterali" di un disinvolto
sfruttamento dei giovani militari, poi abbandonati a se stessi proprio
da uno Stato chiamato a dirimere la deregulation selvaggia del mercato
del lavoro.
A me come genitore ed ai tanti altri genitori che si trovano nella mia
stessa situazione altro non rimaneva da fare se non cercare di toccare
le corde della sensibilità di chi ci governa.
Infatti, a suo
tempo ho posto il problema all’attenzione di tutti i componenti delle
Commissioni Difesa di Camera e Senato, nonché al Ministro ed ai
Sottosegretari ed anche a diversi parlamentari sardi.
Qualcuno ha
risposto, altri hanno dichiarato il proprio impegno, forse l’ hanno
anche fatto, ma di concreto niente.
Ed
allora, è bene che chi si propone ad amministrare il Paese non pensi
solo ai propri figli, ma anche ai figli di tutti noi, ai quali non può
essere negato il diritto di crearsi un proprio futuro senza dover per
questo mendicare un posto di lavoro.
Antonio
Dore
Alghero, li
16.01.2008
DA ALGHERO NOTIZIE
Anche nelle
forze armate c'è il precariato...
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Chi ci scrive è un cittadino Algherese
indignato per il precariato. Nei recenti concorsi banditi dal
Ministero della Difesa non sono ammessi i volontari in ferma
breve. |
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ALGHERO - Chi ci scrive è un cittadino Algherese, indignato,
dichiara in una lettera, per la situazione di precariato che
affligge chi per anni presa servizio allo Stato, nella marina
militare.
I recenti concorsi banditi sia dal Ministero della Difesa
che dal Ministero degli Interni, riservati ai soli volontari in
ferma prefissata di un anno escludendo i volontari congedati in
ferma breve, ci fa sapere il signor Dore, riaprono la triste
piaga di quanti, hanno subito l’ennesima ingiustizia. «Mi
domando - scrive - come può lo Stato sbattere via questi ragazzi
come cenci e ignorare la situazione di chi ha operato anche in
territori stranieri esponendosi a mille rischi per accrescere
l’immagine di uno stato, che li ha già dimenticati? Come può lo
stato collocare in congedo migliaia di persone senza le garanzie
previste dalle norme sulla tutela dei diritti dei lavoratori?».
E’ molto provato il signor Dore perché la stessa
esperienza che ha passato il figlio la stanno subendo tanti
altri ragazzi che credevano nei valori dell’Uniforme e che
pensavano di entrare in una delle poche organizzazioni dello
Stato dove non esiste il precariato. Mentre da una parte si
parla giustamente di stabilizzazione dei precari, dall’altra ci
si scorda dei militari che da qualche anno sono andati ad
aumentare il numero dei disoccupati.
Diverso tempo fa il signor Dore ha posto il problema alle
autorità competenti, dalle commissioni Difesa di Camera e Senato
ai ministri e sottosegretari e parlamentari. Ma la risposta, per
quanto qualcuno si sia interessato ancora non arriva. «E’ bene
-conclude Antonio Dore nella sua lettera - che chi si propone di
amministrare il paese, non pensi solo ai propri figli ma anche
ai figli di tutti noi, ai quali non può essere negato il diritto
di crearsi un proprio futuro».
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Alessandra Mura 17/01/2008
fonte:
algheronotizie.it |
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