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ALLARME SICUREZZA


 

Sindacati di polizia e Co.Ce.R.

uniti contro l’azione del Governo.

 

 

LE RAGIONI DELLA PROTESTA

 

 

DOCUMENTO CONGIUNTO

DI TUTTI I RAPPRESENTANTI SINDACALI

DELLE FORZE DI POLIZIA E DELLE FORZE ARMATE.

 

 

 

Con il recente Decreto Legge nr. 112 emanato dal Governo il 25 giugno scorso riguardante la manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di sicurezza e di tutela per i cittadini.

Per la prima volta nella storia, tutti i sindacati delle Forze di Polizia E Co.Ce.R. dell’intero Comparto sicurezza e difesa, in  rappresentanza dei 500.000  operatori della sicurezza e della difesa italiani, protestano contro l’operato del Governo:

 

1.         PERCHE’ sono stati previsti “tagli” nel triennio per oltre tre miliardi di euro sui  capitoli di spesa della “sicurezza” e della "difesa" delle Amministrazioni dello Stato. Questi “tagli” impediranno l’acquisto di autovetture, di mezzi,  di strumenti utili per svolgere il servizio nonché la possibilità di avere  risorse sufficienti e necessarie per le attività addestrative, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione, per l’acquisto di munizioni, delle divise e per la ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture, in particolare quelle di accesso al pubblico, che diventeranno sempre più fatiscenti.

 

 

2.         PERCHE’ è stata prevista la riduzione complessiva nel triennio dell’organico delle Forze di Polizia e delle Forze Amate  di circa 40.000 operatori dovuta sia al mancato turn over del personale che alla “nefasta” previsione di sospensione volontaria dal servizio e/o collocamento “coatto” in pensione per anzianità “contributiva. Di conseguenza saranno migliaia le pattuglie e gli operatori in meno sul territorio con conseguente riduzione dei servizi e dei controlli ed una oggettiva riduzione della capacità operativa e d’intervento sul territorio delle forze dell’ordine  e delle forze armate;

 

 

3.         PERCHE’  vengono emanati nuovi provvedimenti legislativi che attribuiscono nuove incombenze alle forze dell’ordine e alle forze armate e contemporaneamente si adottano solo “tagli”di spesa;

 

 

4.         PERCHE’  è prevista la riduzione del 50% all’anno di stanziamenti per remunerare le indennità direttamente connesse all’operatività, che come è noto incidono direttamente sui servizi in strada e sul controllo del territorio, per la sicurezza interna ed internazionale del Paese,  mentre si conferma la mancata previsione di interventi di detassazione del lavoro straordinario, già concesso al settore privato,  e/o delle indennità accessorie;

 

 

5.         PERCHE’  è prevista la riduzione del 40% della retribuzione accessoria in caso di malattia, anche per infortuni sul lavoro con una penalizzazione economica addirittura superiore agli altri pubblici dipendenti;  

 

 

6.         PERCHE’  non sono  previsti il riconoscimento  per legge  né il finanziamento della “specificità” degli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate, né risorse per  la formazione e per la riforma ordinamentale del personale; 

 

 

7.         PERCHE’  il provvedimento contiene decisioni che vanno in netta controtendenza con l’obbiettivo dichiarato di collocare sicurezza e difesa in cima alle priorità dell’azione di governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese.

 

Per questa ragione, per ripristinare condizioni di piena funzionalità operativa degli apparati e continuare a garantire la sicurezza dei cittadini: 

 

C H I E D I A M O

 

1.         il riconoscimento  per legge ed il finanziamento della “specificità” del Comparto sicurezza e difesa;

 

 

2.         l’eliminazione per il 2009 dei “tagli” per la sicurezza e la difesa con la conseguente apertura di un tavolo di confronto per razionalizzare in prospettiva futura la spesa e per introdurre riforme organizzative che possano eliminare gli attuali sprechi gestionali;

 

 

3.         la copertura totale del “turn over”nelle forze di polizia ed una diversa modalità applicativa del collocamento a riposo d’Ufficio in prossimità del raggiungimento dei limiti d’età rispetto a quello che si intende prevedere per il pubblico impiego;

 

 

4.         un trattamento diverso per gli operatori della sicurezza e della difesa per le assenze per malattia  che al momento si vedrebbero decurtare la retribuzione giornaliera fino alla metà, tra l’altro anche per assenze connesse a fatti accaduti in servizio;

 

 

5.         l’eliminazione del taglio sulle risorse per la professionalizzazione;

 

 

6.         il mantenimento della contrattazione e la detassazione della retribuzione accessoria;

 

 

7.         il riordino delle funzioni e delle carriere necessario per conseguire un sistema più efficiente, in grado di garantire maggiori operatività e produttività;

 

 

8.         l’attuazione della previdenza complementare per gli operatori dell’intero Comparto sicurezza e difesa, la sanatoria del pregresso ed il mantenimento dei trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendenti da causa di servizio;

 

 

9.         la  riforma e la contrattualizzazione della Dirigenza del Comparto.

 

Premesso quanto sopra,  è doveroso  per noi tutti lanciare un grido d’allarme, nella speranza che il senso dello Stato induca il  Governo a cambiare subito e radicalmente  la propria politica sulla sicurezza e sulla difesa, modificando in sede di conversione in legge il contenuto del decreto.

Altrimenti i sindacati del comparto saranno costretti ad una imponente, motivata, giustificatissima manifestazione di protesta.

 

Roma,15 luglio 2008

 

 

ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL COMPARTO SICUREZZA

 

DELLA POLIZIA DI STATO

SIULP – SAP - SILP PER LA CGIL -  SIAP/ANFP – CONSAP/ANIP/ ITALIA SICURA – FSP/ UGL – COISP  - UILPS

 

DELLA  POLIZIA PENITENZIARIA

SAPPE - - CGIL FP – CISL FP -  SINAPPE - USPP

 

DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

SAPAF - CGIL FP - CISL FP - UIL PA - UGL

 

LE RAPPRESENTANZE MILITARI DEL COMPARTO SICUREZZA

COCER GUARDIA DI FINANZA

 

LE RAPPRESENTANZE MILITARI DEL COMPARTO DIFESA

COCER ESERCITO - COCER MARINA MILITARE - COCER AERONAUTICA MILITARE

 


 

Per il Sap «continua la latitanza del governo sui veri problemi legati alla sicurezza».
 

I sindacati confermano la giornata di protesta.
 

Un'offensiva contro il «112». È il decreto che prevede un taglio di un milione e seicentomila euro in tre anni nel settore sicurezza. Il coordinamento dei sindacati e dei Cocer ha deciso per giovedì una protesta unitaria. Volantini saranno distribuiti davanti a tutte le questure e le prefetture d'Italia per far conoscere a tutti i cittadini i problemi della categoria e quali sono i rischi dei tagli così come sono stati previsti.

«L'emendamento non è una positiva risposta ai problemi delle forze dell'ordine e della sicurezza dei cittadini». È quanto afferma il segretario del Sap, Nicola Tanzi, commentando l'emendamento al dl sulla manovra finanziaria presentato dal governo alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera e sottolineando dunque che «resta confermata la mobilitazione nazionale per il 17 luglio».

L'emendamento, spiega Tanzi, non è positivo «sia perchè le poche risorse che si prevede di stanziare saranno destinate in primo luogo ai sindaci e alla polizia locale sia perchè non risolve il problema delle migliaia di ragazzi delle forze armate che hanno vinto un concorso e da mesi aspettano di essere assunti». Dunque, prosegue il segretario del Sap, «continua la latitanza della maggioranza e del governo sui veri problemi della sicurezza: maggiori risorse e non tagli per il bilancio del Viminale, per la specificità della nostra professione, per il contratto scaduto da sette mesi e per il riordino delle carriere».

Sulla stessa linea anche la Conspa che chiede come soluzione del problema la sospensione dei tagli così come sono stati indicati. I soldi per la «specificità» del ruolo: «I poliziotti e gli operatori della sicurezza non sono assimilabili agli altri dipendenti pubblci - spiega Innocenzi del Consap - Corrono rischi che altri non hanno per esempio. Ma soprattutto si deve mettere mano al riordino delle carriere fermo al 1985». Oltre a ciò la proposta del coordinamento, vista la mancata detassazione degli straordinari, è di prevedere la detassazione del fondo produttività previsto per le forze dell'ordine. Questa voce insiste sul lavoro effettivamente svolto, come l'indennità di reperibilità, e quindi costituirebbe un sostanzioso incremento in busta paga.

Mau.Pic.

 
iltempo.ilsole24ore.com

 

 

IL MESSAGGERO

domenica 13 luglio 2008, pagina 9


 
Concesse 6mila assunzioni. I sindacati e i Cocer: Non basta.

Protesta confermata: il 17 luglio prima manifestazione per più soldi nei contratti. In tre anni forze armate e forze dell´ordine perderanno circa 40mila uomini. 800, i milioni tagliati al ministero della Difesa per le forze armate. 300, i milioni di euro previsti dall´emendamento varati per la sicurezza; 100 sono riservati ai Comuni.

 
ROMA - Sele cose rimangono così, polizia e militari sono pronti a manifestare  contro il governo Berlusconi. I tagli agli organici, i tagli agli scatti d´anzianità degli ufficiali, gli esigui aumenti di stipendio previsti per questo biennio (pari alla metà dell´inflazione reale): di fronte alle misure e alle cifre del decreto Tremonti, sarebbe difficile fare finta di niente. Appena sette mesi fa, quando c´era il governo Prodi, forze armate e forze dell´ordine scesero in piazza per molto meno.

La grana del "comparto sicurezza" è ormai arrivata sul tavolo del Presidente del Consiglio. Nei giorni scorsi i sindacati di polizia e i cocer (le rappresentanze dei militari, che per legge non possono aderire a sigle sindacali) hanno presentato le loro richieste al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

Innanzitutto, vogliono la "specificità". Cioè vogliono un articolo di legge approvato dal Parlamento nel quale si dica esplicitamente che il loro è un lavoro particolare, disagiato, rischioso, e quindi da oggi in poi chi lavora nella sicurezza ha diritto a un trattamento economico speciale. Insomma una norma che obblighi tutti i governi presenti e futuri a dare aumenti di stipendio migliori che non agli altri dipendenti pubblici.

Dopo di che, chiedono all´esecutivo di applicare sin d´ora questa regola della specificità. Incrementando lo stanziamento per il rinnovo dei contratti, eliminando i tagli alle assunzioni e agli scatti d´anzianità previsti dal decreto Tremonti, e magari anche riconoscendo lo sconto fiscale sugli straordinari introdotto due mesi fa soltanto per i lavoratori privati.

Brunetta ha portato le istanze di cocer e sindacati in Consiglio dei ministri. Dove ha trovato l´appoggio di Ignazio La Russa, ministro della Difesa, già scontento per il taglio di 800 milioni subito sul budget del suo dicastero. Ma a bloccare entrambi è stato Giulio Tremonti, preoccupato dalle conseguenze che le eventuali concessioni avrebbero sui conti pubblici dei prossimi anni: ditemi quali risparmi alternativi avete da proporre ha replicato il ministro dell´Economia e sarò ben lieto di accontentarvi.

Tremonti si è opposto in particolare all´idea di sancire per legge la "specificità". E ha fatto presente che la specificità esiste già nei fatti, e non da poco tempo. Sommando le diverse forme di trattamento privilegiato concesse fra il 2001 e oggi, i corpi militari e i corpi di polizia sono costati allo Stato un miliardo di euro in più degli altri dipendenti pubblici. Perciò, se si vuole la specificità, bisogna indicare una copertura per l´inevitabile aumento di spesa futuro.

Semmai il Tesoro è disposto ad accordare qualche alleggerimento dei tagli contenuti nel decreto. Ieri si è saputo che un nuovo emendamento del governo prevederà un po´ di risorse in più per la sicurezza. In tutto si tratterebbe di 300 milioni. Ma di questa somma, 100 milioni andrebbero al «potenziamento della sicurezza urbana» (quindi ai comuni). Altri 200 milioni sarebbero destinati genericamente alla tutela della sicurezza pubblica, di cui una quota pari a 40 milioni viene esplicitamente destinata alle assunzioni di personale, «prioritariamente al reclutamento di personale proveniente dalle forze armate».

Se anche tutti i 200 milioni fossero usati per arruolare nuovi militari e nuovi agenti, si potrebbero fare circa 6 mila assunzioni. E comunque non ci sarebbe una risposta alla richiesta di migliorare le buste paga.

Per i sindacati non basta. «Resta confermata la manifestazione del 17 luglio» dichiara il Sap. Giovedì prossimo è infatti prevista una prima mobilitazione nazionale, con distribuzione di volantini davanti a Palazzo Chigi, a Montecitorio, alle prefetture. «Questi 300 milioni sono assolutamente insufficienti» commenta Claudio Giardullo del Silp. Secondo il sindacalista, «la tendenza che il governo sta mettendo in atto è il ridimensionamento della forza pubblica, per trasferire alcune funzioni agli enti locali e alla sicurezza privata».

Intanto Brunetta cerca di convincere Silvio Berlusconi a intervenire personalmente per superare le resistenze di Tremonti. Mentre An fa capire che, se il decreto non cambia sul serio, in Parlamento per il governo ci potrebbero essere brutte sorprese.

Il Messaggero

13/7/2008

 


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