PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 137

 
La commissione Difesa, premesso che: 

l’articolo 1 determina l’entità degli alloggi di servizio afferenti al patrimonio abitativo del Ministero della Difesa, suddivisi per categoria abitativa e ripartiti per allocazione, nonché, con la medesima classificazione, individua l’ammontare degli alloggi di servizio non più utili e non più funzionali alle esigenze istituzionali dell’Amministrazione; 

l’articolo 2 configura le condizioni di deroga ai limiti di durata della concessione ovvero conduzione degli alloggi di servizio agli utenti sprovvisti dei requisiti necessari al mantenimento di tale diritto; 
 

considerato che: 

fatti salvi i particolari casi contemplati ai commi 2, 3 e 4 dell’articolo 2 del presente schema di decreto, la perdurante situazione di scarsità di alloggi che il Ministero della Difesa è in grado di mettere a disposizione per le esigenze abitative delle famiglie dei dipendenti del dicastero, risulta ulteriormente aggravata dalla presenza di un consistente numero di affittuari che ivi risiedono nonostante il loro diritto ad abitarvi sia formalmente cessato; 

esaminato l’Atto del Governo in titolo (137) , esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni: 

che all’articolo 2, comma 1, sia previsto che l’utente dichiari, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, la situazione reddituale del proprio nucleo familiare, nonché che lo stesso nucleo non è proprietario di altro alloggio abitabile sul territorio nazionale; 

che è necessario un limite al fenomeno della permanenza negli alloggi da parte di alcuni beneficiari oltre il periodo per il quale il beneficio stesso è concesso, che rende indisponibili ormai una parte rilevante degli alloggi di servizio esistenti, peraltro oggi in numero assai ridotto rispetto alle esigenze di mobilità e alloggiative del personale militare derivanti dall’adozione del modello professionale, ai militari in servizio meno abbienti e maggiormente soggetti a mobilità, e che è quindi indispensabile che venga promossa quanto prima un’iniziativa legislativa tesa a modificare la disciplina recata dalla legge 23 dicembre 1994, n. 724, in particolare all’articolo 43, al fine di prevedere:

un limite temporale alla possibilità di permanenza in tali alloggi degli utenti non aventi più titolo;

un limite reddituale più contenuto rispetto a quello attuale;

canoni di locazione parificati a quelli di mercato.
 

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Fonte: www.senato.it