HOME APPROFONDIMENTI RASSEGNA STAMPA FORUM BLOG ANNUNCI RASSEGNA DIFESA
   
   

ARMI ALL'URANIO ANCHE IN AFGHANISTAN?


 

LO SOSTIENE FALCO ACCAME
EX PRESIDENTE COMMISSIONE DIFESA

 

Da Panorama del 9 novembre 2001

 

Massima cautela.
Un militare dell'esercito con un proiettile
rinforzato all'uranio impoverito.

Corrado Di Giacobbe, caporalmaggiore degli alpini, è morto per un linfoma a 24 anni, proprio il giorno in cui l'Italia decideva di partecipare alla guerra contro il terrorismo. Era stato in Bosnia, nel 1997 e nel 1998. E, come altre decine di reduci dei Balcani (vedere riquadro in alto), temeva di essere stato contaminato dall'uranio impoverito usato dalle Forze armate Usa.

Il metallo radioattivo può trovarsi nelle ogive dei missili Tomahawk e nelle munizioni dei caccia A10. «È altamente probabile che proiettili all'uranio impoverito siano impiegati in Afghanistan» sostiene Falco Accame, ex presidente della commissione Difesa della Camera e presidente dell'Anavafaf (l'associazione che tutela i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate).

Ma un portavoce del dipartimento della Difesa americano, nel corso di una conferenza stampa sull'operazione Enduring Freedom, ha dichiarato: «Non daremo dettagli sul tipo di armi che stiamo impiegando». Eppure, il 17 gennaio 2001, il Parlamento europeo aveva chiesto alla Nato un'immediata moratoria sull'uso di quelle munizioni in attesa di un risultato definitivo delle innumerevoli commissioni governative, internazionali e scientifiche che studiano se ci sia una connessione tra l'insorgenza dei tumori e i bombardamenti.
 


 

 

 

 

 

Google
Web www.forzearmate.org

 

 

 


Iscriviti alla nostra NEWS LETTER gratuita!

Periodicamente ti informeremo sulle novita' di interesse del personale, e della Difesa in generale!