"Dietro l'uranio c'è una lobby enorme"
"...rientra nella
politica di Washington, di aver lanciato tonnellate di bombe sull'Afghanistan,
senza base legale, a dispetto del diritto internazionale, uccidendo migliaia di
persone, per "proteggerle", come dicono loro...Dicono di fare una
guerra al terrore, e intanto terrorizzano il mondo intero! Ammazzare,
sterminare, bombardare i poveri del pianeta...si deve agire perché è meglio
essere attivi oggi, che radioattivi domani!"
Così parla Padre Benjamin,
come sempre coinvolgendo la platea nel suo intervento che passa dall'ironia alla
durezza, toccando contenuti e fornendo dati sulla "politica di
Washington": quella appunto di ammazzare, sterminare, bombardare i poveri
del pianeta.
Jean Marie Benjamin, segretario generale della fondazione Beato Angelico e
promotore di una campagna per l'abolizione dell'embargo all'Iraq, è a Roma per
presentare il suo nuovo libro, "Obiettivo Iraq . Nel mirino di
Washington" presso la Sala della Stampa Estera, insieme a Gianni Mattioli e
Vittorio Sgarbi.
Il libro, il terzo di padre
Benjamin, contiene molti documenti inediti e fornisce informazioni di grande
attualità : dai retroscena del volo Amman-Baghdad del 3 aprile 2000, realizzato
insieme a Sgarbi, alle dimissioni di Scott Ritter, capo degli ispettori ONU per
il disarmo, dai percorsi del petrolio alle rivelazioni sull'uranio impoverito.
Su quest'ultimo argomento si
è soffermato, in particolare, padre Benjamin, nel suo intervento, come anche
Gianni Mattioli. L'uranio impoverito - denunciava tra l'altro padre Jean Marie -
e' un affare da milioni di dollari per una 'lobby enorme' che alimenta gli
eserciti di 44 Paesi nel mondo. L'Iraq 'e' ancora sotto 400 tonnellate di uranio
impoverito. Il problema e' che in oltre dieci anni nessun esperto e' andato li'
a vedere cosa e' accaduto'. 'Si vuole mantenere l'embargo -sottolinea padre
Benjamin- per non dare modo a nessuno di fare analisi sul campo, di vedere cosa
e' realmente accaduto in Iraq. C'e' una lobby enorme, multinazionali muovono
milioni di dollari. Quanto agli effetti dell'uranio impoverito, 'ci sono
rapporti americani risalenti alla fine della seconda guerra mondiale e dal '95
circolano videoclip dell'esercito Usa che informano sui pericoli dell'uranio e
sulle emissioni di particelle tossiche'.
Padre Jean Marie Benjamin è
stato uno dei primi a denunciare gli effetti dell'uranio impoverito sulle
popolazioni civili irachene bombardate dagli aerei americani e inglesi, e sugli
stessi militari. Su questi argomenti ha realizzato un documentario, mai
trasmesso dalla Rai, e due libri, in cui parla anche dell'uranio impoverito in
Bosnia e in Kosovo..
Padre Benjamin ha posto
l'accento sul problema della "guerra mediatica": il problema - ha
ricordato - è che tutta l'informazione è nelle mani di un paese che decide
quali notizie si possono dare e quale disinformazione va fatta. E' quello che
sta accadendo da oltre dieci anni. L'Oms non pubblica un certo tipo di documenti
in forza di un accordo segreto che nel 1959 ha ratificato con l'Agenzia per
l'energia nucleare di Vienna, nel quale è stabilito di non divulgare al
pubblico informazioni di interesse nazionale senza l'ok degli Usa.
"Tornando all'Iraq - ha detto ancora padre Jean Marie - ho visto i dossier
del ministero e le cartelle cliniche: prima della guerra del Golfo nascevano
bambini normali, ora invece nascono con malformazioni.
Quando si trova radioattività
nelle urine dei genitori c'è per forza una contaminazione. E anche i 200mila
"veterani" non si sono contaminati passeggiando sulla quinta strada.
I militari e il governo italiano sapevano cosa stava accadendo...Recentemente
sono stato al parlamento inglese. C'erano molti parlamentari ed era aperto al
pubblico, e hanno proiettato il mio ultimo film. Alla fine si sono alzati in
piedi e hanno applaudito, e i parlamentari hanno deciso di scrivere a Robin Cook
per dire "non potete più ingannarci". L'anno scorso il ministro degli
affari esteri francese mi ha scritto una lettera sulla mia violazione
dell'embargo all'Iraq, ma non ha risposto sull'uranio impoverito, perché la
Francia è uno dei più grossi produttori di questo tipo di armi. Passando
all'Italia, volete sapere qual è stata la reazione di Mattarella quando l'ho
incontrato al mio ritorno da Baghdad a dicembre '98? C'era Giuseppe Giulietti
all'aeroporto, che mi ha fatto incontrare Mattarella, allora vicepresidente del
Consiglio. Poi sono stato ricevuto alla Farnesina dal sottosegretario Valentino
Martelli. Ho parlato con Mattarella della disinformazione sui bombardamenti e
dell'uranio impoverito. Sull'uranio non mi ha risposto, ma ha solo proposto di
coordinare con la Santa sede un aiuto alle popolazioni, cosa mai fatta. Con
Martelli, poi, è stata una cosa sconvolgente. Ho spiegato che ogni otto minuti
lì muore un bambino, ma lui diceva che non era possibile e che con Saddam
Hussein non si può collaborare.
Ma ci sono 22 milioni di
iracheni che subiscono le contaminazioni e un embargo che impedisce loro di
decontaminare. Lui diceva che erano stati mandati degli esperti a Baghdad, nel
'95-'96. Ma sarebbero dovuti andare a guardare le cartelle cliniche tra la gente
del sud del paese e fare un'inchiesta approfondita. Alla fine ho chiesto di
mandarli almeno a seguire le vicende dei militari americani. Ma ho trovato un
muro tremendo, perché dicevano che gli americani sono nostri alleati. La
discussione è stata molto dura, e il giorno dopo ho mandato un pacco di
documenti ufficiali sull'uranio alla Farnesina. A giugno '99 ho stampato 700
copie di un rapporto sull'uranio impoverito in Iraq e in Kosovo e l'ho
distribuito a tutti i parlamentari. Sono stato convocato dalla commissione
Esteri, e ho portato il video sull'uranio impoverito che l'esercito Usa ha
inviato alla Nato. Il 29 settembre '99 la commissione ha adottato una
risoluzione che chiedeva una commissione d'inchiesta sull'uranio. Ma hanno
aspettato i primi morti per farla.
Stiamo ancora aspettando la messa al bando di queste armi."
E padre Benjamin parla ancora
dei colloqui con Tareq Aziz , Vice Primo Ministro , sui temi che vanno dai mesi
precedenti la guerra del Golfo ad oggi, chiedendosi cosa ci sia dietro
l'accanimento contro l'Iraq, da undici anni. "E' una nuova
colonizzazione...Io mi chiedo come Bush può andare alla Messa, magari dicendo
ai bambini americani di donare un dollaro per i bambini afghani, perpetrando,
con fini diabolici, il "business della carità"...
"Tratto da http://www.rinascita.net
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