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CORSI DI LAUREA COATTA!

 

Il contenzioso riguarda gli Ufficiali del 178° e 179° corso di Modena,
attualmente in servizio presso la Scuola di Applicazione di Torino

Il Ministero della Difesa non era mai stato informato 
del cambio di iter dei corsi di transizione


E' stata aperta anche una "inchiesta formale disciplinare"  sugli ufficiali ricorrenti!

 

Leggi anche l'interrogazione al Ministro della Difesa dell'On. Ascierto

e l'interrogazione dell'On. Leone

Leggi l'articolo in formato word!

 Silvia Truzzi

 

 

 

Leggi l'articolo in formato word!



Interrogazioni a risposta scritta:

On. ASCIERTO. - Al Ministro della difesa.
Per sapere - premesso che:


il bando di concorso del 179o corso dell'accademia militare di Modena (decreto ministeriale 9 dicembre 1996), prevedeva che gli allievi del corso Varie Armi, seguissero i corsi di laurea in ingegneria, in scienze politiche e in informatica;

è da rilevare che il corso di laurea in informatica non è stato attivato, bensì sostituito da quello in scienze internazionali e diplomatiche;

nel 2000 lo Stato maggiore dell'esercito forzando quanto stabilito nel già citato decreto ministeriale 9 dicembre 1996, ha anticipato i tempi iscrivendo al corso di Laurea in scienze strategiche anche agli uffici allievi del 178o e del 179o corso, a similitudine di quanto attuato per i corsi successivi, per i quali, peraltro, ciò era espressamente previsto nei relativi bandi di concorso;

pertanto gli ufficiali allievi del 179o corso, attualmente presso la scuola di applicazione, pur continuando a frequentare le lezioni ed a sostenere gli esami dei corsi di Laurea previsti dal bando di concorso (decreto ministeriale 9 dicembre 1996, risultano iscritti al 4o anno di corso ed al termine degli studi conseguiranno la laurea in scienze strategiche perdendo quanto già fatto in altre discipline e si troveranno a conseguire un indirizzo diverso da quello scelto;

molti ufficiali allievi, soprattutto tra quanti frequentano il corso di Ingegneria si sono rivolti al Tar per salvaguardare i propri diritti e riceverebbero continue pressioni e "larvate minacce" dai superiori perchè ritirino detto ricorso;

se non intenda "congelare" gli esami sostenuti nei corsi di laurea in ingegneria e scienze politiche, per dare la possibilità di riprenderli al termine dell'accademia.

il comando della scuola di applicazione, come già in anni precedenti, avrebbe redatto, seguendo una procedura difforme da quella prevista, (allegato B pub. 5894; decreto del ministro della difesa del 30 giugno 1987) la graduatoria finale del 1o anno della scuola di applicazione del 179o corso, pubblicata con lettera 2388/35.21/PR.;

per la realizzazione della graduatoria finale dello stesso corso presso l'Accademia militare, di contro, sarebbe stata utilizzata un'altra procedura, che riporta in modo corretto quanto indicato dal già citato allegato B della pubblicazione 5894; decreto ministeriale del 30706/87;

le due graduatorie vengono poi fuse tra loro ed appare quantomeno scorretto legarle essendo realizzate con criteri difformi, allorché si debba procedere all'assegnazione degli ufficiali allievi alle specialità d'arma così come previsto dall'articolo 152 punto C del decreto ministeriale del 30 giugno 1987;

contrariamente a quanto stabilito al titolo della pubblicazione 5894 decreto ministeriale del 30 giugno 1987, il comando della scuola di applicazione, per realizzare le proposte di assegnazione degli ufficiali allievi alle specialità d'arma, continuerebbe tuttora ad applicare la direttiva emanata dall'ispettorato delle scuole nel 1986, benché palesemente in contrasto con il succitato decreto ministeriale;

la graduatoria di riferimento, benché non sia previsto, verrebbe erroneamente suddivisa in tre fasce di merito a similitudine di quanto avviene per l'assegnazione delle armi al termine dei corsi d'Accademia (modalità esplicitamente prevista solo per tale caso al titolo XI articolo 70 pubblicazione 5894 decreto ministeriale del 30 giugno 1987);

l'assegnazione sarebbe tuttora subordinata al possesso da parte degli ufficiali allievi di "requisiti minimi", benché siano stati aboliti all'articolo 7 del decreto del ministro della difesa in data 24 luglio 1995 -:

se quanto esposto corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali iniziative urgenti voglia intraprendere il ministro interrogato al fine di regolarizzare ogni procedura di assegnazione degli allievi.
(4-34111)

 


Interrogazioni a risposta scritta:

LEONE. - Al Ministro della difesa
 Per sapere - premesso che:


con decreto del ministero della difesa del 9 dicembre 1996 è stato indetto un concorso per l'ammissione di n. 283 allievi al 179o corso dell'accademia militare di Modena, che prevedeva una durata di due anni accademici e lo svolgimento degli studi secondo due indirizzi, di cui uno scientifico con piano di studi d'ingegneria ed informatica;

diversi allievi ufficiali, superate le prove, sono stati ammessi al corso delle armi varie - indirizzo scientifico - con piano di studi in ingegneria (area tecnica: genio, trasmissioni, trasporti e materiali) e quindi, dopo i primi 2 anni di corso, sono stati nominati "Sottotenenti in servizio permanente effettivo dell'Esercito" ed hanno conseguito l'ammissione al terzo anno di ingegneria;

con provvedimento n. 1980/32.31 std emesso dalla scuola di applicazione dell'accademia militare di Modena in data 3 agosto 2000 è stata disposta inspiegabilmente d'ufficio l'iscrizione di alcuni allievi ufficiali al 4o anno del corso di laurea in scienze strategiche presso l'Università degli studi di Torino a decorrere dall'anno accademico 2000-2001 sulla base della supposta motivazione di consentire agli ufficiali provenienti dall'accademia militare di conseguire il diploma di laurea in scienze strategiche completando la propria formazione militare;

tale provvedimento risulta in contrasto con la norme del citato bando di concorso nonché con le leggi che hanno regolato l'accesso all'accademia militare in quanto si impone, a studi già iniziati e superati, agli ufficiali frequentatori di cambiare totalmente indirizzo al loro corso di studi;

con tale decisione non si consente di terminare l'iter di studio originariamente previsto, anzi si provoca un danno ad allievi che, pur avendo frequentato le stesse materie ed insegnamenti, obbligatori del corso di laurea in ingegneria, saranno costretti a conseguire un diploma di laurea diverso e quindi a non terminare l'iter di studio previsto dal bando di concorso;

è compito delle istituzioni preposte e degli organi competenti consentire che non vengano eseguiti provvedimenti e decisioni palesemente pregiudizievoli di diritti ormai acquisiti e quindi attivarsi per ripristinare la situazione de quo secondo quanto previsto dal bando di concorso -:

quali provvedimenti ed iniziative intenda adottare per far sì che gli allievi ufficiali, dopo due anni di frequenza al corso di ingegneria, ingiustamente colpiti dall'atto d'ufficio che ha disposto il cambiamento del piano di studi continuino e completino l'iter di studio previsto per il diploma di laurea in ingegneria così come previsto dal bando di concorso del 9 dicembre 1996 per l'ammissione al corso dell'accademia militare di Modena;

quali provvedimenti intenda adottare verso gli organi competenti affinché il provvedimento citato, palesemente ingiusto e viziato da eccesso di potere, venga rimosso e venga così tutelato il diritto acquisito degli allievi ufficiali.
(4-34329)


 IL GIORNALE DEL PIEMONTE
07/03/2001

La scuola d’Applicazione iscrive d’ufficio i propri allievi alla facoltà «bellica»
Laurea coatta per i militari 

Cambio di rotta per gli studenti in divisa che avevano inziato altri percorsi formativi- 
In 26 hanno fatto ricorso al t.a.r.

il Gen. DEL VECCHIO
<<sono entrati in accademia per diventare ufficiali>>

 

Per diventare «dottori in guerra», ci si iscrive a Scienze strategiche, novità per chi studia da Napoleone. Il corso è stato recentemente inaugurato, anche se le lezioni devono ancora iniziare. La scuola di Applicazione di Torino, osservando una direttiva del governo, ha iscritto i propri ufficiali al corso, anche se loro prima frequentavano altre facoltà, molto diverse per tipo di studi e finalità. Ventisei ragazzi si sono rivolti al Tar del Lazio, aprendo le ostilità contro l’Accademia militare di Modena e la scuola torinese. Avevano firmato una convenzione con l’Accademia, che stabiliva, nell’ambito delle diverse possibilità consentite dallo Stato, i termini del loro percorso formativo: qualcuno aveva scelto Legge, qualcuno Economia, altri Ingegneria. Nel primo biennio non hanno frequentato corsi come i civili, nel senso che lezioni ed esami si svolgevano in via Arsenale, sede della scuola di Applicazione. Sarebbero stati iscritti direttamente all’ultimo anno della facoltà in cui avrebbero preso la laurea. Improvvisamente però, a settembre del 2000, al ritorno dalla licenza estiva, hanno scoperto che a partire da questo anno accademico sarebbero stati iscritti a Scienze strategiche. «I ragazzi - spiega l’avvocato Francesco Toroddo, il legale che assiste alcuni studenti - hanno stipulato una convenzione precisa con l’accademia emiliana. Vogliono semplicemente continuare il percorso formativo che hanno intrapreso. Tra loro, c’è anche chi ha sostenuto molti esami, perfino venti. Abbiamo presentato un ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio, che è stato accettato. Stiamo aspettando la sentenza». A febbraio sono intervenute sul trasferimento di facoltà anche due interrogazioni parlamentari, firmate da Antonio Leone, deputato di Fi, e Filippo Ascierto, membro della commissione Difesa per An. «A università già iniziata, si impone - scrive l’onorevole Leone - di cambiare totalmente indirizzo e non si consente di terminare l’iter di studi. È chiaramente un danno per gli allievi, causato da un provvedimento ingiusto». Da via Arsenale il generale Mauro Del Vecchio, comandante della scuola di Applicazione, difende la scelta dell’iscrizione d’ufficio. «Prima, non avevamo la possibilità di costruire un percorso formativo per i nostri ufficiali. Scienze strategiche è un obiettivo che le Forze armate avevano da tempo, dal disegno di legge del 1997. Sono stato in Kosovo, prima di venire qui: mi rendo conto di quanto sia importante insegnare ai nostri ufficiali certe materie. In più le quote d’iscrizione dei ragazzi sono a carico dello Stato. Il cambiamento è possibile proprio per questo: non sono loro a pagare le tasse. In ogni caso i ragazzi sono entrati in Accademia per diventare ufficiali, non ingegneri o avvocati». La controffensiva però potrebbe non limitarsi a una tranquilla spiegazione: i vertici della scuola di Applicazione stanno pensando se riprendere i ragazzi che hanno fatto ricorso con una sanzione disciplinare. «Non c’è stato ancora nessun provvedimento», conclude il comandante Del Vecchio. «Certo stiamo valutando la loro posizione. Bisogna capire se sia compatibile voler seguire un percorso formativo diverso da quello imposto. Se ci siano mancanze in un comportamento di questo tipo». Schieramenti fermi, in attesa di nuovo ordine: la decisione del Tar. Oggi gli ufficiali-studenti del Politecnico hanno un’altra battaglia da combattere: conquistare un voto all’esame di Architettura tecnica con il professor Borasi.

 

 Silvia Truzzi
 

 


 

 

 

 

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