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Interrogazioni
a risposta scritta:
On. ASCIERTO. - Al
Ministro della difesa.
Per sapere - premesso che:
il bando di concorso del 179o corso dell'accademia militare di Modena
(decreto ministeriale 9 dicembre 1996), prevedeva che gli allievi del corso
Varie Armi, seguissero i corsi di laurea in ingegneria, in scienze politiche e
in informatica;
è da rilevare che il corso di laurea in informatica non è stato attivato, bensì
sostituito da quello in scienze internazionali e diplomatiche;
nel 2000 lo Stato maggiore dell'esercito forzando quanto stabilito nel già
citato decreto ministeriale 9 dicembre 1996, ha anticipato i tempi iscrivendo al
corso di Laurea in scienze strategiche anche agli uffici allievi del 178o
e del 179o corso, a similitudine di quanto attuato per i corsi
successivi, per i quali, peraltro, ciò era espressamente previsto nei relativi
bandi di concorso;
pertanto gli ufficiali allievi del 179o corso, attualmente presso la
scuola di applicazione, pur continuando a frequentare le lezioni ed a sostenere
gli esami dei corsi di Laurea previsti dal bando di concorso (decreto
ministeriale 9 dicembre 1996, risultano iscritti al 4o anno di corso
ed al termine degli studi conseguiranno la laurea in scienze strategiche
perdendo quanto già fatto in altre discipline e si troveranno a conseguire un
indirizzo diverso da quello scelto;
molti ufficiali allievi, soprattutto tra quanti frequentano il corso di
Ingegneria si sono rivolti al Tar per salvaguardare i propri diritti e
riceverebbero continue pressioni e "larvate minacce" dai superiori
perchè ritirino detto ricorso;
se non intenda "congelare" gli esami sostenuti nei corsi di laurea in
ingegneria e scienze politiche, per dare la possibilità di riprenderli al
termine dell'accademia.
il comando della scuola di applicazione, come già in anni precedenti, avrebbe
redatto, seguendo una procedura difforme da quella prevista, (allegato B pub.
5894; decreto del ministro della difesa del 30 giugno 1987) la graduatoria
finale del 1o anno della scuola di applicazione del 179o
corso, pubblicata con lettera 2388/35.21/PR.;
per la realizzazione della graduatoria finale dello stesso corso presso
l'Accademia militare, di contro, sarebbe stata utilizzata un'altra procedura,
che riporta in modo corretto quanto indicato dal già citato allegato B della
pubblicazione 5894; decreto ministeriale del 30706/87;
le due graduatorie vengono poi fuse tra loro ed appare quantomeno scorretto
legarle essendo realizzate con criteri difformi, allorché si debba procedere
all'assegnazione degli ufficiali allievi alle specialità d'arma così come
previsto dall'articolo 152 punto C del decreto ministeriale del 30 giugno 1987;
contrariamente a quanto stabilito al titolo della pubblicazione 5894 decreto
ministeriale del 30 giugno 1987, il comando della scuola di applicazione, per
realizzare le proposte di assegnazione degli ufficiali allievi alle specialità
d'arma, continuerebbe tuttora ad applicare la direttiva emanata dall'ispettorato
delle scuole nel 1986, benché palesemente in contrasto con il succitato decreto
ministeriale;
la graduatoria di riferimento, benché non sia previsto, verrebbe erroneamente
suddivisa in tre fasce di merito a similitudine di quanto avviene per
l'assegnazione delle armi al termine dei corsi d'Accademia (modalità
esplicitamente prevista solo per tale caso al titolo XI articolo 70
pubblicazione 5894 decreto ministeriale del 30 giugno 1987);
l'assegnazione sarebbe tuttora subordinata al possesso da parte degli ufficiali
allievi di "requisiti minimi", benché siano stati aboliti
all'articolo 7 del decreto del ministro della difesa in data 24 luglio 1995 -:
se quanto esposto corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali iniziative
urgenti voglia intraprendere il ministro interrogato al fine di regolarizzare
ogni procedura di assegnazione degli allievi.
(4-34111)
Interrogazioni a
risposta scritta:
LEONE.
- Al Ministro della difesa
Per sapere - premesso che:
con decreto del ministero della difesa del 9 dicembre 1996 è stato indetto un
concorso per l'ammissione di n. 283 allievi al 179o corso
dell'accademia militare di Modena, che prevedeva una durata di due anni
accademici e lo svolgimento degli studi secondo due indirizzi, di cui uno
scientifico con piano di studi d'ingegneria ed informatica;
diversi allievi ufficiali, superate le prove, sono stati ammessi al corso delle
armi varie - indirizzo scientifico - con piano di studi in ingegneria (area
tecnica: genio, trasmissioni, trasporti e materiali) e quindi, dopo i primi 2
anni di corso, sono stati nominati "Sottotenenti in servizio permanente
effettivo dell'Esercito" ed hanno conseguito l'ammissione al terzo anno di
ingegneria;
con provvedimento n. 1980/32.31 std emesso dalla scuola di applicazione
dell'accademia militare di Modena in data 3 agosto 2000 è stata disposta
inspiegabilmente d'ufficio l'iscrizione di alcuni allievi ufficiali al 4o
anno del corso di laurea in scienze strategiche presso l'Università degli studi
di Torino a decorrere dall'anno accademico 2000-2001 sulla base della supposta
motivazione di consentire agli ufficiali provenienti dall'accademia militare di
conseguire il diploma di laurea in scienze strategiche completando la propria
formazione militare;
tale provvedimento risulta in contrasto con la norme del citato bando di
concorso nonché con le leggi che hanno regolato l'accesso all'accademia
militare in quanto si impone, a studi già iniziati e superati, agli ufficiali
frequentatori di cambiare totalmente indirizzo al loro corso di studi;
con tale decisione non si consente di terminare l'iter di studio
originariamente previsto, anzi si provoca un danno ad allievi che, pur avendo
frequentato le stesse materie ed insegnamenti, obbligatori del corso di laurea
in ingegneria, saranno costretti a conseguire un diploma di laurea diverso e
quindi a non terminare l'iter di studio previsto dal bando di concorso;
è compito delle istituzioni preposte e degli organi competenti consentire che
non vengano eseguiti provvedimenti e decisioni palesemente pregiudizievoli di
diritti ormai acquisiti e quindi attivarsi per ripristinare la situazione de
quo secondo quanto previsto dal bando di concorso -:
quali provvedimenti ed iniziative intenda adottare per far sì che gli allievi
ufficiali, dopo due anni di frequenza al corso di ingegneria, ingiustamente
colpiti dall'atto d'ufficio che ha disposto il cambiamento del piano di studi
continuino e completino l'iter di studio previsto per il diploma di
laurea in ingegneria così come previsto dal bando di concorso del 9 dicembre
1996 per l'ammissione al corso dell'accademia militare di Modena;
quali provvedimenti intenda adottare verso gli organi competenti affinché il
provvedimento citato, palesemente ingiusto e viziato da eccesso di potere, venga
rimosso e venga così tutelato il diritto acquisito degli allievi ufficiali.
(4-34329)
IL
GIORNALE DEL PIEMONTE
07/03/2001
La
scuola d’Applicazione iscrive d’ufficio i propri allievi alla facoltà «bellica»
Laurea coatta per i militari
Cambio
di rotta per gli studenti in divisa che avevano inziato altri percorsi
formativi-
In 26 hanno fatto ricorso al t.a.r.
il
Gen. DEL VECCHIO
<<sono entrati in accademia per diventare ufficiali>>
Per
diventare «dottori in guerra», ci si iscrive a Scienze strategiche, novità
per chi studia da Napoleone. Il corso è stato recentemente inaugurato, anche se
le lezioni devono ancora iniziare. La scuola di Applicazione di Torino,
osservando una direttiva del governo, ha iscritto i propri ufficiali al corso,
anche se loro prima frequentavano altre facoltà, molto diverse per tipo di
studi e finalità. Ventisei ragazzi si sono rivolti al Tar del Lazio, aprendo le
ostilità contro l’Accademia militare di Modena e la scuola torinese. Avevano
firmato una convenzione con l’Accademia, che stabiliva, nell’ambito delle
diverse possibilità consentite dallo Stato, i termini del loro percorso
formativo: qualcuno aveva scelto Legge, qualcuno Economia, altri Ingegneria. Nel
primo biennio non hanno frequentato corsi come i civili, nel senso che lezioni
ed esami si svolgevano in via Arsenale, sede della scuola di Applicazione.
Sarebbero stati iscritti direttamente all’ultimo anno della facoltà in cui
avrebbero preso la laurea. Improvvisamente però, a settembre del 2000, al
ritorno dalla licenza estiva, hanno scoperto che a partire da questo anno
accademico sarebbero stati iscritti a Scienze strategiche. «I ragazzi - spiega
l’avvocato Francesco Toroddo, il legale che assiste alcuni studenti - hanno
stipulato una convenzione precisa con l’accademia emiliana. Vogliono
semplicemente continuare il percorso formativo che hanno intrapreso. Tra loro,
c’è anche chi ha sostenuto molti esami, perfino venti. Abbiamo presentato un
ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio, che è stato accettato. Stiamo
aspettando la sentenza». A febbraio sono intervenute sul trasferimento di
facoltà anche due interrogazioni parlamentari, firmate da Antonio Leone,
deputato di Fi, e Filippo Ascierto, membro della commissione Difesa per An. «A
università già iniziata, si impone - scrive l’onorevole Leone - di cambiare
totalmente indirizzo e non si consente di terminare l’iter di studi. È
chiaramente un danno per gli allievi, causato da un provvedimento ingiusto». Da
via Arsenale il generale Mauro Del Vecchio, comandante della scuola di
Applicazione, difende la scelta dell’iscrizione d’ufficio. «Prima, non
avevamo la possibilità di costruire un percorso formativo per i nostri
ufficiali. Scienze strategiche è un obiettivo che le Forze armate avevano da
tempo, dal disegno di legge del 1997. Sono stato in Kosovo, prima di venire qui:
mi rendo conto di quanto sia importante insegnare ai nostri ufficiali certe
materie. In più le quote d’iscrizione dei ragazzi sono a carico dello Stato.
Il cambiamento è possibile proprio per questo: non sono loro a pagare le tasse.
In ogni caso i ragazzi sono entrati in Accademia per diventare ufficiali, non
ingegneri o avvocati». La controffensiva però potrebbe non limitarsi a una
tranquilla spiegazione: i vertici della scuola di Applicazione stanno pensando
se riprendere i ragazzi che hanno fatto ricorso con una sanzione disciplinare.
«Non c’è stato ancora nessun provvedimento», conclude il comandante Del
Vecchio. «Certo stiamo valutando la loro posizione. Bisogna capire se sia
compatibile voler seguire un percorso formativo diverso da quello imposto. Se ci
siano mancanze in un comportamento di questo tipo». Schieramenti fermi, in
attesa di nuovo ordine: la decisione del Tar. Oggi gli ufficiali-studenti del
Politecnico hanno un’altra battaglia da combattere: conquistare un voto
all’esame di Architettura tecnica con il professor Borasi.
Silvia
Truzzi
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