RIORDINO DEI GRADI - PERSONALE MILITARE NON DIRETTIVO

 

 
   

 

   

RIORDINO DEI GRADI - PERSONALE MILITARE NON DIRETTIVO

 

 

     Pubblichiamo due resoconti degli incontri avuti il 17/3/05 tra le organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza e Difesa e la Funzione Pubblica, in merito al futuro riordino dei gradi. In definitiva le cose sono molto complicate... e i tempi non sono brevi.



1° Comunicato
 

INCONTRO ALLA FUNZIONE PUBBLICA - INDIETRO TUTTA

Una trionfale marcia del gambero

Presenti il Ministro ed il Sottosegretario alla Funzione Pubblica

 

Quando i Sindacati del comparto avevano lasciato l’ultima volta i tavoli di negoziazione alla Funzione Pubblica, sembrava che ormai, data l’univocità di intenti, si doveva solo attendere il provvedimento normativo per il riordino.

Niente di più falso su questo fronte, il vorticoso dietro front a cui abbiamo assistito oggi, ci ha riportato indietro non so di quanto.

La parte Governativa, ha comunicato che, siccome i sindacati non sono in grado di mettersi d’accordo, non si riesce ad andare avanti.

Poi alla fine della riunione è invece sembrato che tra una diecina di giorni le OO.SS. saranno chiamate per le audizioni al Parlamento.

Scusate ma non sono in grado di rappresentare altro, mai assistito a niente di più nebuloso ed inconsistente.

La parte governativa inoltre ha fatto sapere che si sta lavorando anche sul TFR e sulle specificità interne al comparto.

Anche su ciò mi scuso, non ho inteso a che punto siamo.

Conclusioni:

Non si muove una foglia!

Il loro agitarsi probabilmente, è solo dovuto all’avvicinarsi dei giorni 3 e 4 Aprile prossimi.

Quanto dovevo per dovere di cronaca

 

IL SEGRETARIO GENERALE
           COISP - POLIZIA


2° Comunicato

 

Giovedì 17 marzo 2005 il nuovo Ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini ha voluto incontrare i rappresentanti dei Sindacati e dei Cocer dell’intero Comparto Sicurezza-Difesa.

E’ stata questa l’occasione per l’ennesima disamina dei problemi sul tappeto.

All’importante appuntamento non erano presenti i vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che  hanno voluto “snobbare” questa opportunità per inviare i funzionari dell’Ufficio Relazioni Sindacali.

E come accade ormai da qualche tempo, il nostro avversario più temibile è dentro il Palazzo protetto dall’irresponsabilità politica di una funzione che non deve dar conto a nessuno, salvo l’autoreferenzialità.

Il SAP non ha così perso l’occasione per stigmatizzare la svolta “autoritaria” che nelle relazioni sindacali si profila dentro la Polizia, sottolineando come nell’attuale sistema democratico, spetta ai Sindacati e non ai burocrati l’importante ruolo della rappresentanza sociale del lavoro.

Ma l’attuale Esecutivo, molto forte nei numeri parlamentari, ha dimostrato di temere questi vertici. Il Sindacato Autonomo non ha mancato neppure di far rilevare la condizione paradossale in cui versa l’azione di Governo.

Per il Riordino delle carriere giacciono inutilizzati circa 118 + 73 Milioni di euro per l’anno 2004 e 122 milioni per il 2006.

Nell’intervento del Segretario Generale sono state stoppate anche le demagogie degli “step”. Come si ricorderà, facendosi trainare dal carro del Cocer della Guardia di Finanza, i Sindacatini della Polizia, avevano sostenuto che il Riordino dovesse riguardare più esercizi finanziari. Una gradualità certamente auspicabile, ma che non tiene conto – come ha posto in luce il SAP - che tra un anno la XIV Legislatura decadrà.

E con essa tutti i provvedimenti non approvati e finanziati. Ciò comporta che se a brevissimo giro il Parlamento non approverà una Legge Delega, il Riordino non potrà essere fatto nei tempi ristrettissimi di cui si è detto.

E la responsabilità politica di ciò ricadrebbe sul Governo ma anche sulla demagogia di molte sigle. Abbiamo, dunque, il dovere di porre in luce come la posizione di queste organizzazioni rimane quella pregiudizievole e ideologica degli ultimi mesi, dando ai vertici della Polizia e al Governo la stura per strumentalizzare la “divisione” tra Sindacati. Per quanto ci riguarda, per quanto concerne il SAP che rappresenta la ragguardevole forza del 25% di tutta la Polizia, seppur si tratta di 118 Milioni di euro nel 2004, riteniamo che sia nostro dovere curarne l’impiego e l’utilizzazione attraverso questo Riordino.

Siamo convinti che alla fine riusciremo – anche da soli- a portare la  barca in porto così come da soli abbiamo fatto le Riforme dello  “sganciamento dal pubblico impiego” e la legge sui Parametri.

Contiamo naturalmente sul senso di responsabilità delle altre Organizzazioni, fermo restando la legittima valutazione politica sull’impegno del Governo in questa direzione.

SAP NAZIONALE


 

 

 
 

 

   
 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

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