pagare come il
canone per radio e
tv,
indipendentemente se
in sigolo utente o
nucleo familiare
disponga o no di un
televisore o di una
radio. E al tempo
stesso il ministero
dell'Economia,
guidato dal liberale
Rainer Bruederle,
promette un
megapiano di
investimenti,
diversi miliardi di
euro, per portare la
Germania al top
della banda larga e
di internet ad alta
velocità. Un piano
di questo genere, ha
detto Bruederle,
potrebbe portare
alla creazione di un
milione di posti di
lavoro in tutta
l'Unione europea.
Di un canone per
l'uso della rete si
parla da qualche
tempo in Germania.
C'è già da prima
delle ultime
elezioni un accordo
di massima tra
editori e potere
politico, per
difendere e
sostenere l'editoria
di qualità (media e
letteratura), che
aveva chiesto aiuto,
insidiata dalla
diffusione gratuita
dei loro contenuti
su Google o altri
portali o motori.
L'idea del canone
era nata appunto
come una tassa da
usare per sostenere
l'editoria, e
frenare il drenaggio
di lettori.
Del canone stanno
discutendo i
governatori dei
sedici Stati (Bundeslaender)
della Repubblica
federale. La
decisione di fondo
sembra di fatto
presa, si tratta
solo di scegliere
tra due modelli
d'imposizione. Il
primo prevede che,
in aggiunta alla
flat rate su
internet o
all'abbonamento a
una rete cellulare,
chi dispone di uno o
più computer o
telefonini
collegabili al web
dovrebbe pagare
17,98 euro al mese
alla GEZ, l'autorirà
centrale cui si
versa il canone tv.
Il secondo modello
propone che una
tassa-canone sulla
rete sia uguale per
tutti, sempre
attorno ai 17,98
euro mensili, e il
suo pagamento venga
richiesto a ogni
famiglia, a
prescindere da quali
tv, radio o computer
o cellulari il
nucleo familiare
possiede o no.
Rispetto al
sistema attuale (chi
ha una tv o un radio
paga già 17,98 euro
di canone al mese,
chi non le possiede
paga comunque un
canone ma ridotto,
di appena 5,76. Se
quindi non hai radio
o tv ma li vedi
sulla rete, pagherai
circa il triplo.
E'la prima volta che
si prepara nel mondo
una legge che (stabilendo
un canone) equipara
di fatto internet a
radio e tv.
Al tempo stesso il
governo vuole
lanciare grandi
investimenti per
estendere l'uso
della banda larga e
di internet
superveloce. "Il
nostro futuro è
nella circolazione
veloce dei dati, non
nella velocità delle
auto che produciamo
e vendiamo", ha
detto Bruederle. Il
terzo punto del
piano governativo è
istituire entro
l'anno prossimo un
organismo di
coordinamento tra
esecutivo e aziende
per la lotta ai
virus internettiani
e alla pirateria
online.
dI ANDREA
TARQUINI
FONTE:
www.repubblica.it