Mobbing con le stellette?

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GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Mobbing con le stellette?

TORINO, Il Giudice gli da ragione:
non č insubordinazione rivolgersi all'avvocato

SOTTUFFICIALE FOGGIANO
 MALTRATTATO DAL SUPERIORE

BARI. Un militare che minaccia un superiore dicendo << adesso mi rivolgo al mio avvocato >> non commette il reato di insubordinazione. Lo ha stabilito il gup del Tribunale militare di Torino - Benedetto Manlio ROBERTI -, accogliendo la tesi dell'avvocato barese Antonio La Scala, difensore di un vicebrigadiere della Guardia di Finanza in servizio alla frontiera italo-svizzera che si era sentito maltrattato da un ufficiale. Non solo. Il sottufficiale, che e' originario di Trinitapoli (FG), avrebbe intenzione di promuovere una causa civile di mobbing contro i superiori, sia per porre fine ai presunti mal trattamenti sia per ottenere il risarcimento dei danni.

L'episodio sfociato nella incriminazione e poi nel proscioglimento davanti al Tribunale militare di Torino č avvenuto a Ponte Tresa, in provincia di Varese, il 18 maggio scorso.  Il vicebrigadiere F.R., 40 anni, si trovava a casa per un periodo di convalescenza. Un tenente - quindi un suo superiore - gli telefono' dicendogli che avrebbe dovuto consegnargli la pistola di ordinanza, perche', per regolamento, nei periodi di convalescenza, i militari non possono detenere le armi di servizio.

Per F.R. quella richiesta rappresentava l'ennesima provocazione di una lunga serie. Come ha sostenuto l'avvocato La Scala nella memoria difensiva, il sottufficiale foggiano, in quanto ammalato, non avrebbe potuto recarsi in caserma. Eppure lo fece: si mise in auto e ando' a consegnare la pistola d'ordinanza.

Ma prima di muoversi da casa, secondo la tesi accusatoria, rivolse queste parole al tenete, al telefono: << Allora io chiamo l'avvocato, adesso gliela vado a fare io una denuncia, io e lei ci sentiremo per le vie legali >>. L'ufficiale denuncio' l'accaduto alla Procura militare di Torino. Il pubblico ministero Piergiorgio Ponticelli svolse le indagini e si convinse, egli stesso, che il reato ipotizzato originariamente di << insubordinazione con minaccia pluriaggravata >> non sussisteva.

Percio' lo stesso magistrato inquirente chiese il proscioglimento del militare indagato. Analoga richiesta era stata presentata dal difensore. Il gup ha archiviato.

Una conferma indiretta del presunto mobbing al quale sarebbe stato sottoposto per mesi il militare? intanto, la denuncia del superiore si e' rilevata infondata. Non solo. Il Consiglio di Stato un anno fa aveva dato ragione a F.R. in sede amministrativa, annullando sanzioni disciplinari non gravi ma pur sempre tali da macchiare il foglio di servizio e quindi da gettare un'ombra sulla carriera del vicebrigadiere.

Punizioni decise nel 1999 da alcuni ufficiali. In particolare, secondo quanto č scritto nel ricorso al Consiglio di Stato, il sottufficiale avrebbe subito un << richiamo >> ingiusto per avere comunicato in modo irregolare a un suo superiore il prolungarsi di  un << riposo medico >> a casa. E poi, dopo avere presentato il ricorso gerarchico interno contro la prima punizione, avrebbe subito la << consegna di 2 giorni >>. Un'altra sanzione non solo maldigerita, ma annullata dai giudici amministrativi come la prima.

A questo punto F.R. si sta decidendo a promuovere una causa di mobbing.

Carlo Stragapede

 


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