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RIORDINO DELLE CARRIERE

Comunicato stampa del 17/1/2006

 

 

www.forzearmate.org

 

COMUNICATO STAMPA

17 gennaio 2006

 

Riordino delle carriere  del personale

delle Forze Armate e Forze di Polizia

 

"I parlamentari non devono discutere ma solo “obbedire”… agli “ordini” dei tecnici… 

La stragrande maggioranza del personale è soddisfatta del disegno di legge… a parte qualcuno che vorrebbe ulteriori migliorie...."

Sostanzialmente sono stati questi i messaggi con cui si è concluso ieri il dibattito parlamentare sulla legge delega del Riordino delle carriere dei militari e delle forze di polizia. 

Ma chi sono questi “tecnici” e soprattutto a chi ci si riferiva parlando della “maggioranza del personale”? 

Una proposta che doveva sanare  le voragini rimaste aperte con gli ultimi “riallineamenti”  che avevano escluso migliaia di sergenti e marescialli,  si è invece dimostrata essere l’ennesima occasione per “valorizzare” i gradi apicali e per mortificare i ruoli più bassi. 

Stando alle parole proferite in parlamento sembra che la politica  sia “incompetente” a comprendere una materia “complicata” come quella del Riordino delle carriere, che deve pertanto essere appannaggio di “chi ne capisce”. E guarda caso sembra siano proprio gli “esperti” e le gerarchie che questi rappresentano a guadagnarci. 

A quanto pare l’opportunismo politico non guarda in faccia nessuno a costo di rendersi visibile nel particolare momento elettorale, non rinuncia nemmeno a sbandierare un consenso inesistente, mentre non si perde l’occasione per prorogare i mandati della rappresentanza e per includere cospicui emolumenti economici nella buonuscita dei dirigenti.

Questa è l’eredità che l’attuale politica vuole lasciare ai posteri.

Non ci resta che sperare nei limiti dati dai tempi tecnici che si dimostrano essere insufficienti a consentire l’approvazione del consueto “DISORDINO DELLE CARRIERE”.


Comunicato stampa di Militari.org - 17/1/2006

 


Per meglio comprendere cosa sta' succedendo e cosa dicono i Parlamentari sul riordino, pubblichiamo una sintesi degli interventi in Commissione e alcuni atti originali.

 

Leggi anche la discussione integrale

 

SINTESI DELLA Discussione sulle linee generali - A.C. 3437 ed abbinate

Ascierto ed altri; Lavagnini; Lucidi ed altri: Delega al Governo per il riordino dei ruoli del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.

Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta di mercoledì 11 gennaio 2006.  
 

Tra l’altro hanno detto:

Filippo Ascierto  (di Alleanza Nazionale): ..“  È inevitabile che il ruolo dei sovrintendenti con quello degli assistenti o quello degli appuntati con quello dei brigadieri siano unificati. “  -  “lasciamo, nel modo più estensivo, attraverso la valorizzazione, la possibilità di scegliere sia ai sindacati sia alle stesse amministrazioni, in base alle dotazioni organiche e ai posti disponibili, in tutte quelle misure che concorrono, nell'insieme, a determinare l'organico di un'istituzione”….

Giuseppe Molinari (della margherita - L'Ulivo): “Ci troviamo di fronte ad un riordino delle carriere fasullo: si tratta di un triste esempio di come, nei confronti delle donne e degli uomini delle Forze armate e di polizia, il Governo in carica nutra ben poca considerazione, dopo anni di promesse “ – “Dove sono le promesse che avevate fatto nel 2001? Oggi le condizioni di vita per i nostri uomini dell'Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato, delle Forze armate, della Polizia penitenziaria e della Guardia di finanza sono peggiorate. “….

Marcella Lucidi (Democratici di sinistra): “..All'inizio dei nostri lavori in Commissione ascoltammo i COCER ed i sindacati delle forze di polizia: essi offrirono valutazioni e suggerimenti che non sono stati considerati. A cosa è valso? A cosa vale un percorso parlamentare se è inibito per decisioni assunte altrove? Invito tutti noi che sediamo in questi banchi a riflettere….. “

Luigi Ramponi (Alleanza Nazionale): “….Abbiamo ascoltato i sindacati, le rappresentanze della difesa ed il COCER, con l'intento di risolvere un problema che certamente voi non potete negare esista.. Vi invito, quindi, a fare uno sforzo per avvicinarvi a noi, in modo da realizzare questo riordino, di cui la nostra organizzazione, sia il personale delle Forze armate sia quello delle Forze di polizia, ha estremo bisogno e attende con favore” ….


Parti di interventi:

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e IV (Difesa) si intendono autorizzate a riferire oralmente.
Il relatore per la I Commissione, onorevole Saia, ha facoltà di svolgere la relazione.

MAURIZIO SAIA (di Alleanza Nazionale),
La volontà di proseguire lungo la strada dell'equiordinazione all'interno del comparto sicurezza e difesa mediante un unico e complessivo intervento legislativo è appunto volta ad evitare che iniziative normative autonome e non ispirate al criterio sopramenzionato possano condurre all'introduzione di ulteriori disallineamenti sotto il profilo sia dello status giuridico sia del trattamento economico, eventualmente forieri di nuovi contenziosi amministrativi e, soprattutto, di malumore nel personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. Quanto allo svolgimento dell'esame in sede referente, avviato  nella seduta del 9 novembre 2004, le Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e IV (Difesa) hanno proceduto ad un'approfondita istruttoria della proposta di legge n. 3437 Ascierto, della proposta di legge n. 4376 Lavagnini e della proposta di legge n. 5400 Lucidi, sia in sede di Comitato ristretto sia mediante lo svolgimento delle audizioni di rappresentati dei COCER interforze, nonché dei sindacati della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato.


PRESIDENTE. Il relatore per la IV Commissione, onorevole Ascierto, ha facoltà di svolgere la relazione.

FILIPPO ASCIERTO (di Alleanza Nazionale), Relatore per la IV Commissione. ,,,,,,In modo particolare, deve essere apprezzata l'opera svolta dal Ministero della funzione pubblica, attraverso l'attività del sottosegretario Learco Saporito, e dal Ministero dell'interno, che ha coordinato le forze dell'ordine e gli uffici legislativi attraverso l'azione del sottosegretario Mantovano. Anche con l'attività che abbiamo svolto in sede di Commissione, e grazie all'interlocuzione del presidente Ramponi con i militari che sono coinvolti in questo complesso riordino, siamo riusciti - forse questa è una novità sotto il profilo normativo - a fare in modo che le amministrazioni si mettessero tra di loro in correlazione e in equilibrio per potere raggiungere poi l'obiettivo del perseguimento sia dell'interesse del loro personale sia dell'interesse istituzionale consistente nella definizione di una legge di delega.

…. bisogna dire subito che questo riordino non sarà analogo al riordino delle carriere realizzato nel 1995, di cui un po' tutti hanno beneficiato. Infatti, un po' tutti si sono trovati ad acquisire più gradi nel corso di pochi giorni; invece questo riordino delle carriere non recherà beneficio a tutti ma riguarderà solo ed esclusivamente i gradi apicali dei non direttivi e dei non dirigenti. Ecco per quale motivo il costo di questo riordino non sarà stratosferico ma, in base ai punti parametrali, sarà abbastanza circoscritto. Quali sono i gradi apicali cui ci riferiamo? Si tratta degli appuntati e degli assistenti. Come poter consentire a costoro di proseguire nella carriera? È inevitabile che il ruolo dei sovrintendenti con quello degli assistenti o quello degli appuntati con quello dei brigadieri siano unificati. Tuttavia, in questa fusione non dobbiamo dimenticare - faccio appello al Governo e, soprattutto, ai soggetti istituzionali che dovranno emanare questo decreto - gli attuali sovrintendenti, che hanno sostenuto un concorso per poter entrare nel ruolo dei sovrintendenti; quindi, non possono essere retrocessi. All'interno della delega leggiamo - e interpretiamo in modo estensivo in favore di questo ruolo - che ci sarà un riconoscimento per gli attuali sovrintendenti, ai quali sarà assicurato, così come a coloro che ricoprono i gradi corrispondenti, l'avanzamento alla qualifica di sovrintendente capo. Partendo da questo presupposto, posizionandoli un po' più innanzi rispetto a coloro che diventeranno vice sovrintendenti, bisogna garantire nei prossimi anni - per concorso oppure per esame dei titoli, secondo quanto decideranno le stesse istituzioni - il transito nell'ambito del ruolo degli ispettori.

Quando ci riferiamo al grado apicale, ci riferiamo ai luogotenenti. Quello di luogotenente non è un grado ma una qualifica. «Luogotenente» è un termine che appartiene al passato e riguardava, più che altro, gli ufficiali. Lo abbiamo riferito agli ispettori di un ruolo di concetto ai quali non si appropria. Bisogna togliere il prefisso «luogo» e fare in modo che gli attuali luogotenenti diventino «tenenti anche perché, nell'Arma dei carabinieri, molti luogotenenti, comandanti di stazioni che, oggi, sono diventate tenenze, sono passati in subordine a tenenti più giovani di loro, i quali in questi comandi svolgono tali funzioni in alcune importanti cittadine.

…. lasciamo, nel modo più estensivo, attraverso la valorizzazione, la possibilità di scegliere sia ai sindacati sia alle stesse amministrazioni, in base alle dotazioni organiche e ai posti disponibili, in tutte quelle misure che concorrono, nell'insieme, a determinare l'organico di un'istituzione.
Dunque, discutiamo di valorizzazione e di gradi apicali; questo è il nostro punto di partenza ma ritengo sia anche il percorso conclusivo di un iter che ha visto l'attenzione degli uomini in divisa. Non è questione prettamente o esclusivamente elettoralistica, come l'opposizione vorrebbe far sembrare, in quanto la discussione si svolge nell'imminenza dello scioglimento delle Camere; altrimenti, se fosse stata una questione elettoralistica, avremmo stanziato i fondi non tre anni fa ma con la finanziaria per quest'anno. In quest'ultima, invece, non si prevedono incrementi per il riordino delle carriere; vi è solo la previsione dell'indennità di vacanza contrattuale. Approfitto dell'occasione per chiarire questo aspetto; riteniamo, infatti, che, con la prossima finanziaria, si possano incrementare gli stanziamenti contrattuali ma si possano, altresì, incrementare, in base alle esigenze che emergeranno con i decreti che saranno stilati, anche i fondi per il riordino delle carriere.  Dunque, ritengo sia importante concludere in breve, in uno spirito di collaborazione - devo riconoscere al riguardo come, su alcuni argomenti, esso sia sempre esistito -, la discussione del provvedimento in Assemblea nei primi giorni di questa settimana affinché il Senato possa poi approvare in seconda lettura il testo votato facendolo proprio e si possa poi provvedere alla promulgazione entro la fine di questo mese.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo

ALFREDO MANTOVANO (di Alleanza Nazionale), Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, mi riservo di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Molinari. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE MOLINARI (della Margherita - L'Ulivo). Noi, dall'opposizione, abbiamo avuto un approccio responsabile nell'affrontare l'iter in Commissione di questo disegno di legge e siamo consapevoli che averlo portato in Assemblea per la discussione sulle linee generali, con grande enfasi, da parte di alcune componenti della maggioranza, rischia di non preservarlo, come dovrebbe invece essere preservato, dalla strumentalizzazione politica in vista della scadenza elettorale imminente del prossimo 9 aprile.

…. vorrei citare il testo di un'agenzia di stampa riportante un comunicato del COCER dell'Arma dei carabinieri dello scorso 10 gennaio: sto parlando di sei giorni fa, non di sei anni fa! Il COCER dei Carabinieri, infatti, ha annunciato le proprie dimissioni, vista l'impossibilità di garantire i diritti del personale già acquisiti e tolti con la legge finanziaria. Tale organismo, in particolare, fa riferimento alle misure che riducono le spese per le cure sanitarie, gli equi indennizzi e le indennità collegate al foglio di viaggio ed all'aumento di appena 15 euro mensili per il prossimo contratto collettivo di lavoro.

È questo lo stato d'animo presente tra i nostri uomini addetti al sicurezza del paese, dopo cinque anni di Governo Berlusconi! Ci troviamo di fronte ad un riordino delle carriere fasullo: si tratta di un triste esempio di come, nei confronti delle donne e degli uomini delle Forze armate e di polizia, il Governo in carica nutra ben poca considerazione, dopo anni di promesse!
Ricordo che il SIULP ha denunciato come un'autentica truffa il decreto che premia appena una decina di alti dirigenti e che trascura oltre 100 mila poliziotti di ogni ruolo e qualifica, da agente a primo dirigente. Si tratta di un ignobile tentativo di truffa perpetrato ai danni degli oltre 400 mila operatori della sicurezza. Non vi è contrapposizione tra la protesta del COCER e quella del SIULP. Con grande senso di responsabilità, gli operatori hanno chiesto modifiche, ma soprattutto ascolto, rispetto alle necessità ed alle priorità per un riordino serio ed atteso del comparto. Tutti hanno compreso che questo riordino è del tutto inadeguato, e voi insistete nel far passare il provvedimento in esame come un riordino serio! …..È questo il comportamento, a dir poco vergognoso, di questa maggioranza, che ha scatenato le giustissime e condivise proteste dei nostri operatori della sicurezza. Non millantate una presunta attenzione superiore quando i comportamenti non sono consequenziali! Dove sono le promesse che avevate fatto nel 2001? Oggi le condizioni di vita per i nostri uomini dell'Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato, delle Forze armate, della Polizia penitenziaria e della Guardia di finanza sono peggiorate. Perché non affrontate il tema delle mense e dei buoni pasto? Basta fare demagogia sulla pelle di questi lavoratori!

…… il provvedimento è stato iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea in mancanza dell'espressione del parere della Commissione bilancio. Pertanto, la decisione della maggioranza di portare il provvedimento all'esame dell'Assemblea è stata avventata, ed è stata finalizzata al solo scopo di gettare fumo negli occhi di tutto il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, atteso che non vi è ancora stata alcuna verifica circa la disponibilità di adeguate risorse finanziarie.

…. Il testo base adottato dalle Commissioni è stato il frutto non del lavoro parlamentare, ma soprattutto dei tecnici dei ministeri interessati. Sul tema - è vero - vi è una grande aspettativa da parte delle Forze Armate e delle Forze di polizia, poiché vi sono numerosi problemi rimasti aperti, che si trascinano da molto tempo ed a cui occorre trovare al più presto una soluzione, che però deve essere equa, non come quella che voi prospettate. A tal fine si deve partire da un punto fermo: gli interventi di riordino devono essere realizzati nell'ambito delle risorse effettivamente disponibili...

 È, quindi, necessario definire responsabilmente alcune priorità, suddividendo le risorse tra tutti i potenziali beneficiari ed evitando sperequazioni. Occorre fare chiarezza su alcuni profili non sufficientemente precisati dal testo del provvedimento: il passaggio degli ispettori nei ruoli direttivi, il riconoscimento delle funzioni dirigenziali in tempi brevi, i criteri da adottare ai fini della contrattualizzazione della dirigenza e della tutela dei diritti acquisiti dagli attuali sovrintendenti, il ruolo del corpo della polizia penitenziaria, per il quale - non dimentichiamolo - la Commissione giustizia ha espresso un parere contrario al provvedimento in esame. Queste sono alcune tra le criticità di merito, che emergono immediatamente dall'analisi del testo, una volta caduta la «cortina fumogena» della demagogia e della strumentalizzazione elettorale.

Ci auguriamo che le preoccupazioni e le proteste delle Forze di polizia, e del comparto sicurezza in generale, vi inducano a più ragionevoli comportamenti e non procediate nella approvazione di un provvedimento che non ha nulla di innovativo e di riformatore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Lucidi. Ne ha facoltà.

MARCELLA LUCIDI (dei Democratici di sinistra).
Signor Presidente, signori sottosegretari, onorevoli colleghi, il gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo è convinto della necessità di provvedere in modo organico al riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia. Questa è la premessa politica del mio intervento. Sgombriamo, quindi, subito il campo dai falsi messaggi propagandistici che da alcuni banchi della maggioranza sono stati lanciati, soprattutto in questi giorni, per guadagnare il consenso in modo scorretto.

Sono messaggi sbagliati nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché propongono una concezione proprietaria del personale delle nostre strutture armate, tendono a mettere loro una maglietta con il colore di una parte politica…Il testo oggi in discussione non soddisfa l'esigenza di organicità che nel tempo è maturata. Come spiegherò più avanti, è una casa senza fondamenta, che si vuole vendere con chiaro intento speculativo ad un futuro Governo, perché gli crolli addosso, travolgendo anche i diretti interessati che, invece, attendono di trovarvi dimora.
.Purtroppo - lo ripeto - il testo che esaminiamo oggi non centra tale obiettivo. Non c'è il tempo di una disamina dettagliata che faccia emergere tutti i punti di insoddisfazione che stanno portando, in queste ore, rappresentanze significative del personale a manifestare pubblicamente il loro dissenso da tale testo. Quando giungeremo all'esame degli emendamenti spiegheremo quali scelte avrebbero potuto dare la cifra di un intervento compiuto.

.. I colleghi che hanno lavorato nel Comitato ristretto sanno che questo progetto è figlio esclusivamente dei tecnici delle diverse amministrazioni che hanno consegnato nelle mani della maggioranza la velina del testo, inizialmente corredata anche dei relativi commenti, che la maggioranza ha passivamente recepito. ..All'inizio dei nostri lavori in Commissione ascoltammo i COCER ed i sindacati delle forze di polizia: essi offrirono valutazioni e suggerimenti che non sono stati considerati. A cosa è valso? A cosa vale un percorso parlamentare se è inibito per decisioni assunte altrove? Invito tutti noi che sediamo in questi banchi a riflettere.
. Questo progetto di riordino poteva essere l'occasione per mettere in fila alcune idee di cambiamento. Ne indico alcune, da ritenersi estese alle qualifiche e ai gradi corrispondenti: la valorizzazione economica e funzionale delle qualifiche iniziali, già penalizzate dalla parametrazione stipendiale; l'unificazione dei ruoli degli agenti ed assistenti con quello dei sovrintendenti; la progressione degli ispettori verso funzioni direttive; un più deciso processo di valorizzazione dirigenziale dei funzionari; la contrattualizzazione dei dirigenti.

Alcune di queste indicazioni sono state completamente ignorate. Per il resto, c'è scritto poco e ciò che c'è scritto crea problemi. …Cosa dire a quanti sono entrati nelle Forze armate nel vecchio ruolo dei sottufficiali e sono rimasti prigionieri nel ruolo dei sergenti?

C'è poi un'ingiustificabile resistenza a riconoscere ai dirigenti un proprio ambito di confronto contrattuale. L'ultima legge finanziaria ha anticipato due norme di riordino che sono già in vigore. L'una prevede il miglioramento del trattamento pensionistico dei dirigenti generali e dei dirigenti superiori e dimentica, per noi, senza motivo, i primi dirigenti.

La maggioranza sta truccando il gioco. Siamo alla scadenza di una legislatura che ha messo il segno «meno» davanti a tutte le misure relative alle Forze di polizia e alle Forze armate (Commenti del sottosegretario Mantovano). Sottosegretario, è così. Guardi l'ultima finanziaria e lo verificherà anche lei. Guardiamo anno per anno gli interventi che sono stati fatti, come dovremmo fare anche per quanto riguarda i reati...
Questo provvedimento è l'ultima carta con cui si dovrebbe vincere ad ogni costo, anche barando, perché la realtà è che non ci sono i soldi per attuarlo…..

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Ramponi. Ne ha facoltà.

LUIGI RAMPONI (di Alleanza nazionale)
Signor Presidente, l'esposizione dei due onorevoli relatori mi era parsa assolutamente esaustiva, ma gli interventi dei deputati dell'opposizione mi invitano a svolgere alcune precisazioni, anche perché avverto particolarmente l'importanza di questa iniziativa legislativa, per la quale mi sono impegnato fino in fondo, avendo vissuto, a differenza di tanti che parlano, per quarant'anni un'esperienza proprio relativa al dissesto e alle differenze che angustiano i rapporti tra i diversi appartenenti alle forze dell'ordine e alle forze di polizia. Molte volte, i provvedimenti vengono adottati molto più per soddisfare esigenze particolari piuttosto che per tenere conto della necessità e dell'armonia organica di tutto il sistema che regola la posizione giuridica e di progressione di carriera degli appartenenti alle Forze armate.
Ad esempio, una delle ragioni per le quali si determina il riordino è che per alcune categorie del personale delle Forze dell'ordine si raggiunge il vertice della carriera entro quindici anni, dopodiché vi sono altri vent'anni nei quali si permane nel grado.

Vorrei rispondere all'onorevole Lucidi. Non riesco a capire, francamente, quale sia la differenza tra ciò che accadde quando alla fine della legislatura si stabilì di prevedere l'applicazione del concetto della parametrazione e ciò che noi stiamo prevedendo oggi.

È vero - come affermava l'onorevole Lucidi - che su tale questione anche noi fummo d'accordo, in quanto allora vi era una esigenza sentita, che condividevamo. Ma, allora, nessuno dell'attuale opposizione si sognò di dire che non si sapeva quanto tutto ciò potesse costare. Tant'è vero che, quando abbiamo attuato tale principio, ho dovuto penare sei mesi per riuscire ad avere la quantificazione di cosa volesse dire realizzare la parametrazione!

LUIGI RAMPONI (di Alleanza nazionale)
La quantificazione che abbiamo proposto fa per ora riferimento a quanto stanziato dalla legge finanziaria, e nel tempo dovrà essere integrata con successivi provvedimenti che saranno adottati man mano che vi sarà la copertura.

Non riesco dunque a capire come si possa parlare di iniziativa di carattere demagogico ed elettorale, se il discorso risale a due anni fa. D'altra parte, le proposte di legge sono state presentate da noi così come sono state presentate da voi, e dunque anche le vostre proposte di legge dovrebbero essere a carattere elettorale! La presentazione delle proposte di legge è pressoché contemporanea (le nostre sono state presentate per prime).

Al fine di pervenire ad una visione organica e generale, occorre predisporre un testo legislativo complessivo che affronti le varie questioni da affrontare. Non vi è la possibilità di conseguire tale risultato in termini di copertura, perché oggi non vi sono ancora le risorse per tutti. Abbiamo dunque pensato di predisporre un disegno organico e di prevedere che la sua realizzazione avvenga attraverso provvedimenti successivi a partire dalle categorie di livello inferiore, alle quali teniamo particolarmente, che devono essere prese in considerazione e possono essere soddisfatte in ragione della copertura già esistente. Tuttavia, pur prevedendo decreti successivi, proponiamo di vincolare tali decreti ad un disegno unico, in modo da impedire che i singoli decreti determinino sconquassi, come invece è accaduto fino ad oggi.

. Abbiamo ascoltato i sindacati, le rappresentanze della difesa ed il COCER, con l'intento di risolvere un problema che certamente voi non potete negare esista.. Vi invito, quindi, a fare uno sforzo per avvicinarvi a noi, in modo da realizzare questo riordino, di cui la nostra organizzazione, sia il personale delle Forze armate sia quello delle Forze di polizia, ha estremo bisogno e attende con favore (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

 

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