Dopo l'intervento del Ministro
della Difesa, anche l'On. Di Pietro si e' rivolto al portale.
Di seguito pubblichiamo il suo
intervento.
SIDEWEB , 7/4/2006
Puoi
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LA NOTA DELL'ON.
ANTONIO DI PIETRO
ON. ANTONIO DI PIETRO
Cari amici,
è con molto piacere che intendo rispondere sul vostro
importante blog a quanto scritto dal ministro Martino.
In linea con le promesse da marinaio del suo leader di
governo, anche il ministro fa il sordo di fronte alle proteste
di molta parte della base delle forze amrmate. Ci dice, tanto
per cambiare, che va tutto bene. Che sono tutti più felici e
soddisfatti. Bene.
A me è capitato di parlare con tante persone che lavorano nei
reparti più disparati delle forze armate (senza dimenticare
quelle di polizia), e vi assicuro che tutto questo ottimismo e
tutta questa soddisfazione non c'è.
Noi dell'Italia dei valori, insieme ai nostri alleati
dell'Unione, per una vera Riforma del settore, che riguardi
tutti ma veramente tutti, abbiamo individuato pochi ma
essenziali punti, ve li elenco riportandoli pari pari dal
nostro programma:
- modifiche al modello contrattuale, individuando un comparto
unico, ma diviso in due aree, una per le forze armate ed una
per le forze dell’ordine, razionalizzando le procedure
attraverso una attribuzione unitaria delle stesse alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- ripensamento del sistema della rappresentanza militare,
attribuendo soggettività giuridica ai Cocer che attualmente
sono uno strumento di partecipazione interno alle
amministrazioni militari, ma non hanno potestà di
contrattazione.
Devono invece poter prendere parte alla contrattazione, pur
riconoscendone la specialità;
- contrattualizzazione della dirigenza, alla stregua di quanto
avviene nelle amministrazioni ministeriali;
- miglioramento dei meccanismi di mobilità territoriale;
- riapertura del canale di ingresso attraverso il concorso
pubblico, e intervento sui meccanismi di scivolo dalle forze
armate a quelle dell’ordine, perché la formazione sia
democratica ed aperta agli esterni.
Dovremo inoltre bilanciare l’esigenza di salvaguardare dei
canali di uscita dalla carriera militare operativa con
l’esigenza di una formazione ri-orientata al lavoro nelle
forze dell’ordine;
- definizione di regole per migliorare la riconoscibilità
degli operatori delle forze dell'ordine nel corso delle
operazioni di ordine pubblico, per una maggiore efficacia e
trasparenza di queste attività;
- completamento della riforma della polizia penitenziaria,
avviata nel 1990 ma non ancora conclusa.
Cordiali saluti
Antonio Di Pietro
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