|
|
<<CASSAZIONE:
MORTI URANIO, NIENTE PROCESSO A MINISTERO DIFESA>> |
|
ROMA - Non ci sara' - almeno per ora - alcun processo ai vertici del
Ministero della Difesa in relazione alla morte, a seguito di tumori, di
militari italiani impegnati in missioni di pace all'estero durante le
quali sarebbero entrati in contatto con l'uranio impoverito. Lo ha
stabilito la Cassazione che ha confermato l'archiviazione della denuncia
dei familiari di Salvatore Vacca (23 anni) - il caporalmaggiore del 151/mo
Reggimento della Brigata Sassari morto nel settembre 1999 per leucemia
acuta, dopo 150 giorni dal rientro dalla Bosnia - presentata alla Procura
di Cagliari. Il Gip, il 26 settembre 2005, aveva archiviato il fascicolo
per omicidio colposo aperto contro ignoti. Nell'ordinanza che metteva fine
all'inchiesta si escludeva che ci fossero gli estremi per sostenere la
responsabilita' per ''condotta colposa omissiva impropria'' dei vertici
dell'Amministrazione militare. In particolare, la Cassazione - con la
sentenza 17693 della Quarta sezione penale - ha dichiarato
''inammissibile'' il ricorso presentato dai parenti del caporalmaggiore di
Naxis (Cagliari) contro l'archiviazione. I supremi giudici hanno infatti
ritenuto corretto il provvedimento del Gip che evidenziava come ''le
incertezze emerse sia sul piano fattuale che sotto il profilo
epidemiologico, in ordine alla possibilita' di individuare un nesso
causale prevalente ed esclusivo tra la contaminazione da uranio impoverito
ed il decesso di Salvatore Vacca, impediscono di sostenere che la condotta
colposa omissiva impropria dei rappresentanti di vertice
dell'Amministrazione militare e del Ministero della Difesa abbia potuto
avere una efficacia condizionante nella produzione della morte del
militare''. Senza successo, dunque, i familiari del giovane hanno
sostenuto - davanti ai magistrati di Piazza Cavour - che l'archiviazione
era ''abnorme'' perche' aveva ''un contenuto assolutorio adottato da un
giudice, come il Gip, che non ha alcun potere in tal senso, dovendosi solo
occupare della fondatezza della notizia di reato''. Ma la Cassazione ha
risposto che l'operato del Gip e' corretto perche' ''non ha fatto altro
che prendere atto della impossibilita' di accertare la sussistenza
dell'elemento oggettivo del reato ipotizzato dai denuncianti, sulla base
delle attivita' investigative, peraltro approfondite ed agevolate dalla
collaborazione dell'amministrazione militare, e confortate dai risultati
delle analisi sui reperti biologici''. Ad ogni modo le indagini per la
morte dei militari (quattro solo in Sardegna) - sottolinea la Suprema
Corte - si possono riaprire ''in qualsiasi momento su richiesta.
ansa.it
Per
ulteriori informazioni, o per eventuali errori su questo argomento,
si prega di contattare il nr. 3472369419, oppure scrivere a:
info@sideweb.it
SideWeb s.r.l.,
6/5/2008 Il nostro impegno e la nostra professionalita' al servizio di tutti.
Sostieni le nostre attività! Questo ed altro lo trovi soltanto su www.forzearmate.org - Sideweb.
Abbonati alla nostra organizzazione
Avrai la consulenza telefonica; l'accesso alla banca dati riservata, gli studi legali convenzionati, la raccolta delle pubblicazioni tascabili, ricorsi gerarchici e ai tar facilitati; l'impegno sociale ed economico a favore del personale, ecc...
Scopri come abbonarti...
|
| Servizi |
| |