Diritti dei militari: ogni iniziativa a favore delle vittime del dovere merita ospitalità sul nostro portale” “Partecipiamo ai nostri utenti la presente iniziativa che intende dare conoscenza del mondo militare attraverso le voci di coloro che lo vivono direttamente” Roma, 13 dic - Cittadini in divisa, le loro storie in un libro per raccontare le verità ignorate. “Una parte della società italiana vive ancora priva di quei fondamentali diritti che la Costituzione riconosce indistintamente a tutti i cittadini e fra questi i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia possono essere considerati i “minus habentes” del terzo millennio.” Approfondisci l'argomento >>>
I fatti della
Caserma di Ascoli Piceno accendono la passione del
soldato vero:
Roma, 28 lug. 2011 - “Rilevo ogni giorno
che nelle nostre Forze Armate ci sono bravissime
persone in divisa. Soltanto alcuni sono le “mele
marce”. Comunque non si può non essere felici di far
parte di questa grande famiglia”(Maurizio).
Ed è
proprio la grande famiglia militare che si interroga
su ciò che sta emergendo. Condividi
Libro vecchio
scrive: <<Brutta storia. Basta una tragedia per mettere in difficoltà un
sistema a dir poco discutibile. Criticabili, se fosse vero quello pubblicato
da un famoso quotidiano nazionale, sono i comportamenti e gli abusi in
vigore presso la caserma Clementi. Segnali di degrado ambientale dove sembra
nessuna gerarchia autorevole sia potuta intervenire a bloccare queste
nefandezze e prevaricazioni spesso a sfondo sessuale.
Una caserilità ma che addestra donne ma senza alcuna tutela e nessun
controllo a ciò che succede fra le mura di una caserma!
E’ finita la gerarchia? Sono finiti i tempi che ogni caserma era una seconda
casa . E’ terminata l’autorevolezza di chi ha responsabilità del controllo e
della sicurezza.
Tante regole, tante possibilità di reprimere, tante possibilità di sapere,
tanta capacità di intervenire invece pare che l’Anarchia regna sovrana.
Non c’è più bisogno degli anziani. Non si chiede più il parere di chi ha
esperienza di vita di caserma. Non c’è possibilità di collaborare. Manca
l’umiltà di sentirsi al servizio della comunità, manca tutto e succede
quello che alla Clementi era normalità: sesso a gogò e forse anche altro!
Graduati liberi di fare quello che volevano. Graduati senza controllo.
Graduati senza timore dei superiori. Graduati capaci di dettare regole
personali e di gruppo. Una confusione generale dove ognuno fà quello che
vuole: nessuno che si è insospettito perchè nessuno raccontava, si confidava,
si lamentava e si fidava dei superiori!
Una brutta storia . Che sia di monito affinchè non succeda ancora; cosa
probabile.
I superiori dovevano sapere. Dovevano fidarsi poco di questi collaboratori
liberi di fare quello che volevano e vogliono.
I superiori devono avere più autorevolezza, crearla chiedendo collaborazione
a chi ha buon senso della disciplina, a quei superiori seri che avrebbero
potuto intervenire.
La gerarchia , oggi, non è all’altezza di essere leader persuasiva perchè
troppo spesso si creano gruppi di sottopotere?! dove le regole sono
interpretate a ” simpatia”.
Una brutta storia e la colpa è un pò di tutti e del tempo perduto a fare
carriera dimenticando che le FF.AA. sono cambiate, anzi le persone sono
cambiate. Spesso si “buttano” gli anziani e ci si affida a giovani ottimi ma
per nulla capaci di gestire uomini e anime!
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