Interrogazione al Ministro della Difesa. Trattamento economico in missione e situazione del morale del personale
Roma, 3 giu. - L'On. Turco ed altri hanno presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro della Difesa, prendendo spunto da un articolo pubblicato su questo portale dei militari dal titolo: "Lo sfogo di un militare defraudato dei suoi diritti", per evidenziare la problematica del trattamento economico del personale impegnato nella missione libica, ecc..
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Redazione
SEGUE INTERROGAZIONE
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI
Resoconti dell'Assemblea
Allegato B - Seduta n. 479 del 30/5/2011
DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
sul sito web www.forzearmate.org , è pubblicata una lettera intitolata «Lo sfogo di un militare defraudato dei suoi diritti» in cui si legge:
«[...] circa l'80 per cento del personale espleta 4 ore di servizio e 8 di riposo teorico, in quanto in queste 8 ore si espletano anche altri servizi tipo posto di lavaggio, manutenzioni eventuali, esercitazioni, colazione, pranzo, cena ecc.., quindi concludendo se riusciamo a dormire 6-7 ore al giorno, possiamo ritenerci fortunati [...] viviamo quasi 24 ore al giorno respirando aria riciclata da circuiti di climatizzazione che hanno più di 25 anni di vita e che sono scarsamente igienizzati, le poche ore d'aria (sembrerebbe stia parlando di un detenuto) sono permesse a prora dell'unità, zona di circa 50 mq, dove è permesso fumare, le faccio solo immaginare su più o meno 700 persone di equipaggio quanti siano i fumatori e il fumo passivo che respirerebbe un non fumatore che provasse ad affacciarsi a prora, quindi le poche volte che riusciamo a prendere una boccata d'aria sono le ore di alcune settimane che tempo e operazioni di volo permettendo ci concedono sul ponte di volo [...] ciò che a casa è così scontato qui diventa desiderio indescrivibile, come abbracciare i propri cari, baciare la propria moglie o marito, i figli, avere un telecomando tutto per se, magari seduto su un comodo divano senza rumori di apparecchiature accese e senza correnti d'aria di ventilazione forzata con relativo cattivo odore, mangiare un latticino fresco (vorrei tanto una mozzarella!!!) collegarsi a internet regolarmente e non 15 minuti a settimana con attese anche estenuanti che molte volte ti fanno rinunciare anche a quei 15 minuti, vedere regolarmente un tg, ecc. ecc. [...] ci sarebbe tanto da dire su di noi, ma la cosa più triste è che, le nostre famiglie rimangono sole, facendo sacrifici fuori dal comune a portare avanti tutto ciò che comporta una famiglia media normale, senza avere nessun ritorno nemmeno quello economico»;
la delibera Co.Ce.R. Marina n. 212 del 19 maggio 2011 «Trattamento economico del personale impegnato nella missione libica» evidenzia le inquietudini del personale e rivolge una supplica al vertice militare;
l'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 11 settembre 2007, n. 171, a seguito delle procedure di concertazione, dispone che «al personale impiegato in esercitazioni o in operazioni militari caratterizzate da particolari condizioni di impiego prolungato e continuativo oltre il normale orario di lavoro, che si protraggono senza soluzione di continuità per almeno quarantotto ore con l'obbligo di rimanere disponibili nell'ambito dell'unità operativa o nell'area di esercitazione, continua a essere corrisposto il compenso forfettario di impiego, istituito con l'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2002, n. 163, nelle misure giornaliere attualmente in vigore e riportate nell'allegata tabella 2, da corrispondere in sostituzione agli istituti connessi con l'orario di lavoro, per un periodo non superiore a 120 giorni all'anno»;
la «Disposizioni applicative sul compenso forfettario di impiego e compenso forfettario di guardia» edizione giugno 2003 e successive varianti, lo Stato maggiore della Marina - 1o reparto personale 2o ufficio - dispone che «qualora l'inizio (chiamata dell'assemblea di pre-navigazione) o il termine (chiamata "cessa posto di manovra generale") delle esercitazioni o delle operazioni non coincida con l'inizio e la fine del giorno calendariale, il maggior impegno del personale in quella giornata di attività è compensato con gli ordinari strumenti della normativa sull'orario di lavoro (straordinario e recupero)»;
la «Disposizioni applicative sull'orario di servizio e sul compenso per il lavoro straordinario», edizione 2006 e successive varianti, al punto 3, lettera c, lo Stato maggiore della Marina - 1o reparto personale ufficio 2o sezione 3a - dispone che «nell'arco di una giornata (00.00-23.59) le ore di navigazione eccedenti l'orario lavorativo in vigore (36 ore settimanali) danno luogo alle eccedenze massime di 4,5 ore lavorative per i giorni feriali e 12,00 festivi e che le ore di navigazione di durata inferiore all'arco di una giornata (00.00-23.59) svolte in eccedenza all'orario di lavoro, sono compensate proporzionalmente alle suddette eccedenze massime» -:
se il Ministro sia a conoscenza del morale del personale impiegato nell'ambito della risoluzione n. 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e delle disposizioni in premessa - in particolare dell'applicazione degli istituti citati in maniera non conforme alla concertazione;
se non ritenga necessario corrispondere, al personale militare impiegato nella zona di intervento - ai sensi della legge 11 dicembre 1962, n. 1746 -, l'indennità di missione di cui al regio decreto 3 giugno 1926, n. 941, e al di fuori di detta zona lo straordinario in misura corrispondente alla durata del servizio di navigazione o in alternativa sia corrisposto il compenso forfettario di impiego.
(4-12121)
FONTE: http://www.camera.it
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Ricordiamoci cosa siamo. Una risposta allo sfogo di un militare...
Treviso, 31 maggio 2011 - Giorni fa abbiamo pubblicato uno “sfogo” di un marinaio che si riteneva poco rispettato nel suo lavoro nonché deluso nelle proprie aspettative di soldato.
L’intenzione, a prescindere dalla condivisione o meno dei contenuti, rimane sempre quella di fare “breccia” nella coscienza dei lettori dando spazio a tutte le opinioni, pur rischiando talvolta di ferire – senza volerlo - la sensibilità di coloro che la pensano diversamente.
Presentiamo, pertanto, la testimonianza di chi si oppone a simili esternazioni considerandole un “insulto” nei confronti del lavoro e degli immensi sacrifici ai quali sono e devono essere sottoposti i “militari marinai”.
La redazione
Ricordiamoci cosa siamo
II giorno27/5/2011 mi e’ capitato di leggere, su un sito dedicato alle forze armate , una lettera di un presunto membro dell’ equipaggio di Nave Garibaldi….una lettera di protesta !! Mentre la leggevo pensavo che fosse uno scherzo, quanto meno lo speravo. Soprattutto mi sono chiesto come avesse potuto il moderatore del sito far passare un insulto del genere, perché è così che io l’ho interpretata!!!! Alcune affermazioni del suddetto marinaio sono vere, nell’ultimo periodo siamo pagati meno e peggio che in passato. Ma esistono modi e modi per esprimere, in maniera corretta, il proprio dissenso verso la politica italiana o i propri superiori!! Non certo su un sito dedicato a tutte le forze armate dove chi legge spesso ci giudica e dove possono leggere anche civili, che non sono certo in grado di comprendere i motivi e le giustificazioni di molti sacrifici!! Il personaggio si lamenta di un turno di 4-8, di dover lavorare, di dover fare le pulizie, di poter dormire solo sei ore al giorno, ed esprime il dissenso sul mancato percepimento del regime di missione, dimenticando o ignorando del tutto che sono piccoli sacrifici davvero, rispetto ad altri.
Mi chiedo se quella persona si rende conto per chi ci fa passare!?!… : per persone che non hanno a cuore nulla se non il proprio interesse , lui si definisce un impiegato della Marina…beh il punto e’ proprio questo noi non siamo impiegati, impiegato si puo’ definire un dipendente civile di arsenale, non noi, tutti noi marinai, sergenti , marescialli e ufficiali anche se con modalita’ diverse abbiamo tutti giurato e questo ci rende molto diversi dagl’impiegati…parlo a voi come a miei fratelli membri di un unico corpo, ricordiamoci chi siamo:militari marinai. Lasciamo, almeno quando il nostro paese lo richiede, le lamentele ai sindacalisti, noi non lo siamo, lasciamole ai dipendenti delle fabbriche di pomodori dell’agro nocerino, lasciamole all’Ilva di Taranto, lasciamole alle fabbriche di tutta Italia! Noi non siamo operai!! Siamo chiamati spesso a grandi sacrifici, nella lettera di protesta si legge della mancanza di una carezza dei propri cari… è vero ad ogni marinaio manca casa,ma con quale animo ogn’ uno di noi tornerebbe a casa senza aver compiuto tutto il proprio dovere e nel compierlo abbia dato il massimo e non meno di quello? Con un'unica scusa le ..”lamentele”….. beh io mi vergognerei , sentirei di aver tradito la loro fiducia, aver mancato al giuramento!!! Per me è facile parlare non ho una famiglia costituita non ho figli ma voglio dire a tutti che chi ha scritto la lettera di protesta si ritiene in guerra e vorrei ricordare che in guerra un certo Luigi Durand de La Penne la notte fra il 18e il 19 dicembre 1941 decideva di entrare ad Alessandria lasciando a case la moglie Valeria e il figlio Renzo sapendo che forse non sarebbe tornato!
Vi prego ritroviamo quello che siamo! Smettiamo di pensare alla marina come ad una vacca da mungere ma allo strumento che permette alle nostra gente di vivere meglio, onoriamo la nostra bandiera che non e’ un semplice pezzo di stoffa o segno della nostra classe politica ma simbolo altissimo di tutte quelle famiglie che ogn’uno di noi ha lasciato a casa, simbolo di ciò che siamo e amiamo essere!! Noi siamo quelli che nella “preghiera del marinaio” “vegliamo in armi sul mare”non dimentichiamolo mai!
Scrivo questo perche’ sono convinto che la Marina sia una grande macchina che fonda le sue basi su ingranaggi infinitesimali! Ognuno di noi compie sacrifici più’ o meno grandi , ma cosa potrebbe pensare un marinaio giovane che legge un insulto del genere, proveniente per di più dalla nave che si e’ proclamata di serie “A”, mi immagino cosa possa pensare nel vedere persone imbarcare per pochi giorni e lamentarsi degli alloggi non adatti ai loro gradi, oppure nel sentire lamentele quasi infantili dagl’uomini che dovrebbero dare loro l’esempio!!!! Voglio dire a questi ragazzi: - amate il vostro lavoro! - Siatene orgogliosi , sacrificatevi per esso, perché per quanto umile possa essere è solo con il sacrificio che potremo risollevare la nostra marina, amatela come l’hanno amata prima di noi molti altri! E allora anche raccogliere la spazzatura avrà un senso più alto! E vi ringrazio, vi ringrazio tutti perché in questi mesi ho visto un equipaggio cambiare, essere sempre pronto “al pezzo” come si suol dire! Anche quando si era ormai a casa si e’ tornati tutti, senza defezioni!
E se credere nella proprio Paese ,nella propria bandiera, nelle regole che ci guidano, giuste o sbagliate che siano, significa essere cittadini di serie “B” , beh…allora mandatemi a giocare in eccellenza!
Sc 2^cl Alfano Cristian