|
L’ultima Manovra, infatti, con gli ulteriori tagli ha aggravato la già problematica condizione dei Vigili del Fuoco che lavorano nonostante manchino i soldi per la manutenzione dei mezzi e delle sedi di servizio e l’acquisto dei carburanti e delle attrezzature. Ricevono circa 1350 euro al mese, ovvero trecento euro in meno rispetto agli omologhi delle |
L'Aquila, 10 ott 2011 - I vigili del fuoco dell'Aquila sono pronti a partire alla volta di Roma dove protesteranno in Piazza Montecitorio l’11 ottobre. Ad attenderli, oltre ai colleghi di tutta Italia, il gruppo di Vigili del Fuoco del CONAPO giunto nella Città eterna dopo aver percorso - a piedi - 450 chilometri lungo la via Aurelia con una grossa croce sulle spalle. Circa un mese fa una delegazione del CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, guidata dal segretario generale Antonio Brizzi, è partita da Aulla (Massa Carrara) con una croce di oltre tre metri sulle spalle, ed ora, giunti a Roma, intendono tutti insieme manifestare il disagio di un Corpo sempre più dimenticato dalla politica.
Durante la simbolica “Via Crucis”, ad ogni tappa, un giorno l'hanno dedicato alla S. Messa con benedizione della croce e commemorazione dei caduti dei vigili del fuoco. Un altro giorno, i vigili del fuoco, hanno fatto conoscere ai cittadini lo stato di salute del Corpo, i loro sacrifici quotidiani (simboleggiati dalla Croce), le loro richieste. Sacro e profano restano, però, distinti sino in fondo: martedì 11 la manifestazione in Piazza Montecitorio senza la croce e mercoledì 12 il CONAPO sarà ricevuto dal Papa. Le richieste del sindacato autonomo CONAPO sono le stesse dello scorso anno e degli anni precedenti: evidentemente sono rimaste inascoltate ed “ora la situazione è resa ancor più pesante dai tagli imposti dal governo” fa sapere Elio D'Annibale, segretario provinciale del CONAPO.
Chiedono di tagliare le caste ed i privilegi, e di non toccare i vigili del fuoco perché un Corpo limitato nel funzionamento si ripercuote sulla sicurezza dei cittadini. Chiedono, inoltre, di essere inseriti nel Comparto Sicurezza e, quindi, essere trattati come le altre forze dello Stato, sia dal punto di vista retributivo che pensionistico. Più risorse per il soccorso pubblico, pagamento degli arretrati per le calamità cui hanno partecipato – e continuano ad essere impegnati - anche i nostri Vigili del Fuoco (sisma L’Aquila, alluvioni Messina e Veneto, ecc.), per i servizi di antincendio boschivo, e riforma del servizio volontario sono altri punti presenti nella lettera inviata alle alte cariche dello Stato.
«Un elemento davvero assurdo e incomprensibile – fanno sapere dal CONAPO - è la questione dei precari. Con le stesse risorse (circa 120 milioni di spesa per ogni anno) usate dallo stato per richiamare i discontinui che colmano le carenze di organico, circa 3000 dei 4000 precari potrebbero essere assunti a tempo indeterminato. Perché non vengono assunti? Perché non si segue questa via per razionalizzare la spesa invece di procedere con tagli lineari e indiscriminati?».