"Vogliamo approfondire alcune circostanze emerse finora - aggiunge De Paolis - per stabilire se sono raffigurabili reati". Uno su tutti, la minaccia a un inferiore "per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri", punito con la reclusione militare fino a cinque anni.
Il procuratore militare ha già acquisito documenti, fatto sopralluoghi, sentito alcune persone, tra cui i vertici della caserma. L'indagine entrerà nel vivo nei prossimi giorni con l'ascolto di diverse soldatesse che hanno svolto il periodo di addestramento ad Ascoli Piceno e che dovranno riferire sul comportamento adottato nei loro confronti dagli istruttori. Il fascicolo processuale è, allo stato, senza indagati.