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Il vertice della
struttura, prima di
intraprendere azioni
estemporanee, avrebbe
potuto proporre risparmi
di spesa conseguenti ad
una gestione più oculata
delle risorse: anziché
mettere le mani nelle
tasche dei dipendenti,
avrebbe potuto operare
sui costi di locazione
delle sedi occupate dai
Centri Operativi
trasferendole in
immobili demaniali
oppure confiscati
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Il governo taglia l'Antimafia. Gli stipendi degli agenti della Dia sono stati ridotti fino al 20%
Roma, 13 ott. 2011 - Con una durissima lettera al
ministro Maroni i sindacati delle forze di polizia
denunciano: gli stipendi degli agenti della Dia sono
stati ridotti fino al 20 per cento nonostante i
successi vantati dall'esecutivo nella lotta alla
criminalità organizzata. "E' stato questo soltanto
il frutto di un'iniziativa scomposta da parte di un
alto burocrate del Dipartimento o è l'espressione di
una precisa volontà politica?" Condividi
La lettera, firmata da tutti gli organismi rappresentativi, dal Siulp al Silp fino al Sap e ai funzionari di polizia, chiede a Maroni di dissociarsi da una misura che metterebbe a serio rischio la lotta alla mafia, oppure di assumersi la responsabilità politica di sciogliere definitivamente la Dia per mancanza di fondi. I rappresentanti delle forze di polizia ricordano inoltre che gli straordinari successi vantati dal governo nella lotta alla mafia sono in realtà dovuti in gran parte alle indagini giudiziarie della Dia, che si ripagano ampiamente i costi grazie a continui sequestri e confische miliardarie di patrimoni mafiosi. La lettera elenca anche un serie di sprechi su cui il governo stranamente non è mai intervenuto, come gli stipendi d'oro riservati ai servizi segreti o i canoni milionari per affittare comandi di polizia che invece potrebbero essere ospitati gratuitamente negli immobili sottratti ai clan. In esclusiva per l'Espresso, ecco il testo integrale della lettera-choc dei superpoliziotti della Dia. LA LETTERA INTEGRALE Onorevole Signor Ministro, ci rivolgiamo a Lei con fiducia nella Sua veste di massima Autorità politica quale Ministro dell'Interno e per quello che in questi anni ha dimostrato con coerenza d'indirizzo, ponendo sempre grande attenzione ai temi riguardanti il contrasto alle mafie. Non avremmo mai voluto scrivere questa lettera ma
gli ultimi avvenimenti che si sono verificati presso
la Direzione Investigativa Antimafia ci hanno spinto
a farlo. Dai primi giorni di luglio, come Lei sa, si
è insediato il Direttore della D.I.A. "pro tempore",
di nuova nomina. Questi, come primo atto, senza
concertazione alcuna, ha messo a disposizione del
Dipartimento della P.S. l'indennità aggiuntiva che i
dipendenti D.I.A. percepiscono dal 1992, come
previsto dalla legge istitutiva: un taglio di circa
7 milioni di euro, che comporterà una decurtazione
dello stipendio al personale pari al 20%; una "punizione"
nei confronti di chi, fino ad oggi, ha costantemente
raggiunto brillanti risultati di servizio. |