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In manovra non ci sarà nessuna misura di condono perché sarebbe un
intervento «una tantum», ha detto Giulio Tremonti. Il ministro «conferma
l'intenzione di non procedere a nessuna misura di condono, poiché si
tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa ma che
non modifica l'assetto della finanza
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pubblica».
Il ministro ha anche
escluso, a proposito
dei rapporti tra
Italia e Svizzera
per risolvere le
controversie fiscali
pendenti, il ricorso
a nuovi scudi
fiscali. «Sussiste
l'esigenza di
evitare interventi
singoli di rimpatrio
di capitali che
forniscano un
gettito solamente
una tantum,
procedendo pertanto
con attenzione e
prudenza». Nella
manovra, dice
Tremonti, non c'è
«un eccessivo
squilibrio della
componente fiscale
rispetto alla
decurtazione della
spesa». La
proporzione
inizialmente
prevista «viene
infatti mantenuta e
confermata, ove si
consideri che il
contributo di
solidarietà viene
sostituito da misure
prettamente fiscali,
quantunque nella
loro gestione
vengano inclusi i
governi locali».
La Ue: preoccupa
il ruolo dato alla
lotta all'evasione.
La Commissione
Europea guarda con
preoccupazione alla
rilevanza data nella
manovra alle misure
contro l'evasione
fiscale, ha detto
Amadeu Altafaj,
portavoce del
commissario per gli
Affari economici e
monetari Onli Rehn.
A determinare la
preoccupazione sono
in particolare le
difficoltà e le
incertezze legate
alla valutazione del
gettito che può
derivare
dall'applicazione
delle misure
antievasione.
Altafaj ha ricordato
che la Commissione
segue da vicino il
dibattito politico
in corso anche in
Parlamento che
Bruxelles esprimerà
il suo giudizio
finale solo dopo
l'approvazione
definitiva della
manovra e che
Bruxelles auspica
che nei pacchetti
dei provvedimenti in
discussione trovino
più spazio misure
destinate a
sostenere la
crescita e lo
sviluppo economico.
«È essenziale che
gli obiettivi
annunciati di
miglioramento delle
finanze pubbliche
siano pienamente
confermati e
concretizzati - ha
detto Trichet
a Il Sole 24 Ore -
Le misure annunciate
dal governo il 5
agosto sono
estremamente
importanti per
ridurre rapidamente
il deficit pubblico
e migliorare la
flessibilità
dell'economia
italiana». Questo,
prosegue, è
«decisivo per
consolidare e
rafforzare la
qualità e la
credibilità della
strategia italiana e
dell'impegno del
governo italiano a
ripagare i suoi
debiti». Per il
banchiere devono
esser introdotte
«tutte quelle misure
capaci di permettere
nel medio termine al
potenziale italiano
di esprimersi
pienamente», in modo
da aumentare «la
crescita» di
«un'economia
ingessata».
Il governo
tedesco ha «piena
fiducia» che il
governo italiano,
anche con i recenti
cambiamenti alla
manovra, «approverà
le misure necessarie
a rispettare il
risparmio previsto
per arrivare agli
effetti attesi sul
bilancio pubblico».
Lo ha detto stamani
a Berlino Steffen
Seibert, il
portavoce della
cancelliera Angela
Merkel.
È urgente che il
governo comunichi
«chiaramente» le
decisioni adottate
nella manovra
correttiva, ha
detto l'economista e
presidente della
Bocconi Mario Monti.
«Mi sembra molto
importante e urgente
che vengano
comunicate le
decisioni in maniera
chiara, a differenza
di quanto avvenuto
dagli ultimi giorni.
Io ho espresso un
parere
sostanzialmente
positivo sulla
versione di metà
agosto della
manovra». Monti ha
aggiunto che «la
grande confusione e
mancanza di chiari
messaggi di questi
ultimi giorni temo
che possano far
risorgere in Europa
un senso di
diffidenza nei
confronti
dell'Italia di
andare su una strada
definita, capace di
portarla verso una
maggiore crescita e
verso l'equilibrio
finanziario. La cosa
peggiore -sarebbe
rinfocolare queste
diffidenze dell'Ue e
mettere in imbarazzo
la Bce, che ha fatto
nei confronti di
Italia e Spagna il
massimo di quello
che poteva fare».
Confindustria:
«Siamo sconcertati
per le misure di
contrasto
all'evasione fiscale
previste
nell'emendamento
presentato dal
Governo - si legge
in una nota -
Confindustria ha da
tempo condiviso
l'obiettivo di una
seria ed efficace
lotta all'evasione
fiscale e
contributiva. Le
misure presentate
ieri risentono però
della fretta e
dell'approssimazione
con cui è stato
predisposto
l'emendamento, non
sono coerenti anche
sul piano tecnico e
dovranno
necessariamente
essere riviste. Le
norme sono poco
efficaci rispetto
all'obiettivo di una
seria lotta
all'evasione e
rischiano di
penalizzare le
imprese corrette nel
rapporto con il
fisco. Due esempi
per tutti:
innanzitutto la
misura che considera
presuntivamente
società di comodo le
imprese in perdita
per tre anni
consecutivi. In
questi anni di seria
e diffusa crisi
economica sono molte
le imprese che si
trovano in questa
situazione e non per
questo possono
essere ulteriormente
penalizzate
considerandole a
priori società non
operative. Con
riguardo alle misure
in materia di reati
tributari, in
particolare quelle
previste per
l'infedele
dichiarazione, per
sanzionare
penalmente tale
condotta, l'illecito
va rapportato
all'effettiva entità
dell'evasione e al
dolo specifico
altrimenti si
rischia solo di
ingolfare ancor di
più una giustizia
già lenta e
appesantita,
generando crescente
incertezza per tutte
le imprese. Siamo
stupiti che il
Governo non abbia
preso in
considerazione
misure più efficaci
di contrasto
all'evasione come la
nostra proposta di
abbassare la soglia
per l'uso del
contante a 500
euro».
«Non posso dire
di essere ottimista
ma dobbiamo
insistere per un
cambiamento
sostanziale della
manovra - ha detto
il sindaco di Roma,
Gianni Alemanno -
Il nostro
obiettivo non è
quello di fare
astratte rotture ma
di ottenere
modifiche
sostanziali. Su
questo ci battiamo
mantenendo l'unità
di tutte le realtà
locali senza guerre
fratricide». Il
sindaco, ha anche
confermato che
lunedì ci sarà una
manifestazione
congiunta di Comuni,
Regioni e Province e
un incontro con i
capigruppo del
Senato ed il
presidente Schifani.
Secondo Alemanno «è
anche interesse del
centrodestra che la
manovra venga
corretta in maniera
sostanziale. Sia io
che Osvaldo Napoli
avevamo indicazioni
chiare di una
riduzione molto più
forte dei tagli agli
enti locali».
«I diritti
sociali sono parte
integrante della
democrazia
sostanziale e
l'impegno a
rispettarli non può
dipendere meramente
dall'andamento delle
borse e dei
mercati», ha
ammonito il
cardinale Bertone,
dopo aver chiesto un
trattamento migliore
per le coop. Bertone
ha parlato di
»civilizzazione
dell'economia in
contrapposizione
alla forte tendenza
speculativa.
Un'economia civile
non può trascurare
la valenza sociale
dell'impresa e la
corrispettiva
responsabilità nei
confronti delle
famiglie dei
lavoratori, della
società e
dell'ambiente. Nel
contesto della
crisi, l'incertezza
del lavoro e delle
sue condizioni
riporta a difficoltà
personali e cosiali
gravi».
«Al capo dello
Stato diciamo che
siamo pronti ad
assumerci le nostre
responsabilità. Il
Pd può anche correre
un rischio politico
mettendosi a fare i
responsabili, invece
di stare alla
finestra ad
aspettare. Non mi
sfugge che in questo
modo mi posso
mettere nei guai, ma
faremo comunque fino
in fondo il nostro
dovere». Così si è
espresso Bersani.
«Serve una compagine
di governo che sia
percepita - ha
sottolineato il
leader del Pd - come
una cosa seria in
campo nazionale e
internazionale. A
questo scopo sono
pronto a considerare
tutte le opzioni.
Stare
all'opposizione, ma
anche nella
maggioranza».
Bersani si è poi
detto convinto che
se ci fosse questo
passaggio politico
«i Mercati ci
darebbero il tempo
necessario per
attuare le misure
necessarie, perché
se vedono uno
spiraglio avranno
interesse ad
aspettarci».
Finocchiaro:
Berlusconi o è
irresponsabile o va
curato. «Le
dichiarazioni del
premier Berlusconi
su un'opposizione
che perturberebbe i
mercati e
attizzerebbe la
speculazione si
prestano a due sole
possibili deduzioni:
o è un assoluto
irresponsabile o va
curato - ha detto il
presidente Pd del
Senato - Quel che è
certo è che, in
entrambi i casi, non
può continuare a
governare un Paese
che peraltro, come
risulta tristemente,
disprezza o
inganna».
Casini: «Noi
abbiamo un giudizio
pessimo su questa
manovra, non la
condividiamo ma
abbiamo un dovere di
serietà. Cercheremo
quindi di
collaborare per
evitare guai
peggiori. Siamo
sull'orlo di un
baratro, cerchiamo
di non finirci
dentro - ha detto il
leader dell'Udc -
Per tutti questi
motivi il voto
contrario non deve
essere interpretato
come una posizione
aventiniana o di
ostruzionismo al
governo». Casini ha
poi commentato il
provvedimento
sull'evasione
fiscale: «C'è una
lotta all'evasione
fiscale che segna
un'inversione di
rotta di questo
governo. Certo, la
Banca Centrale
Europea aveva
chiesto misure
strutturali e
riforme importanti
che nella manovra
non ci sono. Questo
è un testo
pasticciato, più
volte rivisto, ma
nella lotta
all'evasione
speriamo che non
cambino opinione».
«Fidarsi di
Berlusconi sulla
lotta all'evasione è
come fidarsi di
Dracula per la
gestione di un
pronto soccorso
- ha detto Antonio
Di Pietro - Sentirlo
dire da Berlusconi è
come sentire dire
che una delle
principali persone
che si sono
avvantaggiate delle
leggi a favore degli
evasori voglia
punire se stesso».
Per l'ex magistrato
«una cosa è fare gli
annunci, altro è
passare ai fatti
concreti e questo
Governo per ora ha
fatto solo
provvedimenti che
hanno favorito gli
evasori. Ormai il
governo è totalmente
imbambolato e
rincretinito e ogni
giorno che passa
dimostra la sua
inadeguatezza e di
non saper governare
il Paese». Secondo
il leader Idv la
manovra finanziaria
all'articolo 1
dovrebbe riportare
la frase: «Ci
dimettiamo perchè
incapaci di
intendere e di
volere». Il leader
Idv ha ricordato che
il suo partito ha
presentato una
ipotesi di manovra
finanziaria che
«toglie soldi a chi
finora non ha
pagatoe non invece a
quelli che hanno
sempre pagato le
tasse e che per
questo ora vengono
pure puniti da
questo governo».
Quando Berlusconi
descriveva l'Italia
come «un Paese di
merda, evidentemente
si era guardato allo
specchio e
descriveva se stesso
- ha attaccato
ancora Di Pietro -
Avere come
presidente del
Consiglio una
persona che ha una
valutazione così
meschina del proprio
Paese è come vivere
in un Paese del
terzo mondo». Ma per
Di Pietro «siccome
l'Italia non è come
la descrive
Berlusconi,
evidentemente si era
guardato allo
specchio e
descriveva se
stesso».E' il
premier che sta
facendo male
all'Italia e che ha
usato il governo a
fini personali».
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it
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