Diritti dei militari: ogni iniziativa a favore delle vittime del dovere merita ospitalità sul nostro portale” “Partecipiamo ai nostri utenti la presente iniziativa che intende dare conoscenza del mondo militare attraverso le voci di coloro che lo vivono direttamente” Roma, 13 dic - Cittadini in divisa, le loro storie in un libro per raccontare le verità ignorate. “Una parte della società italiana vive ancora priva di quei fondamentali diritti che la Costituzione riconosce indistintamente a tutti i cittadini e fra questi i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia possono essere considerati i “minus habentes” del terzo millennio.” Approfondisci l'argomento >>>
Parata militare del 2 giugno, i pacifisti: costi troppo alti
Allestimento molto anticipato su Via dei Fori Imperiali e in rete c'è chi organizza campagne di protesta. Condividi
ROMA - I lavori su via dei Fori Imperiali sono in corso da giorni segnalati dal tipico avvertimento - «Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per voi» - utilizzato in caso di lavori permamenti, non allestimenti temporanei con gran perplessità dei cittadini romani. Ma c'è chi ha argomenti più forti contro la parata del 2 giugno. «Una prevedibile, e sostanziosa, lievitazione dei costi». Questa la preoccupazione espressa dai movimenti pacifisti che, anche nel 2010, contestarono la spesa per la sfilata di mezzi e uomini delle forze armate che, secondo i movimenti, ammontò a circa 10 milioni di euro. Quest’anno, in concomitanza con la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è previsto l’arrivo di delegazioni da 80 Paesi. «Ribadiamo le ragioni della contrarietà alla parata – commenta Giulio Marcon, promotore con Massimo Paolicelli della campagna “Sbilanciamoci” – Per i costi, ma anche per la stessa filosofia che dovrebbe ispirare i festeggiamenti del 2 giugno».
(Proto)
COSTI IN AUMENTO –E, in via dei Fori Imperiali, si stanno già allestendo strutture e impalcature (nel 2010 costarono oltre 700 mila euro) per l’evento. «Resta da capire bene quanto saranno i costi – continua Marcon – e gli eventuali aumenti, ma la valutazione generale resta la stessa: si possono festeggiare la Repubblica e i 150 anni dell’unità nazionale senza concentrare una mole di risorse sulla parata militare». I costi complessivi sono abbastanza difficili da individuare. Basti pensare alle spese accessorie, come quelle che dovrà sostenere il Comune di Roma per pagare, ad esempio, gli straordinari dei vigili urbani.
(Proto)
NO ALLA PARATA – In tempo di crisi, spiegano dai movimenti, sarebbe auspicabile ridurre la spesa per la tradizionale parata e destinare i fondi ad altro uso: le indennità di disoccupazione, la scuola. “La festa della Repubblica dovrebbe essere una giornata di iniziative popolari – conclude Giulio Marcon – La festa della Repubblica non è la festa delle Forze armate che è già fissata sul calendario
per il 4 novembre”. Nei prossimi giorni, i promotori della campagna
“Sbilanciamoci” decideranno le nuove azioni anti-parata da mettere in atto il 2
giugno. Lo scorso anno, gli esponenti dei movimenti sociali organizzarono una
contro sfilata a Ponte Sant’Angelo. Il tam tam in
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