Diritti dei militari: ogni iniziativa a favore delle vittime del dovere merita ospitalità sul nostro portale” “Partecipiamo ai nostri utenti la presente iniziativa che intende dare conoscenza del mondo militare attraverso le voci di coloro che lo vivono direttamente” Roma, 13 dic - Cittadini in divisa, le loro storie in un libro per raccontare le verità ignorate. “Una parte della società italiana vive ancora priva di quei fondamentali diritti che la Costituzione riconosce indistintamente a tutti i cittadini e fra questi i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia possono essere considerati i “minus habentes” del terzo millennio.” Approfondisci l'argomento >>>
Roma – IL Consiglio
Superiore della Magistratura giovedì
scorso ha deliberato di collocare in
aspettativa per infermità, per quattro
mesi, il Pubblico Ministero di Roma
Paolo
Ferraro. Condividi
Il provvedimento è stato adottato con
una procedura d’urgenza, motivata dalla
asserita gravità ed attualità dell’
inidoneità del magistrato «ad adempiere
convenientemente ed efficacemente ai
doveri del proprio ufficio». Il
provvedimento del CSM prende le mosse
dalle denunce presentate dal dottor
Ferraro circa l’esistenza di «una setta
satanica massonica esistente in ambito
militare» che, secondo la sua
prospettazione, potrebbe avere
connessioni anche con i fatti di Ascoli
Piceno, concernenti l’assassinio di
Melania
Rea. Il magistrato ha
annunciato che, unitamente ai suoi
legali, rivelerà dati, fatti, vicende
patite nonché l’anomalia del
procedimento cui è sottoposto in una
conferenza stampa che si terrà lunedì 20
giugno, alle ore 16,00, presso lo studio
dell’avvocato Giorgio Carta a Roma.
Contro detto provvedimento, avente
efficacia immediata, i legali del dottor
Ferraro,
Mauro
Cecchetti e
Giorgio Carta, hanno annunciato
un ricorso al TAR Lazio, che sarà
presentato nei primi giorni della
prossima settimana. «Il procedimento
cautelare seguito dal CSM – riferiscono
gli avvocati del magistrato – risulta
non solo costellato di violazioni delle
garanzie difensive, ma addirittura
atipico, perché non previsto da alcuna
norma, nonché arbitrario, atteso che non
risulta fondato su alcuna perizia medica,
se non una risalente al 2008 che,
peraltro, attestava l’idoneità allo
“svolgimento di attività professionali
anche complesse”. Il CSM, poi, ha
stranamente ritenuto ininfluenti le
numerose perizie mediche di parte del
2011 – attestanti la specifica idoneità
ed anzi qualità intellettuale del
magistrato – ed ha ignorato una denuncia
analitica e argomentata depositata in
atti, che evidenzia fatti gravissimi a
suo danno patiti dal 2009 in poi. In
definitiva, il CSM ha fondato il
provvedimento cautelare sulle
dichiarazioni di alcuni colleghi della
procura di Roma, con i quali il nostro
assistito è notoriamente in contrasto
proprio per effetto delle sue denunce».
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