La Russa in tv: «I velivoli compiranno azioni da oggi, nessuna limitazione all'intervento italiano». Condividi
UNA PRESENZA «PARI» - La partecipazione alla missione internazionale in Libia dimostra che «l'Italia non è seconda a nessuno» e che «aldilà delle basi, l'eventuale impiego di assetti militari, come gli aerei, è la dimostrazione che vogliamo essere al pari di altri, non partner di serie B». È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini ai microfoni del TG5. Interpellato sulle critiche mosse oggi dalla Lega araba ai raid della comunità internazionale, Frattini ammette che «c'è un dibattito interno alla Lega araba, probabilmente determinato dall'accelerazione dell'intervento francese». Tuttavia, il ministro ricorda che la Lega araba «partecipa attivamente alla missione». «Ha approvato la no-fly zone e alcuni Paesi arabi, Qatar ed Emirati, hanno garantito il loro sostegno - ha aggiunto - si tratta di una preoccupazione sulla modalità, non sui fini della missione». E una precisazione sulla natura della partecipazione italiana è arrivata nel pomeriggio anche dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a margine della sua visita a Milano: «Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un'azione autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». E ancora: «Tutti siamo preoccupati per quello che succede in Libia dove ci sono repressioni forsennate e violente rivolte contro la stessa popolazione libica da parte del governo e del suo leader Gheddafi».
BENI LIBICI «CONGELATI» - L'Italia, si è poi appreso dall'ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, rappresentante permanente presso l'Onu, in attuazione della risoluzione 1973, ha congelato beni di Gheddafi o di entità libiche per 6-7 miliardi di euro. «Per quanto riguarda gli aspetti non militari della pressione esercitata su Gheddafi - ha reso noto la Missione Permanente d'Italia all'Onu - il nostro Paese ha applicato rigorosamente le sanzioni/"asset freeze" su individui ed entità libiche; fino a questo momento sono stati infatti congelati beni per un valore di circa 6/7 miliardi di euro, cifra soggetta ad ulteriori verifiche da parte del Comitato di Sicurezza finanziaria».