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Indignati: SIULP, basta a questo massacro autorizzato contro i poliziotti. La preoccupazione del Coisp per i Tutori dell’Ordine: “Noi da soli a subire gli effetti di un apolitica inadeguata, inefficiente, menefreghista”
Roma, 16 ott. 2011 - Indignati: SIULP, basta
a questo massacro autorizzato contro i
poliziotti.
Dichiarazione del Segretario Generale Felice ROMANO - SIULP.
Dopo le scene di guerriglia e
di vile aggressione da parte dei soliti
professionisti del disordine, che agiscono anche
grazie all'ambiguità di parte della politica che
tenta di giustificare, sempre e comunque, questi
delinquenti, il SIULP dice basta alla "carneficina"
di mamme e padri in uniforme, rei solo di essere
lì a garantire il diritto dei cittadini ad
esprimere il loro dissenso.
Esprimere il dissenso, però,
non può significare generare e avallare, anche
solo con il silenzio che diventa connivenza,
aggressioni militari finalizzate a "stroncare" i
poliziotti che si frappongono ai loro istinti
devastatori, alla loro inclinazione a delinquere
e ad eliminare chiunque cerchi di fermarli.
E' arrivato il momento in cui
ognuno, con chiarezza, senza se e senza ma, dica
da che parte vuole stare: se dalla parte di
questi delinquenti incalliti e pericolosi per la
democrazia, la coesione sociale e per le stesse
persone perbene, oppure con gli onesti servitori
dello Stato che sono costretti a farsi
massacrare da una follia fine solo alla violenza
e alla devastazione.
Il tutto proprio per questa
incertezza ed ambiguità che ancora si registra
in taluni ambienti.
Ad affermarlo Felice ROMANO,
segretario generale del SIULP che,
nell'esprimere la totale solidarietà ai
poliziotti, a tutti gli appartenenti alle Forze
di Polizia e ai giornalisti aggrediti,
brutalmente e selvaggiamente, solo perché
testimoniavano la ferocia e la follia con cui
questi delinquenti hanno aggredito, distrutto,
bruciato e messo in pericolo la vita di numerosi
poliziotti, giornalisti e la stessa integrità
delle migliaia e migliaia di giovani che erano
venuti per cercare ascolto e giustizia sui loro
gravissimi problemi di non aver un futuro certo.
Non ammetteremo più
tentennamenti da parte di chicchessia, e in
particolare della politica e dei suoi singoli
esponenti. Per questo seguiremo attentamente
tutte le dichiarazioni di chi, anche in questa
occasione, ancora tentenna facendo prevalere la
follia di pochi contro la sacrosanta ragione dei
tanti.
Non solo, sottolinea Romano,
daremo mandato ai nostri legali per seguire
tutti i risvolti della questione; per tutelare i
nostri colleghi, che ancora una volta hanno
dimostrato senso di equilibrio e altissima
professionalità senza mai cedere alle
aggressioni, e, se possibile, per costituirci
parte civile nei confronti di quelli che sono
stati identificati nel corso delle scorribande.
Così come chiederemo se a
carico di chi organizza questi eventi, e vuole
la presenza discreta e quasi invisibile della
polizia, esistano responsabilità e oneri
conseguenti.
Pur ringraziando tutti gli
esponenti politici ed istituzionali che hanno
espresso solidarietà ai nostri colleghi, rincara
Romano, voglio ricordare loro che ancora una
volta, proprio ieri, sono stati tagliati
ulteriori 60 milioni di euro proprio sul
capitolo dell'ordine pubblico.
Tagli che, certamente,
impediscono di poter utilizzare più unità delle
poche risorse umane che ancora ci sono.
Il livello di guardia è stato
superato. I poliziotti non ci stanno più a fare
da cuscinetto tra le ambiguità e le mancanze
della politica, da un lato, e la follia
criminale di questi delinquenti dall'altro.
Alla solidarietà seguano
fatti e cose concrete.
Fonte: SIULP, Sindacato di Polizia
Roma, 15 ott. 2011 - Scontri a Roma, la preoccupazione del Coisp per i Tutori dell’Ordine: “Noi da soli a subire gli effetti di un apolitica inadeguata, inefficiente, menefreghista”. “Auto e blindati in fiamme e barricate con cassonetti divorati dal fuoco, vetrine sfondate, fiamme nella sede di alcuni uffici del ministero della Difesa, lancio di oggetti, sassi, sampietrini, petardi e pali contro le Forze dell’Ordine, le solite scene di delirio in una Capitale assediata dalla guerriglia urbana. In strada, come sempre, i tutori della sicurezza soggetti ad ogni sorta di rischio. Roma ne uscirà devastata, uomini e donne in divisa ne usciranno a pezzi. Siamo in balìa del disordine, dell’inefficienza, del caos, dell’improvvisazione, siamo in un’Italia allo sbando, priva di una guida seria, ma in mano a quel che sembra più la caricatura del Governo, i cui gesti sconsiderati generano effetti disastrosi che ormai ogni giorno sono solo le Forze dell’Ordine ad arginare”. E’ un preoccupatissimo Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a commentare così il precipitare degli eventi questo pomeriggio a Roma, dove la manifestazione dei cosiddetti indignatos si è presto tramutata, come si temeva, nella sfilata di gruppi di violenti che hanno scatenato il finimondo in città, dove teppisti senza scrupoli si sono mischiati alla folla pacifica. “Il nostro pensiero - aggiunge Maccari - corre ai colleghi che a Roma stanno vivendo momenti ad altissima tensione, rischiando grosso rispetto alla loro incolumità ed alla carriera. Sappiamo bene che sono nella delicatissima situazione di dover tenere la situazione sotto controllo senza che ci vadano di mezzo i manifestanti pacifici e senza venir additati come coloro che vogliono reprimere il dissenso, senza infuocare ancora di più gli animi dei facinorosi e, beffa delle beffe, sentendosi magari criticare perché non usano il pugno duro per fermare i delinquenti mescolati alla folla. E’ un compito ingrato - conclude Maccari -, un compito infame e difficile, stare lì per il bene dei cittadini e sentirsi attaccare proprio da loro. Stare lì per difendere le nostre Istituzioni e sapere che alcuni che siedono all’interno di alcune di esse tradiscono il loro mandato. Stare lì perché mandati a garantire l’ordine pubblico e, di fatto, essere gli unici a subire gli effetti delle proteste e dell’insofferenza e dell’esasperazione - a volte alterata da delinquenti che cercano solo guai – dei problemi quotidiani di cittadini esausti”. DI CERTO E’ DA RIVEDERE LA POLITICA ATTENDISTA ED A VOLTE COMPIACENTE NELLA GESTIONE DELL’ORDINE PUBBLICO. NON SI PUO’ PRETENDERE CHE I NOSTRI COLLEGHI SI IMMOLINO IN ATTESA DEL MORTO PER LEGITTIMARE AZIONI DI REAZIONE. DARE LA POSSIBILITA’ DI “SFOGARSI” PUO’ ESSERE LOGICA E “PAGANTE” CON MANIFESTAZIONI DIVERSE E NON CERTO DARE QUESTA POSSIBILITA’ A CHI NON HA UN SERVIZIO DI ORDINE INTERNO ALLA MANIFESTAZIONE, PERCHE’ ORGANIZZATE IN MNIERA RAFFAZZONATA E CHE CONTANO SULLA PARTECIPAZIONE DI MASSE ANCHE GIUSTAMENTE ARRABBIATE.Fonte: COISP, Sindacato di Polizia |