C'è la crisi, ma i dipendenti del Senato dal 2005 incassano anche la sedicesima
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Roma, 11 gen. 2012 -
La chiamano "indennità compensativa di
produttività" e vale per il calcolo della
pensione. Condividi
Burocraticamente parlando è una
"indennità compensativa di
produttività". In realtà, si tratta di
una sedicesima bella e buona. Una
mensilità che va ad aggiungersi alle
quindici di cui già godono i dipendenti
di Camera e Senato. Per gli addetti di
Palazzo Madama però c'è un ulteriore
bonus in più. Finora sconosciuto.
La tredicesima si riscuote a dicembre, a
giugno la quattordicesima, alle quali si
aggiunge la "normale" quindicesima.
Della sedicesima davvero nessuno aveva
sentito parlare prima d'ora. Dice tutto
della grottesca voce nelle buste paga di
Palazzo Mdama il "Sole24Ore", che
precisa anche che nessuno osa usare la
parola esatta, sedicesima appunto.
Una mensilità in più che, si spiega nell'articolo, non è una vera e propria aggiunta allo stipendio. Perché compensa la rinuncia ad alcune festività soppresse e l'aumento, da 37 ore e mezzo a 40 settimanali, dell'orario di lavoro nelle sedute infrasettimanali. In verità, queste sedute non sono poi così frequenti in alcuni periodi dell'anno. In ogni caso, la voce in più in busta paga c'è, eccome, e vale ai fini del calcolo della pensione. Un vero e proprio benefit insomma, che dal 2005, quando è stato inserito, non è più stato rimosso, nonostante le crisi e le cure dimagranti, le manovre
200mila euro annui lordi. Ma la sedicesima, a quanto pare, non si tocca. 5/1/2012 - Fonte: www.tgcom24.mediaset.it
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